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Il PD sulla questione pronto soccorso e S.Anna
Archivio legislatura 2009 - 2014
Progetto per Ferrara sollecita la cittadinanza ad esprimersi a favore ( o contro) sull’ipotesi che, dopo l’apertura dell’Ospedale a Cona, a Ferrara in via Giovecca resti un Pronto Soccorso e un ospedale tematico per la cura dei pazienti anziani. Altri, ho letto in questi giorni, propendono per un Pronto Soccorso “pro tempore”, da tenersi attivo almeno per i primi tempi dopo l’apertura di Cona con lo scopo di vedere come tirerà il vento, cioè se le cose funzioneranno bene o meno. Si afferma poi che i quattrini per tenere doppi ospedali non sono un problema così importante, perché altri in Emilia hanno già fatto così, non importa se bene o male e se le quelle realtà sono del tutto paragonabili con la ferrarese. La salute non ha prezzo! (ma è proprio vero?) e poi i medici facciano il loro mestiere che è quello di curare i malati e i conti li lascino fare ad altri. La posizione del Partito Democratico ferrarese, del gruppo consigliare PD cui appartengo, quella di vari esperti e responsabili della Sanità locale è nota ed è stata ribadita più volte sulla stampa. Penso sia inutile ripeterla.
Come cittadino però voglio raccontare un fatto, simile a tanti altri, che pongo alla riflessione di chi legge. Alcuni giorni fa una persona che abita nel centro cittadino è stata improvvisamente colta da malore con perdita di coscienza. Chiamato il 118 in tempi brevissimi c’è stato un intervento di assistenza in loco e il successivo trasporto al S.Anna. Al Pronto Soccorso le è stata fatta una valutazione generale, valutati i parametri ematochimici da parte del Laboratorio, fatta una analisi Rx e TAC, poi sono stati chiamati gli anestesisti e i neurochirurghi. L’intervento chirurgico è stato seguito dall’assistenza in Rianimazione. Ciò nel giro di qualche ora, con professionalità e umanità. Se fosse stato un bimbo ci sarebbe stato bisogno dell’intervento anche dei Pediatri, se una donna con problemi specifici di genere, dell’intervento degli Ostetrici-Ginecologi, se un problema cardiologico grave dei Cardiologi, se un problema di Chirurgia generale dei Chirurghi… Molti reparti, molte attività occorrono perché un intervento di emergenza, rivolto ad ogni tipo di utente, sia efficace.
Di fatto, oggi e qui, se si vogliono due “Pronto Soccorso” seri occorrono due ospedali praticamente completi. Sono possibili due ospedali completi a Ferrara, non solo considerando i quattrini necessari ma anche per il sistema organizzativo che ciò comporta, per la quantità e qualità del personale addetto e per le reali necessità della gente? Io credo di no.
Come ex medico del Sant’Anna voglio ricordare una esperienza personale. La Divisione Pediatrica, ex IPI di via Savonarola ( conosciuta un tempo dai ferraresi come ”da Ortolani e poi “da Vullo” ), dove ho lavorato per molti anni, era un reparto distante poche centinaia di metri da via Giovecca. Nel 1995 il reparto fu trasferito entro il Sant’Anna. Prima di allora alla Divisione Pediatrica chiunque, giorno e notte, poteva portare un bimbo per un problema di pronto soccorso. Con gli anni ai pediatri di guardia divenne sempre più evidente, specie in presenza di problemi seri, che l’isolamento da tutte le altre strutture sanitarie, anche se distanti poche centinaia di metri, comportava disagio e rischio per i bambini. Se avevi bisogno di una radiografia di notte avevi bisogno di trasportarli avanti e indietro, se c’era necessità di fare terapie per problemi cardiaci gravi non avevi monitoraggio… e così via. Era chiaro al medico, che aveva la responsabilità diretta della cura, la necessità nei casi importanti di lavorare in un contesto che raggruppasse molte competenze specialistiche diverse e molte possibilità diagnostiche e terapeutiche. Anche da medico, oltre che da cittadino, perciò ritengo che oggi l’assistenza del paziente in situazione di emergenza urgenza possa essere svolta correttamente solo in ospedali con una completa presenza di reparti e adeguatamente attrezzati.