Sommario sezioni

salta il link home e vai al motore di ricerca salta il motore di ricerca e vai al menu delle sezioni principali
sei in: index > ARCHIVIO: Legislatura 2014 - 2019 > ARCHIVIO: Gli atti dei gruppi consiliari 2014 - 2019 > Gruppo Partito Democratico > Guzzinati Vito > Attività del consigliere > Intervento in Consiglio Comunale del 25/01/2016 su odg del consigliere Anselmi con P.G.n.98147/2015
salta i contenuti principali a vai al menu

Intervento in Consiglio Comunale del 25/01/2016 su odg del consigliere Anselmi con P.G.n.98147/2015

di Vito Guzzinati
FERRARA, 25.01.2016

Intervento sull’Ordine del Giorno del Consigliere Anselmi - Forza Italia - PG 98147-15
Modifica delle modalità di presentazione delle garanzie fideiussorie di progetti edilizi e urbanistici

Grazie signor Presidente, signor Sindaco, signori Assessori colleghi Consiglieri.
Il collega Anselmi, nel suo Ordine del Giorno chiede “….Che sia definita una procedura valida sia per il 2° POC, ma che possa essere applicata anche per il 1° POC, che consenta ai Privati di presentare tutte le previste garanzie fideiussorie soltanto alla conclusione della fase di progettazione del PUA, al momento cioè della firma della relativa Convenzione…..”.
La proposta del collega Anselmi, appare cosa di buon senso, quasi ovvia direi; se si presenta un progetto all’ente locale, che prevede la sottoscrizione di una convenzione, gli obblighi che il richiedente assume nei confronti dell’ente si concretizzano al ritiro del progetto cioè alla firma della convenzione dove vengono inserite tutte le clausole contrattuali tra le quali anche la presentazione dell’eventuale garanzia fideiussoria.
Bene, come dicevo procedura quasi ovvio, ma perché nei casi previsti dal nell’O.D.G. del collega Anselmi ciò non avviene, di cosa stiamo parlando.
Stiamo parlando della procedura negoziale che l’attuale normativa prevede durante l’iter di adozione a attuazione del Piano Operativo Comunale così detto POC e non del rilascio di un permesso di costruzione convenzionato come avviene al di fuori dei casi in esame, e qui per meglio spiegarmi faccio una breve illustrazione della materia cercando di essere il più didascalico possibile.
La Legge Regionale 20 del 2000 “Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio” prevede che i Comuni predispongano il Piano Strutturale Comunale (PSC) che non è immediatamente efficace, se non, parzialmente, nei vincoli di tutela fisica, ambientale e culturale e di rispetto delle infrastrutture, mentre le parti del Piano Strutturale Comunale relative alla promozione delle scelte strategiche per lo sviluppo del territorio hanno bisogno, per essere attuate, di due piani di dettaglio, il citato POC ed il Regolamento Urbanistico Edilizio così detto RUE, in questo contesto parleremo della sola procedura prevista dal Piano Operativo Comunale (POC) – detto anche “Piano del Sindaco”, che racchiude in sé:
• il programma quinquennale che individua e coordina le opere pubbliche e gli interventi privati di rilevante trasformazione del territorio
• il piano che disciplina urbanisticamente le aree di espansione residenziale e produttive e le aree di riqualificazione urbana
Facciamo però un passo indietro per vedere che l’art. 7 delle norme di attuazione del Piano Strutturale Comunale (PSC) prevede tra l’altro che, al fine di realizzare gli obiettivi del PSC attraverso la condivisione e la partecipazione alla fase attuativa, l’adozione del POC debba essere obbligatoriamente preceduta dall’attivazione di procedure di evidenza pubblica ai sensi dell’art. 30 comma 10 della citata legge 20 del 2000.
Bene, per perseguire tali obiettivi il Comune di Ferrara, nel lontano novembre del 2010, pubblica un bando per la selezione di aree ed immobili nei quali realizzare, nell’arco temporale di cinque anni, interventi di nuova urbanizzazione e di sostituzione o riqualificazione - tradotto da avvio della formazione del 1° POC (già conclusa), successivamente, nel giugno del 2015 da avvio alla formazione del 2° POC (ancora in corso).
Ma l’ordine del giorno presentato ci chiede di definire una procedura utile per entrambi i due POC, ben sapendo che il 1° si è già chiuso mentre il 2° è in corso.
Quindi, mentre possiamo discutere di tempi e garanzie per il 2° POC, per quanto riguarda il 1° POC, il punto a cui tutti noi dobbiamo prestare massima attenzione prima di cambiare le regole in vigore, sta nel fatto che nel 2010 è stato fatto un bando a cui tutti coloro che avevano i requisiti previsti nel bando stesso hanno potuto partecipare ed alla fine del quale su 162 domande presentate è stata stilata una graduatoria di merito che ha visto 47 vincitori (poi ridottisi a 42).
Alla fine delle procedure previste dal bando, i soggetti vincitori, hanno iniziato con il Comune di Ferrara, un percorso tecnico amministrativo di negoziazione (previsto dall’art. 11 della legge 241 del 1990) che prevede che l’amministrazione procedente possa concludere, senza pregiudizio dei diritti dei terzi, e in ogni caso nel perseguimento del pubblico interesse, accordi con gli interessati al fine di determinare il contenuto discrezionale del provvedimento finale.
Quindi, era in questa fase che andavano contestate tutte le clausole che ora il collega Anselmi vuole rivedere per il 1° POC e, dall’O.D.G. questo elemento emerge, (e cito quanto riportato dal collega) “..nelle singole fasi di negoziazione pubblico-privato era emersa la preoccupazione rispetto ai molteplici ed onerosi obblighi da assumere nei confronti della Pubblica Amministrazione” ma ciò nonostante le convenzioni sono state comunque sottoscritte.
Si noti bene, che la firma degli accordi preliminari risale all’estate del 2013 mentre gli accordi definitivi sono stati sottoscritti nella primavera del 2014, non possiamo certo dire che non si conoscevano gli scenari immobiliari presenti e futuri, eravamo già in periodo di stagnazione per il mercato immobiliare quindi, se non si intravvedeva la possibilità di attuare il programma nei tempi previsti dall’accordo, non lo si sottoscriveva e si dava la possibilità ad altri rimasti esclusi dalla graduatoria di attuare i propri programmi.
Ma questo non è stato, forse si sperava in una seppur debole ripresa del mercato immobiliare, magari contemporaneamente si sperava in ulteriori proroghe rispetto ai tempi previsti, e così tutti gli accordi sono stati sottoscritti, e attualmente lo stato dell’arte dei 42 accordi del 1° POC è il seguente:
• 11 non prevedevano garanzia;
• 31 prevedono garanzie, per la realizzazione di opere pubbliche di interesse generale, per un importo complessivo di quasi € 10.000.000,00;
di questi 31:
• 14 hanno adempiuto agli obblighi o presentato garanzie fideiussorie per un importo complessivo di circa € 3.200.000,00;
• 9 sono in via di definizione;
• 3 con termini non ancora scaduti;
• 2 rinunciati;
• 4 per i quali non è ancora stato fatto nulla (inadempienti)
Questa breve esposizione per evidenziare cosa, evidenziare che a fronte di un bando pubblico concluso (mi riferisco ovviamente al 1° POC) e di un iter amministrativo che sta seguendo il proprio percorso, non possiamo cambiare in le regole del gioco in itinere.
Purtroppo, la proposta che il collega Anselmi ci sottopone (relativa al 1° POC), non è la risposta giusta, è una risposta che aiuterebbe forse alcuni dei casi di quelli citati, ma che, agli occhi di coloro che sono stati esclusi, o a maggior ragione di coloro che hanno adempiuto agli obblighi sottoscritti, minerebbe senza dubbio la credibilità di questa Amministrazione.
Non si possono dare risposte inadeguate, questo andrebbe a discapito della correttezza e della trasparenza dell’azione amministrativa che deve essere sempre perseguita, anche in momenti di difficolta come questi; anzi è proprio in questi momenti che un amministratore e tutta la classe politica in generale deve mostrare la propria capacità per favorire l’uscita da questa situazione.
Il Partito Democratico, in questo momento di grande difficoltà del settore dell’edilizia e del settore immobiliare in generale, non vuole sottrarsi a questa discussione e non vuole nemmeno minimizzare o sottovalutare le richieste che vengono dagli operatori del settore o dai cittadini.
Il Partito Democratico vuole scrivere questo spartito, e nel campo dell’urbanistica ci sembra di averlo in parte già dimostrato, si veda la proposta che ha meravigliato lo stesso collega Anselmi (mi riferisco alla proposta di abbassamento degli oneri di urbanizzazione).
Purtroppo, però, la proposta così formulate e messa oggi in discussione non può trovare l’adesione del Partito Democratico, possiamo invece quì confermare l'impegno che il Gruppo del Partito Democratico si è già assunto e per il quale su questo specifico tema a breve presenterà specifico Ordine del Giorno.
Grazie Signor Presidente.
Ultima modifica: 15-03-2016
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it