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Aiuti alle giovani famiglie

Archivio legislatura 2009 - 2014
Se vogliamo che le giovani famiglie facciano figli dobbiamo aiutarle concretamente.
Mercoledì 9 giugno alla XI Commissione “Lavoro” della Camera si discutono due proposte di legge , una del Pd ed una della Destra ,entrambe finalizzate ad apportare “Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernenti l’indennità giornaliera durante il congedo di maternità e l’introduzione del congedo di paternità obbligatorio” Insomma una serie di incentivi di vario tipo atti a facilitare le coppie che fanno figli. Viene poi ribadito il principio di una maggiore partecipazione condivisa con la madre alla gestione dei figli da parte del padre e si danno sostegni che vanno nel senso di una paternità reale e non quasi solo ”biologica”.
Tra le modifiche c’è la proposta per i padri di un congedo di 4 giorni dopo il parto, obbligatorio e pagato al 100% , e la possibilità di avere altri 10-15 giorni pagati all’80%; l’indennità di retribuzione , nei mesi di congedo per gravidanza, pagati al 100% e non all’80% come ora avviene. Si istituisce un congedo parentale “orizzontale” condiviso e con la possibile alternanza dei genitori.
In Italia abbiamo un tasso di fertilità molto basso, cioè nascono pochi bambini. Ciò vuol dire che avremo nel prossimo futuro una società fatta sempre meno da giovani e, dato l’allungamento importante della vita, con tanti vecchi. Questa situazione squilibrata, nuova ed ingravescente comporterà sempre più problemi di tipo economico sociale, sanitario, culturale. Il nostro basso quoziente di fecondità è simile a quello della Germania. Ma c’è una importante differenza. In quella nazione si sta affrontando, oltre ai gravi problemi immediati connessi alla crisi economica, il problema della scarsa natalità con politiche forti a sostegno delle giovani coppie che fanno figli. C’è la possibilità di congedo per maternità per periodi molto più lunghi e a c’è ampia disponibilità di posti in asili nido. Ma ciò non basta e a livello governativo si lavora alla programmazione di forti incentivi in particolare al lavoro ed alla carriera per le coppie che inizino nuove gravidanze.
Ciò che il Parlamento italiano discute in questi giorni ci mostra che, in maniera bipartisan, il problema è sentito ed è reale. In pratica“ timidamente”, ( nel senso che se anche sono davvero importanti i temi e le proposte in discussione, bisognerà fare molto di più e in fretta) anche noi italiani ci rendiamo conto che con un tasso di natalità così basso andiamo verso una situazione sociale e economica non sostenibile nel tempo.
Ciò diventerà fortemente evidente a partire dal 2020. Da allora il numero degli ultrasessantenni supererà di molto quello delle fasce dei più giovani e specie diminuirà sostanzialmente la percentuale della popolazione in età lavorativa cioè di coloro che col loro lavoro, oltre a sostenere l’economia, in un patto di solidarietà generazionale sostengono il sistema pensionistico. Aumenterà specie il numero degli ultraottantenni che, è risaputo, per il peggioramento delle condizioni di salute sono il carico più grosso e la spesa maggiore per il Sistema sanitario nazionale. Un paese di anziani e vecchi con pochi giovani e pochi bambini non corre da nessuna parte, a fatica avanza col bastone.
Essendo il quoziente di fertilità , cioè il numero di figli per coppia, fermo o con aumenti irrisori ( e nulla fa pensare ad un cambiamento di tendenza rapido e importante) e presumibilmente non aspettandoci nei prossimi anni una forte immigrazione dall’estero di coppie giovani con una fertilità più elevata considerando che gli immigrati cercano lavoro e che la crisi attuale offrirà per alcuni anni scarse opportunità, allora ci si attende che cali il numero dei nati, in particolare perché stanno arrivando all’età in cui principalmente oggi si hanno figli in Italia, cioè tra i 30 e i 35 anni, quelle donne e quegli uomini nati tra l’inizio degli anni ‘80 e la metà degli anni ‘90 . In quegli anni la natalità è stata bassissima, sono nati molto meno bambini rispetto ai decenni precedenti. Quindi se ci sono poche giovani coppie e con bassa fertilità vuol dire che ci saranno pochi nuovi nati.
Il Servizio di statistica del Comune di Ferrara offre dati chiari e utilizzabili da parte di tutti ( vedi sul sito internet del Comune). Proviamo a immaginare quanti bambini nasceranno nel 2020 nel nostro Comune. Nel 2009 sono stati 1033 , i bimbi avuti da coppie di giovani nati prima degli anni ‘80, ma nel 2020 saranno ben meno.
Se non si dà lavoro ai giovani, ( e a tale scopo se non si dà loro una buona formazione scolastica), se il guadagno, la paga, è insufficiente a portare avanti una famiglia con figli, se il tipo di contratto di lavoro crea incertezza sul futuro anche prossimo, se specie non si da lavoro alle donne e non si creano per loro condizioni di vita e lavoro giuste e sostenibili, se non si facilitano in genere e per quanto riguarda la gestione della gravidanza e della crescita dei figli le famiglie tutte, che esse siano tradizionali o non tradizionali, se non si valorizzano e aiutano a sufficienza i giovani immigrati, se non si diffonde una cultura dell’appoggio ai bisogni ed alle difficoltà, se non si dà forza a valori umani reali e si crea una fiducia nel prossimo e nella società, anche nel nostro futuro di ferraresi, che pure viviamo in una bella città che si adopera al raggiungimento degli obiettivi detti, ci saranno pochi nuovi nati, pochi nuovi giovani e sarà probabilmente poco allegro.
Se oggi potenzialmente ci sono circa 3000 bimbi residenti a Ferrara che teoricamente potrebbero frequentare un Nido e c’è una copertura di fatto di oltre il 30 % ( valore ottimo a livello nazionale ed ottima pure è la qualità di tale servizio in generale) con una richiesta reale ulteriore stimabile in almeno circa trecento posti, nel 2020 i bimbi potenziali utenti di Asilo Nido potrebbero essere solo circa 2400 (il Servizio di Statistica del Comune è però in grado di fornirci dati prospettici più precisi) ma presumibilmente sarà più alta dell’attuale la percentuale di genitori che chiederanno di usufruire di questo servizio.
Il 2020 arriverà presto e si deve cominciare a costruirlo oggi, nonostante i tanti problemi quotidiani ed immediati che ci affliggono. A tale scopo si potrebbe vedere, ad esempio, se sia possibile che i tempi per decidere sull’apertura dell’asilo nido di via del Salice siano brevi. Io credo che i risultati delle analisi in corso indicheranno che l’Asilo di via del Salice può essere frequentato da 134 bambini e dal personale addetto senza rischi significativi per la salute. La nuova disponibilità di posti sarà un aiuto concreto alle famiglie e alla natalità e quindi a tutti i cittadini, anche ai vecchi.
Ultima modifica: 30-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it
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