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Mozione - Lotta allo sfruttamento della prostituzione

di Francesco Rendine - 1.3.2017

PREMESSO

Che la legge Nazionale consente la libera prostituzione e che detta attività non può

essere impedita in nessun modo dalle forze dell’ordine.

CONSIDERATO

Che lo sfruttamento della prostituzione è un reato che non viene certo ridimensionato

dalle multe ai clienti, nonostante ciò nella proposta di regolamento di Polizia Urbana del

comune di Ferrara è scritto: “Sulle strade e negli spazi aperti all’uso comune, è fatto

divieto di accordarsi per ricevere prestazioni sessuali a pagamento, colloquiando con

persone che, per atteggiamento e abbigliamento indecoroso o indecente rispetto al luogo,

siano manifestamente dedite ad esercitare la prostituzione

VERIFICATO

Che esiste una sentenza in cui un giudice ha annullato la sanzione di 500 Euro

comminata dai Vigili ad un automobilista di Brescia perché si era fermato durante le

trattative in strada. Il giudice scrive che, sebbene la prostituzione sia contraria al buon

costume non costituisce attività illecita per cui è “preclusa la possibilità di porre delle

regole che creino ostacolo o intralcio allo svolgimento di tale libertà se non mediante leggi

statali”.

DEMENZIALE

Multare uno/a solo perché parla con una prostituta, quando questi/a potrebbe essere

il suo padre confessore o un assistente sociale mandata da un inutile assessore poco

competente.

PACIFICO

Verificare che nel dispositivo della sentenza della Cassazione n. 15596 del

27.7.2016 è scritto “la natura reddituale attribuita ex lege ai proventi delle attività illecite,

con la conseguente tassabilità quali “redditi diversi”, comporta, a maggior ragione, che

venga riconosciuta natura reddituale all’attività di prostituzione, di per sé priva di

profili di illiceità (costituendo invece illecito penale ogni attività di favoreggiamento o

sfruttamento della prostituzione altrui a norma dell’art.3 della legge 20.2.1958 n.75),

attività parzialmente tutelata dallo stesso ordinamento civile che comprende la prestazione

sessuale dietro corrispettivo nella categoria della obbligazione naturale, la quale, se non

consente il diritto di azione, attribuisce alla persona che ha svolto l’attività di meretricio il

diritto di ritenere legittimamente le somme ricevute in pagamento della prestazione

(art.2035 cod.civ.)”

RITENUTO

Che un comune oltre a tutelare il decoro dei residenti e il benessere del cittadino

debba garantire: il rispetto della norma, che tutti i soggetti produttori di reddito paghino le

imposte, la riduzione della criminalità, ecc. … fini questi che potrebbero essere soddisfatti

con la riapertura di confortevoli casini.

TUTTO CIÒ PREMESSO

IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

a sollecitare il governo affinché intervenga efficacemente nella lotta allo sfruttamento

della prostituzione emanando al più presto una legge che preveda la riapertura dei casini e

il pagamento delle imposte da parte delle professioniste che operano nel territorio

nazionale

Il Presidente del Gruppo consiliare

Giustizia Onore Libertà

Ing. Francesco Rendine

Ultima modifica: 04-07-2018
REDAZIONE: Gruppo Consiliare G.O.L. - Giustizia Onore Libertà
EMAIL: gruppo-gol@comune.fe.it