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Intervento in Consiglio Comunale del 29/02/2016 sulla mozione del consigliere di Ferrara Concreta sul Giorno della Memoria

di Vito Guzzinati
Intervento in Consiglio Comunale del 29/02/2016 sulla
Mozione del Consigliere Bova – Ferrara Concreta - PG 101916/15
“Istituzione premio per la Giornata della Memoria”


Grazie signor Presidente, signor Sindaco, signori Assessori colleghi Consiglieri.
Come sempre il collega Bova, affronta i temi del nostro territorio con fare semplice ed efficace e così ha fatto pure con la mozione che oggi ci sottopone.
Questa però ci da anche lo spunto per aprire una breve riflessione sul MEIS (Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah).
Ma come nasce questo museo nella nostra città.
Il percorso per la realizzazione del Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah inizia con l'idea di costituire a Ferrara una testimonianza della tragica e disumana vicenda della Comunità Ebraica europea.
Questa urgenza civile nasce anche dall'importanza storica della presenza ebraica in Italia ed in particolare nella città di Ferrara.
E’ così che il 17 aprile 2003, con l'unanimità dei gruppi parlamentari, viene istituito con la legge n. 91 il "Museo Nazionale della Shoah": questo atto legislativo vede protagoniste due città Ferrara e Roma, quest’ultima decide a sua volta di istituire subito un Museo Nazionale della Shoah presso Villa Torlonia.
A questo punto le Istituzioni Ferraresi, con l'Associazione delle Comunità Ebraiche Italiane, il Ministro dei Beni Culturali ed alcuni parlamentari interessati alla vicenda, cominciano a lavorare per la modifica, per legge, del nome e delle finalità del Museo che doveva prendere vita anche a Ferrara.
Ed ecco che il 27 settembre 2006 viene approvata la legge n. 296 che amplia e modifica la precedente legge e sancisce la nascita del "Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS)", consentendo così di superare la possibile diretta concorrenza tra Roma e Ferrara e contemporaneamente affidando alla nuova struttura museale il compito di far conoscere più estesamente la storia, il pensiero e la cultura dell'ebraismo italiano e di promuovere attività didattiche, manifestazioni, incontri, mostre permanenti e temporanee, sui temi della pace, della fratellanza tra i popoli e dell'incontro tra culture e religioni diverse.
Nasce quindi la necessità di dar vita al braccio operativo, all'organismo che materialmente sia in grado di mettere in essere le azioni che consentono al Museo di realizzare gli obiettivi che si è posto ed è così che il 23 gennaio del 2007 viene costituita la Fondazione MEIS con finalità di gestione, valorizzazione, conservazione e promozione del Museo.
Vi partecipano il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Comune di Ferrara, il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) e l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI).
Ma come nasce l’individuazione del luogo, dello spazio e del contesto urbano dove edificare il museo.
Spazio concepito come luogo della memoria, organico alla storia secolare della città, la sede non poteva che essere accolta all'interno dell'antica cerchia muraria ed essere contigua ai luoghi ed agli itinerari ebraici ferraresi ed è così che la scelta cadde su un edificio ormai in disuso da più di 15 anni, dichiarato poi nel settembre del 2003 di interesse culturale: si trattava dell'ex-casa circondariale di Ferrara.
Ed è così che il 29 novembre 2007 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali riceve in consegna l'area demaniale dell'ex carcere di via Piangipane allo scopo di realizzare il Museo.
Non possiamo ora per brevità di tempo ripercorrere tutto il l’iter che ha portato all’approvazione del progetto ora in fase di realizzazione, (faccio presente che il concorso di progettazione vinto dallo Studio Arco di Bologna ha visto la partecipazione di ben di 56 progetti, con l'adesione di diversi studi europei ed il contributo di progettisti provenienti da diverse parti del mondo) possiamo però riprenderne le linee più significative.
Il progetto nasce dall'idea di trasformare il luogo ‘impedito' e chiuso (ex carcere) in luogo permeabile, trasparente, dove diversi elementi come il Tempo, la Storia, la Terra, l'Acqua e l'Aria si combinano per creare un'atmosfera di accoglienza e apertura.
Il cuore del progetto, si sviluppa a partire dal corpo centrale - ex carcere femminile - dell'edificio preesistente che viene sostituito da un nuovo edificio articolato in quattro volumi (più un quinto, per eguagliare simbolicamente i cinque libri della Torah) con capacità funzionali indipendenti e potenzialità di utilizzo autonome.
Attualmente è funzionate una prima porzione del complesso museale (aperta il 20.12.2011) destinata ad ospitare gli uffici della Fondazione; tra le iniziative culturali realizzate in questi primo anni di apertura, troviamo:
• 6 mostre temporanee che hanno visto una medi di circa 3 000 visitatori;
• ogni anno nel mese di aprile viene organizzata la “Festa del libro Ebraico”;
• il 21 febbraio u.s. è finita la bellissima mostra itinerante in omaggio alla figura di Primo Levi intitolata “I mondi di Primo Levi” (5.000. visitatori in un mese).
• fino al 31 dicembre, rimarrà aperta la mostra “Torah fonte di vita” dove possiamo vedere la collezione del Museo della Comunità Ebraica di Ferrara”:
Tra le varie iniziative è presente la realizzazione di un percorso rivolto ai bambini oltre ai i laboratori avviati con il Liceo Artistico “Dosso Dossi” e con il Liceo Scientifico “A. Roiti” di Ferrara, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea, per stimolare la riflessione delle giovani generazioni su pagine dolorose della storia del XX secolo.
Ma torniamo ora alla mozione presenta dal collega Bova che risale all’inizio del mese di ottobre 2015, nel frattempo oltre alle iniziative sopra richiamate, son accadute altre cose, tra le quali, il 16 gennaio u.s., presso la sede della Fondazione si sono insediati il nuovo Presidente Dario Disegni e il Consiglio di Amministrazione, rinnovato lo scorso 28 dicembre dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Dario Franceschini.
Ne fanno parte Carla di Francesco (nominata dal Mibact), Renzo Gattegna (Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), Massimo Maisto (Vicesindaco del Comune di Ferrara) e Massimo Mezzetti (Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna).
Il primo adempimento del Presidente Disegni, è stato l'approvazione di un avviso di selezione per l'individuazione della figura del Direttore del MEIS (attualmente ancora in corso) questo, un ulteriore passo verso la completa realizzazione del Meis di Ferrara, cui contribuiranno in misura decisiva, i sette milioni di euro stanziati (nei prossimi due anni) attraverso il Piano Strategico Grandi Progetti Culturali del Mibact.
L’auspicio è quindi che una volta concluso il percorso per l’insediamento del nuovo direttore, la Fondazione possa prendere in considerazione (sempre nel rispetto della propria autonomia gestionale e di programmazione) la proposta avanzata dal collega Bova e che spero venga oggi approvata, affinché con “l’istituzione di un premio per la Giornata della Memoria” prosegua e prenda ulteriormente vigore quell’attività, prevista nello statuto, di promozione di attività didattiche, con scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado e istruzione universitaria, sui temi della pace, della fratellanza tra i popoli e dell'incontro tra culture e religioni diverse
Per i motivi appena esposti, la mozione formulate dal collega Bova e messa oggi in discussione non può che trovare l’adesione del Partito Democratico
Grazie Signor Presidente.
Ultima modifica: 04-05-2016
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it