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Mozione su prostituzione
di Francesco Rendine - 8.7.2016
P.G. 78632/2016
PREMESSO
Che la legge Nazionale consente •la libera prostituzione e che detta attività non può essere
impedita in nessun modo dalle forze dell'ordine.
CONSIDERATO
Che la sanità pubblica gratuita, finanziata da chi lavora e paga le tasse, copre anche chi è
dedito a professioni che possono sfuggire ai controlli fiscali.
ASSODATO
Che la Corte di Giustizia europea, afferma come la prostituzione possa essere definita come "prestazione di servizi retribuita", purché la retribuzione venga pagata direttamente dal beneficiario della prestazione stessa .
VERIFICABILE
Che in un servizio apparso su Savona News riguardante la escort dell'est Europa si legge: " ... Una volta figurava come addetta alle pulizie ma, dopo la verifica, la donna ammette di fare la escort e di guadagnare almeno 36mila euro l'anno. Scatta l'inversione dell'onere della prova secondo cui dopo l'indagine bancaria è il contribuente a dover dimostrare eh gli elementi emersi dalle movimentazioni sul conto non sono riferibili ad attività imponibili. E la donna non riesce a documentarlo, così come fallisce nel tentativo di evitare il pagamento dell'lva sul rilievo che le entrate sarebbero frutto di un'attività illecita, che invece risulta contraria solo al buon costume".
APPURATO
Che l'Agenzia delle Entrate ha intimato alla escort di pagare l'lrpef, le addizionali lrpef sia comunali sia regionali, i contributi prevldenziali, infine l'lva sugli "incassi lordi". Non solo. A questa cifra, i giudici della Commissione Tributaria provinciale di Savona ha aggiunto altri 2mila euro per risarcire le spese di giudizio, e che la Commissione Tributaria considera
altresl "irrilevante" che la professione di "cortigiana" non sia regolamentata dall'Italia. E non conta che sia anche "riprovevole" sul piano morale. C'è un guadagno e quindi bisogna pagare le tasse, come tutti.
RITENUTO
Che il Comune non debba vessare solamente chi possiede un immobile o i lavoratori che
ogni anno diligentemente presentano la dichiarazione dei redditi;
TUTTO CIÒ PREMESSO
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
- ad attivare tutti gli organi di controllo per individuare chi presta questa attività e fare in mo o che versino quanto dovuto nelle cas e comunali, applicando studi di settore a chi svolge la professione più antica del mondo;
- a sollecitare il governo affinché venga emanata al più presto una legge che preveda il
pagamento delle tasse da parte di tutte•le professioniste che operano nel territorio nazionale.
Il Presidente del Gruppo consiliare Giustizia Onore Libertà.
Ing. Francesco Rendi