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sei in: index > ARCHIVIO: Legislatura 2009 - 2014 > Gruppo Partito democratico > Lucci Marco > Attività del consigliere > Contributi per le famiglie di chi ha perso il lavoro - 23/12/2009
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Contributi per le famiglie di chi ha perso il lavoro

Archivio legislatura 2009 - 2014
Da qualche giorno è ufficiale che ci sarà un contributo di mille euro per 261 famiglie dei Comuni del Distretto Centro-Nord della Provincia, di cui Ferrara è il centro maggiore.
Si tratta di "nuclei famigliari in cui almeno un componente ha perso il posto di lavoro nel corso dell’anno 2009 e non percepisce ammortizzatori sociali (cioè la "cassa integrazione", l’indennità di disoccupazione, l’indennità di mobilità)". A ciò si aggiunge la possibilità , per chi lo volesse, di svolgere azioni di pubblica utilità in collaborazione con le cooperative sociali locali, ricavandone una somma modesta pari a circa 2-300 euro al mese ma avendo così qualche possibilità in più di inserimento lavorativo in ambito sociale. Queste misure, sulla linea di alcune similari prese in vari comuni italiani, cercano di dare un sostegno a chi è più colpito e indifeso tra i cittadini che soffrono la attuale crisi economica e sociale (per esempio ne sono esclusi i tanti cassaintegrati che comunque, con una indennità di circa 6-700 euro al mese, hanno poco da stare allegri anche in periodo Natalizio)
E’ una azione importante che, sebbene contenuta per il numero degli aiutati e per le somme erogate, è commisurata alle disponibilità concrete di questo momento. Tra non molto, secondo la mia opinione, a livello locale potrà esserci la necessità di altre forme di sostegno al reddito mancante prendendo decisioni che metteranno alla prova la "solidarietà" sostanziale ed il senso di cittadinanza dei ferraresi.
Questo problema va però contestualizzato in un ambito più ampio, cioè a livello nazionale. Le recentissime affermazioni di Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia, sul tema degli ammortizzatori sociali devono portarci a riflettere e a prendere atto che è necessario prevedere un sistema di ammortizzatori per "tutti". Se, come pensano sia Confindustria che i sindacati dalla CGIL all’UGL, nei prossimi mesi e ancora più a lungo si sentiranno forte gli effetti della crisi con un aumento della disoccupazione, allora diviene urgente modificare il sistema attuale degli ammortizzatori sociali. La maggioranza al Governo, sulla base di quanto detto da Draghi, deve prendere atto che l’indennità di disoccupazione è troppo modesta e che la cassa integrazione è "essenzialmente limitata ai comparti industriali" con una "copertura assicurativa estremamente eterogenea" escludendo di fatto molti. Per capire la dimensione del problema ci si può riferire ai dati della Banca d’Italia che ribadiscono che, in caso di licenziamento, resterebbero senza ammortizzatori circa 1,2 milioni di lavoratori dipendenti e 450 mila parasubordinati.. Bisogna che il Governo agisca con più coraggio perché le misure attuate finora, anche se di un certo rilievo, sono insufficienti per i tanti che soffrono. C’è poi anche la "fame di giustizia sociale" a cui si deve dare risposta.
Ultima modifica: 30-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
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