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Mozione consiliare a tutela dei risparmiatori della Cassa di Risparmio di Ferrara

di Giovanni Cavicchi - 13.01.2016

COMUNE DI FERRARA
Gruppo Consiliare
Lega Nord Padania

PG. 7767/16

Ferrara, 13.01.2016


Al Presidente del
Consiglio Comunale di Ferrara


OGGETTO: Mozione per tutelare i risparmiatori CARIFE

PREMESSO CHE

il 30 maggio 2013 Bankitalia provvedeva a notificare “a seguito delle sfavorevoli risultanze degli accertamenti di vigilanza” il decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 27 maggio 2013 con cui si commissariava la Cassa di Risparmio di Ferrara che aveva chiuso il 2012 con un rosso di oltre 100 milioni, “situazione che non consentirebbe più alla banca di reggere” (Il Resto del Carlino, 31 maggio 2013);
la Carife precisava, all’epoca, in una nota, che “gli organi straordinari operano sotto la supervisione della Banca d’Italia e adotteranno tutte le misure per garantire la regolarizzazione dell’attività aziendale e la piena tutela dei diritti dei depositanti e dei creditori sociali”.

TENUTO CONTO

della vigenza del d.L. 183/2015, approvato dal Consiglio dei Ministri domenica 22 novembre 2015 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 273 del 23 novembre 2015, recante disposizioni urgenti per il settore creditizio, il cosiddetto "salva-banche";

che il D.L. di cui all'oggetto istituisce quattro nuove banche ponte che sostituiranno i quattro istituti di credito italiani in amministrazione straordinaria, tra i quali figura la Cassa di Risparmio di Ferrara;

che a seguito dell'entrata in vigore D.L. “salva-banche”, col sostegno di tre banche italiane in buona salute, nasce la Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara, una newco ricapitalizzata che si porta dietro i conti correnti e le obbligazioni ordinarie, ma è “spogliata” del credito deteriorato che resta nella bad company da liquidare, dove finiscono anche le azioni dei soci (e i bond subordinati) che improvvisamente hanno “perso tutto perché tutto quello che avevo è stato azzerato” (Gianpiero Scardovi, Estense.com, 28 novembre 2015).

RITENUTO CHE

Sia inaccettabile che il Governo nazionale - per scansare la procedura del bail in bancario, decisa dall'UE e appoggiata dallo stesso Governo, a cui dal 1 gennaio 2016 sarebbero state soggette le banche come Carife - attraverso il decreto salva-banche permetta che le azioni dei soci restino insieme al credito deteriorato delle suddette banche, così da “spazzare via i risparmi di una vita di molte persone, che quando sottoscrissero tali prodotti, quasi 10 anni fa è bene ricordare, mai si sarebbero potuti immaginare un simile furto, perché di questo si tratta.” (Nicola Pulga, La Nuova Ferrara, 25 novembre 2015);

RILEVATO

gli “ex” azionisti della Cassa di Risparmio di Ferrara, tra Fondazione e piccoli soci, sono circa 28.000 per un “ex” capitale sociale di 11.365.841,97 euro;

agli obbligazionisti subordinati della emissione IT0004291891 mancano due quinti dei “rimborsi” che dipendono dall’esito della liquidazione della bad bank;

ai circa quattromila obbligazionisti subordinati IT0004064538 e IT0004119605, per cui Bankitalia ha deciso la “estinzione dei diritti amministrativi e patrimoniali”, vedono oggi sacrificati circa 51 milioni di euro (La Nuova Ferrara, 25 novembre 2015);.

TUTTO CIO’ PREMESSO
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

1) - Ad intraprendere tutte le misure possibili per tutelare i piccoli azionisti e i risparmiatori della Cassa di Risparmio di Ferrara, anche attraverso le seguenti azioni:
attivare portali di comunicazione (dal vivo, telefonici, online) per rapportarsi ai cittadini ferraresi colpiti dal recentissimo provvedimento del Governo e venire a conoscenza nel dettaglio delle loro subentrate condizioni economiche, anche per capire se la vendita di quei titoli è avvenuta con informativa di rischio e obiettivi d'investimento, rilevando i metodi con cui tali titoli sono stati loro collocati, se non in appropriatezza e non in adeguatezza secondo il TUF;

2) - A sollevare alle istituzioni competenti, avanti la Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale del decreto legge 22 novembre 2015, n. 183 per conflitto con la tutela del risparmio garantita dall’art. 47 della Costituzione italiana ed eventualmente anche per la lesione della competenza concorrente regionale attribuita dall’art. 117, terzo comma.


Il Consigliere Comunale Lega Nord
Giovanni Cavicchi


Ultima modifica: 25-01-2016
REDAZIONE: Gruppo Consiliare Lega Nord Padania
EMAIL: gruppo-leganord@comune.fe.it