salta i contenuti principali a vai al menu
Due Ospedali: insostenibile
Archivio legislatura 2009 - 2014
I progressi della medicina impongono oggi meno ospedali di un tempo, ma più grandi, meglio attrezzati e costruiti in modo da renderli più sicuri. Molte regioni (come la nostra) hanno attuato la ristrutturazione della rete ospedaliera riducendone nettamente il numero (a quasi la metà in Emilia Romagna) e individuando quelli da potenziare (come il Sant'Anna), mentre le regioni che non l'hanno ancora fatto (come Lazio, Campania, Calabria e Sicilia) hanno accumulato voragini nei bilanci della loro sanità e ora devono recuperare il tempo perduto.
L'attuale Sant'Anna, costruito più di un secolo fa, non è più adatto alle moderne esigenze di ospedale di riferimento provinciale. In Giovecca non esistono sufficienti possibilità di ristrutturazione (per vincoli storici) ed espansione (area delimitata dalle mura e dalla città). Al posto degli attuali 90 mila metri quadrati di edifici, ne sono necessari 190 mila (oltre a parcheggi adeguati e ampi spazi liberi circostanti per eventuali espansioni future), ormai pronti a Cona. Mantenere il Sant'Anna in Giovecca significherebbe condannarlo a un ruolo secondario nella rete ospedaliera regionale, con grave danno per l'Università e per l'economia dell'intera città.
Il nuovo ospedale a Cona è ormai pronto. Suddividere tra Cona e Giovecca le attrezzature e il personale del Sant'Anna significherebbe avere due ospedali dimezzati in efficienza e qualità. Raddoppiare le strutture e il personale sarebbe, più che inutile, finanziariamente insostenibile. Bene ed unitariamente l’hanno detto non solo tutte le forze politiche di centrosinistra e centrodestra, ma anche e soprattutto i professionisti, i tecnici e i referenti della sanità locale, come il Presidente dell’Ordine dei Medici, il Direttore dell’Emergenza–Urgenza del Sant’Anna, il Preside della Facoltà di Medicina, il Presidente dei cardiologi europei e Direttore della Cardiologia del Sant’Anna, la Prof.ssa Capuzzo docente di Anestesia e Rianimazione, per non parlare di tutti i professionisti della sanità presenti in consiglio comunale, indipendentemente dal loro schieramento politico.
In assoluto isolamento, un’unica forza politica d'opposizione vorrebbe mantenere aperti due ospedali (in Giovecca oltre che a Cona) e ha proposto un finto referendum, speculando sulle legittime preoccupazioni di chi non è in grado di valutare tecnicamente il progetto di Cona ed è portato ad anteporre la comodità di una struttura sotto casa alla qualità, efficienza e sicurezza delle prestazioni ospedaliere. Il tutto dopo aver fomentato per mesi falsi allarmismi nell’intento dichiarato di trasformarli in “migliaia di voti”.
La nostra volontà e l’impegno ampiamente condiviso con chi affronta questi problemi con senso di responsabilità, è far sì che il nuovo ospedale apra al più presto e raggiunga la piena operatività garantendo un’adeguata viabilità e accessibilità per tutti. Dove per tutti si deve intendere l’intero bacino di utenza del Sant’Anna, ovvero i 360000 abitanti della nostra provincia, non solo la popolazione cittadina. Tutto il resto è dannosa propaganda sulla pelle dei cittadini.