salta i contenuti principali a vai al menu
O.d.G. sul futuro dei Centri Servizi Volontariato - C.S.V. - P.G.n.114347
di Renato Finco
Ferrara, 10 dicembre 2014 - P.G. n. 114347
Al Sig Sindaco
Al Presidente del Consiglio Comunale
Ordine del giorno sul futuro dei Centri Servizi per il Volontariato – CSV
Il Consiglio Comunale di Ferrara
PREMESSO
- Che la legge quadro sul volontariato 266/1991, ha previsto l’istituzione dei Centri Servizi per il Volontariato, finanziati attraverso le quote dei proventi delle Fondazioni di origine bancaria, versati in fondi speciali per il volontariato, istituiti presso ogni singola Regione;
- che i Centri Servizi, a partire dal 1995 sono stati istituiti nei singoli territori regionali, assumendo negli anni ruoli e funzioni diversi nell’azione di sostegno alle attività di volontariato, secondo la specificità di ogni singola realtà regionale e ancor più provinciale;
- che il CSV del territorio ferrarese si è costituito il 25 settembre 1996, svolgendo in questi anni la sua funzione di sussidiarietà ,collaborando in stretta sinergia con i tavoli di programmazione e progettazione territoriale, valorizzando il lavoro del volontariato come parte attiva della comunità che coopera per il bene comune, insieme a istituzioni e altri attori sociali;
APPRESO
- che Sabato 6 dicembre u.s. si è tenuta, presso la biblioteca Bassani, l’Assemblea Straordinaria Provinciale del Volontariato sulla revisione dei CSV prevista nella Riforma del Terzo Settore;
- che nell’ambito del più ampio percorso di riforma, sono state avanzate proposte di revisione del sistema dei CSV, prevedendo in particolare l’accentramento a livello nazionale, della gestione dei fondi destinati al volontariato, lasciando all’unico CSV previsto per ogni regione funzioni di pianificazione delle attività e di rappresentanza verso le Istituzioni;
VALUTATO
- che i dati del bilancio sociale 2013 del CSV di Ferrara, danno la misura del livello quantitativo e qualitativo dell’attività svolta dal Cento Servizi per il Volontariato a livello territoriale: Consulenza offerta a 174 organizzazioni di volontariato, formazione per 346 volontari e 99 associazioni, 17 progetti che hanno coinvolto 107 Associazioni di Volontariato e 200 soggetti ( Terzo Settore,Istituzioni, Enti, Organizzazioni del Profit e non Profit);
- che In Emilia Romagna l’esperienza maturata in seno ai CSV provinciali, con sportelli decentrati sul territorio, ha permesso la costruzione di spazi di incontro, conoscenza, co-progettazione, ma parallelamente il Coordinamento dei CSV emiliano-romagnoli è maturato nella capacità di pensare a percorsi di sinergia e razionalizzazione di costi e servizi, un modello che va difeso , sviluppato e promosso;
- che il lavoro di prossimità e di comunità,del volontariato supportato dai CSV, oggi è più che mai necessario perché significa investire in quel sistema di Vicinanza che è protezione sociale, prevenzione, formazione e che è di fatto il Welfare partecipativo, che facilita la collaborazione tra interlocutori istituzionali e socialmente differenti, stimola alla cooperazione per raggiungere obiettivi concreti e sostenibili, promuove azioni di solidarietà, forma alla cittadinanza attiva;
- che il CSV unico regionale, sarebbe sicuramente un freno alla promozione dello sviluppo della comunità e della partecipazione, nonché nella capacità di tessere legami di prossimità e fiducia, mancando la possibilità di conoscere e vivere la comunità locale.
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
- ad aderire alla petizione promossa da Agire Sociale – Centro Servizi per il Volontariato Ferrara, allegata al presente odg;
- ad attivarsi presso il Governo, affinché nel percorso di riforma del Terzo Settore, e in particolare nella revisione del sistema dei CSV, sia garantita la ripartizione su base regionale dei fondi destinati al volontariato e mantenuta l’autonomia delle Regioni nell'organizzazione dei CSV, secondo le peculiarità specifiche di ogni singolo territorio regionale;
- ad attivarsi presso l’Amministrazione Regionale affinché sia mantenuta l’attuale struttura di CSV provinciali con sportelli decentrati, pur in un ottica di ottimizzazione d’impiego delle risorse, attraverso la razionalizzazione dell’offerta di servizi, la condivisione di competenze e buone prassi.
Approvato in Consiglio Comunale il 2 febbraio 2015