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O.d.G. in merito a proposte concrete relativamente l'accoglienza dei richiedenti lo status di rifugiato - P.G.n.120454

di Luigi Vitellio e Bianca Maria Vitelletti
Ferrarara, 24/10/2016 - P.G. n.120454
 
Al Signor Sindaco del Comune di Ferrara
Al Presidente del Consiglio Comunale

 
OGGETTO: Ordine del giorno in merito a proposte concrete relativamente l’accoglienza dei richiedenti lo status di rifugiato.
 
PREMESSO CHE
 
Il Trattato di Lisbona, che ha modificato il Trattato sull’Unione Europea, all’Art. 80 riporta il cosiddetto Principio di Solidarietà, nello specifico: "Le politiche dell'Unione di cui al presente capo [politiche relative ai controlli alle frontiere, all'asilo e all'immigrazione] e la loro attuazione sono governate dal principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità tra gli Stati membri, anche sul piano finanziario".
E’ quindi sancito dalla norma, che l’Italia in qualità di stato membro dell’Unione, abbia dei doveri in merito. Infatti l’assenza di Solidarietà e di Ripartizione delle responsabilità a livello di stati membri può essere incompatibile con gli obblighi di cui sopra.
 
La stessa Costituzione Italiana, nella sua prima stesura, ha individuato chiaramente il principio di accoglienza all’Art. 10 c.3 recita: “lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.
 
Il Decreto Legislativo del 18/08/2015 n.142 è stato emanato in attuazione della direttiva 2013/33/UE recante “Norme relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale”, nonché' della direttiva 2013/32/UE, recante “Procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale”.
In sintesi riporta le regole che devono essere rispettate per coloro che richiedono lo status di rifugiato nel nostro paese. Tra gli adempimenti è descritto il termine di 6 mesi entro cui la domanda trova conclusione: in questo periodo il migrante non può svolgere attività lavorativa, ma solo di volontariato.
  
CONSIDERATO CHE
 
Il dipartimento per le Libertà Civili e l’immigrazione attraverso i quadri mensili sulla presenza di migranti nei centri di accoglienza (Cpsa, Cda, Cara), centri di identificazione ed espulsione (Cie), nelle strutture temporanee e nei centri di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) ha identificato:
  • al 31/03/2016 111.081 di presenze il 7% dei migranti è arrivato in Emilia Romagna che equivale a 7.776 presenze.
  • al 30/03/2015 66.206 di presenze  il 7% dei migranti è arrivato in Emilia Romagna che equivale a 4.634 presenze.
E’ quindi evidente che il fenomeno migratorio, oltre ad essere in evoluzione, è in aumento. Infatti si è verificato un aumento del 67% delle persone che vengono accolte nei vari sistemi di accoglienza.
 
Ad oggi esistono Comuni che rifiutano di rendersi disponibili all’ospitalità, andando contro ai principi su cui si fonda il nostro paese e l’Europa: di accoglienza e solidarietà.
Tali scelte provocano obbligatoriamente gravi problemi agli altri comuni e all’intero sistema di protezione internazionale.
 
 RICONOSCIUTO CHE
 
In alcune città Italiane sono stati intrapresi percorsi di integrazione dei migranti, tra cui quelli che contemplano attività di volontariato, che hanno portato solo effetti positivi nelle comunità accoglienti.
 
La Regione Emilia Romagna ha redatto un “Patto di Accoglienza” indirizzato ai Prefetti, Sindaci e soggetti gestori delle strutture di accoglienza regionali, nel quale sono indicati i minimi requisiti dell’accoglienza, tra cui: interventi di integrazione sociale, comprese attività di volontariato.
 
RITENUTO CHE
 
L’accoglienza non è una scelta politica ma un dovere umano ed istituzionale.
 
Il sistema di accoglienza non può essere vissuto passivamente: i cittadini chiedono alla Politica e alle amministrazioni di farsi mediatori in questo complesso processo di inserimento nella comunità, lavorando insieme alla Prefettura per individuare i criteri di gestione dei richiedenti asilo.
 
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
 
A sottoscrivere un Patto di Cittadinanza, insieme alle associazioni di volontariato impegnate nel settore, che individui criteri e modi in cui poter sviluppare progetti di attività di volontariato; con l’obiettivo di migliorare la qualità delle nostre comunità senza sostituirsi a lavori normalmente retribuiti.
 
Che si faccia promotore con gli organi competenti per individuare le modalità attraverso le quali garantire una equa ripartizione dei richiedenti asilo sui territori.
 
 (Approvato nella seduta del Consiglio Comunale del 13 febbraio 2016, con emendamenti) 
Ultima modifica: 31-05-2018
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it