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Mozione avvio processo di stabilizzazione coinvolgente le scuole d'infanzia comunali Città di Ferrara
di Ilaria Morghen - 20.8.2014
P.G. 88428/2014
Oggetto: Mozione - Approvazione avvio processo di statalizzazione coinvolgente le scuole dell’infanzia comunali della Città di Ferrara.
PREMESSO
le scuole materne statali, oggi denominate scuole dell'infanzia, sono state istituite in Italia nel 1968 con la Legge n. 444. Le scuole dell'infanzia statali sono amministrate da una Direzione Didattica, che provvede a garantire il personale insegnante e i bidelli, e a gestire il funzionamento educativo del servizio. Al Comune compete la fornitura dell'edificio, degli arredi e delle attrezzature, le spese di funzionamento,e i servizi di trasporto e di mensa. Premesso questo, mi piacerebbe che nella definizione delle politiche e nell'articolazione dei servizi per l'infanzia si partisse da quanto enunciato al secondo comma dell'Art 3 della nostra Costituzione che riporto per intero. “E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
VISTO il quadro normativo di riferimento in materia di ordinamento scolastico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, e in particolare:
1. la legge 10 marzo 2000, n. 62 (Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione);
2. il D. Lgs. 31 marzo 2008, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59), e specificatamente l’articolo n. 137 ove è previsto l’affidamento allo Stato dei compiti e delle funzioni concernenti i criteri ed i parametri per l’organizzazione della rete scolastica, l’articolo n. 138 con cui sono delegate alle Regioni le funzioni amministrative in materia di programmazione e gestione del sistema scolastico dell’istruzione, nonché l’articolo n. 139, con il quale sono attribuite alle Province e ai Comuni alcune funzioni in materia di istruzione;
3. il D.P.R. 20 marzo 2009, n. 81 (Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell’articolo 64, comma 4 del decreto legge 25 giugno 2008,n. 112 convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133);
4. il D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89 (Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133);
5. la sentenza della Corte Costituzionale n. 200/2009, con la quale è stata ribadita la competenza esclusiva in materia di dimensionamento della rete scolastica in capo alle Regioni;
6. la sentenza della Corte Costituzionale n. 92/2011, che ha annullato i commi 4 e 6 (istituzione nuove scuole e nuove sezioni di scuola dell’infanzia, possibilità di accogliere i bambini tra i 2 ed i 3 anni nelle sezioni di infanzia dei piccoli comuni) dell’articolo 2 del D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89, stabilendo che detta competenza non è spettante allo Stato bensì alle Regioni nell’ambito del dimensionamento della rete scolastica, riaffermando in tal modo la potestà posseduta degli Enti regionali in tale settore;
7. LEGGE REGIONALE 08 agosto 2001, n. 26
DIRITTO ALLO STUDIO ED ALL'APPRENDIMENTO PER TUTTA LA VITA.
Art. 2
1. Sono oggetto specifico della presente legge le azioni che favoriscono:
a) la promozione e la qualificazione di interventi per il diritto allo studio in favore degli alunni delle scuole appartenenti al sistema nazionale di istruzione, come definito dall'art 1 della legge 10 marzo 2000 n. 62 e fatta salva l'applicazione del comma 7 del medesimo articolo, e delle agenzie formative, nel rispetto delle autonomie e delle identità pedagogiche, didattiche e culturali, della libertà di insegnamento e della libertà di scelta educativa delle famiglie;
b) la realizzazione di una offerta di servizi e di interventi differenziati, volta ad ampliare i livelli di partecipazione delle persone ai sistemi dell'istruzione e della formazione, anche in riferimento all'educazione degli adulti;
c) il raccordo delle istituzioni e dei servizi educativi, scolastici, formativi, socio-sanitari, culturali, ricreativi e sportivi;
d) il riequilibrio dell'offerta scolastica e formativa attraverso interventi prioritariamente diretti agli strati della popolazione con bassi livelli di scolarità, con particolare attenzione alle zone in cui l'ubicazione dei servizi comporti per gli utenti situazioni di particolare disagio;
e) il sostegno al successo scolastico e formativo.
8. Legge Regionale n°12 del 30/06/2003 art. 3 c. 4.
VISTA altresì la deliberazione del Consiglio Regionale:
n. 3294 - Proposta recante: "Proroga al 31.12.2014 degli "Indirizzi triennali 2009-2011 per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell'infanzia"" (delibera di Giunta n. 1524 del 23 10 12).
n. 3295 - Proposta recante: "Indirizzi di programmazione degli interventi per la qualificazione e il consolidamento del sistema integrato dei servizi socio-educativi per i bambini in età 0-3 anni. Proroga al 31/12/2014" (delibera di Giunta n. 1525 del 23 10 12).
Dal verbale della V Commissione Regionale del 14/11/2012:
“Per le scuole d’infanzia si sottolinea come in Emilia-Romagna l’intervento statale sia inferiore all’11% rispetto alla media nazionale, con la conseguenza che gli enti locali devono immettere proprie risorse ad integrazione di quelle mancanti…” A Ferrara le scuole d’infanzia statali sono soltanto 6 vs le 11 comunali. A Piacenza le scuole comunali non sono presenti, a Bologna rappresentano 2 terzi del totale, passando per Modena e Reggio Emilia dove rappresentano 1 terzo del totale della Scuola dell'Infanzia. “Sarà necessario affrontare il punto nodale del riequilibrio in termini di riparto delle risorse statali: non si possono allargare le competenze, lasciando sugli enti locali i costi delle scuole d’infanzia; nella regione la percentuale degli iscritti alle scuole d’infanzia è pari al 92 %, con un gravoso impegno per gli enti locali.
La situazione è paradossale: il sistema degli enti locali è disallineato sul rapporto tra competenze e risorse. Se si osserva l’ultimo triennio, il trasferimento di competenze alle regioni, pur avendo sortito effetti positivi, ha comportato anche un’accelerazione del prosciugamento delle risorse, con una difficoltà dei cittadini di avere accesso a servizi di qualità. Come effetto paradossale lo Stato risulta anche più virtuoso rispetto ad enti locali che si trovano a dover svolgere funzioni senza avere più risorse né margini di procurarsi entrate in altro modo. Si ritiene auspicabile dare corso rapidamente a un trasferimento di competenze alle regioni in merito all’organizzazione dell’offerta formativa delle scuole d’infanzia. Ogni passaggio di competenze che implichi un aumento di carichi finanziari deve, però, trovare garanzia a lungo temine sull’effettivo trasferimento di risorse. Per le scuole d’infanzia il diritto di accesso all’istruzione dovrebbe essere garantito dallo Stato, ma la situazione attuale indica, invece, che regioni come l’Emilia-Romagna si trovano penalizzate dal punto di vista delle risorse statali…”
Premesso questo, si sottolinea come:
La statalizzazione della scuola d’infanzia, ha il duplice scopo di produrre un vantaggio economico per l’amministrazione comunale, privandola del’esborso dovuto al sostegno economico del corpo docente ed affiliato, che verrebbe trasferita allo Stato, ponendo le basi, grazie ad una maggiore disponibilità di risorse, ad un ampliamento del servizio, mediante l’apertura di nuove sezioni, necessario a rispondere alla contingenza delle liste d’attesa e, dall’altro, offrendo alla cittadinanza-utente l’utilizzo del servizio scolastico in forma gratuita.
DATO ATTO della realtà scolastica statale in essere sul territorio comunale della Città di Ferrara relativamente al I° ciclo dell’istruzione, ed impostata per quanto attiene il suo sviluppo alla crescita dell’integrazione degli organismi scolastici interessabili da tale processo in ragione delle motivazioni sopra menzionate. CONSIDERATA l’opportunità di attuare un processo di statalizzazione coinvolgente le scuole dell’infanzia comunali, cosicché potere giungere ad un maggiore grado di integrazione scolastica funzionale all’accrescimento del beneficio ottenibile dagli utenti ferraresi fruitori dei servizi scolastici in questione. PRESO ATTO dello stato finanziario in cui versa il Comune di Ferrara, congiuntamente agli oneri che lo stesso Ente deve continuare a sostenere in un generale contesto economico di aumentata criticità oramai divenuta ordinaria per gli Enti Locali e tale da rendere sempre più difficoltosa la continuità delle loro preesistenti configurazioni gestionali così come sviluppatesi nel tempo, ravvisandosi pertanto un’ulteriore ragione di opportunità nel procedere all’avvio del sopraccitato processo di statalizzazione per le scuole dell’infanzia comunali a partire dal primo anno scolastico utile in base alla vigenti procedure di settore (a. s. 2014/2015);
RITENUTO quindi appropriato approvare l’avvio del suindicato processo di statalizzazione, procedendo innanzitutto alla definizione di un’intesa tra il Ministero dell’Istruzione (Ufficio Scolastico Regionale), la Regione Emilia Romagna (Assessorato all’Istruzione), la Provincia di Ferrara (Assessorato all’Istruzione) e la Città di Ferrara (Assessorato al Sistema Educativo), al fine di attivare le necessarie sinergie atte a concretizzare la graduale trasformazione delle scuole dell’infanzia comunali in scuole dell’infanzia statali secondo i criteri tecnico-amministrativi in essere e relativi al dimensionamento della rete scolastica;
Propone al CONSIGLIO COMUNALE
DI INDIVIDUARE quale prima azione utile da effettuarsi, il coinvolgimento dei competenti uffici/organi istituzionali del caso al fine di addivenire all’avvio del processo di statalizzazione concernente la trasformazione delle scuole dell’infanzia comunali della Città di Ferrara.
Il Capogruppo Consiliare M5S
Dott.ssa Ilaria Morghen