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Ordine del Giorno per la tutela del patrimonio culturale del centro storico di Ferrara - P.G.n.39785
di Luigi Vitellio e Ilaria Baraldi
Ferrara, lì 26 marzo 2018
Al Sig. Sindaco
Al Presidente del Consiglio Comunale
OGGETTO: ORDINE DEL GIORNO PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE DEL CENTRO STORICO DI FERRARA.
PREMESSO
Che il centro storico di Ferrara è sito Unesco, patrimonio dell’umanità dal 1995, connotandosi il sito non tanto e non solo per la bellezza dei singoli monumenti ma per la coerenza e l’armonia del progetto complessivo, testimonianza eccezionale del periodo rinascimentale, modello di pianificazione urbanistica che presenta praticamente intatti impianto, fabbricati e tessuto urbano;
Che Ferrara è città d’arte e di cultura, meta di un turismo culturale, il cui trend è in costante crescita, che visita la nostra città consapevole del valore storico e artistico che essa rappresenta nel panorama delle città italiane;
CONSIDERATO
Che tale valore è dato dalla somma di quanto ci è stato lasciato nel corso dei secoli unitamente all’impegno costante delle amministrazioni, degli operatori turistici, del commercio, delle associazioni di categoria e dei cittadini che hanno lavorato per la conservazione e valorizzazione dei monumenti e del loro contesto unitamente alla creazione di sempre nuove forme di richiamo turistico, dagli eventi alle iniziative culturali, dalle mostre all’apertura di spazi capaci di coniugare passato e presente attraverso forme artistiche sempre nuove, dal miglioramento dell’offerta alberghiera e della ristorazione alla partecipazione dei cittadini alla cura dei beni comuni;
Che per garantire i caratteri di autenticità e integrità del contesto del centro storico di Ferrara, in una logica di offerta sempre maggiore, sono previsti o già in atto lavori di ristrutturazione e miglioramento funzionale di palazzi storici e siti museali, oltre al completamento di nuovi spazi che fungeranno certamente da ulteriore richiamo turistico, implementando, al contempo, la fruizione della cultura, nelle sue molteplici accezioni, anche per i cittadini (si pensi al MEIS e al Teatro Verdi);
Che tali investimenti siano necessari ma non sufficienti per il miglioramento della qualità dell’area urbana e dell’integrità anche visiva del centro storico, ma che ad essi sia opportuno accostare un nuovo strumento che consenta di impedire o eliminare progressivamente gli elementi che possano interferire con le caratteristiche qualitative del centro storico stesso;
Che l’integrità e la qualità del centro storico sia data anche da elementi come la qualità ambientale, una viabilità controllata, la fruibilità degli spazi, la realizzazione di eventi e iniziative che supportino e aumentino la percezione dell’unicità del centro storico, la valorizzazione delle tradizioni agroalimentari e gastronomiche tipiche del territorio e delle tradizioni commerciali e artigianali locali;
PRESO ATTO
Che l'articolo 52 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), stabilisce che i comuni, con le deliberazioni previste dalla normativa in materia di commercio, sentito il soprintendente, possono individuare aree pubbliche aventi valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico nelle quali vietare o sottoporre a condizioni particolari l’esercizio del commercio;
Che l'articolo 31 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, consente alle regioni e agli enti locali di prevedere, senza discriminazioni tra gli operatori, aree interdette agli esercizi commerciali, ovvero limitazioni ad aree dove possano insediarsi attività produttive e commerciali, quando vi sia la necessità di garantire la tutela, tra l'altro, dell'ambiente urbano e dei beni culturali;
Che il decreto legislativo 25 novembre 2016 n.222, art. 1, comma 4, prevede che il comune, per le finalità indicate dall’art. 52 del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42, d’intesa con la Regione e sentito il competente soprintendente del Ministero dei beni culturali e delle attività culturali e del turismo, possa adottare deliberazioni volte a delimitare zone o aree aventi particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico in cui possa essere vietato o subordinato ad autorizzazione l’esercizio di attività economiche ritenute incompatibili con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale;
Che il Documento di intenti dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco invita il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo a sostenere le politiche locali rispetto alla regolamentazione del commercio, della ricettività, dell’artigianato storico e locale che incidono sull’integrità del sito UNESCO e sulla viabilità dei luoghi da parte delle comunità residenti;
Che già altre città, quali ad esempio Firenze, Venezia, Modena hanno adottato regolamenti atti a preservare e tutelare l’integrità e la coerenza del centro stesso;
Che taluni aspetti inerenti l’uso degli spazi e l’appropriatezza delle strutture e dei manufatti edilizi nel centro storico sono già regolati tramite regolamenti e piani in uso presso la nostra amministrazione;
RITENUTO
Che uno strumento siffatto debba avere la base di consenso più ampia possibile e che necessiti, per la sua efficacia, del coinvolgimento delle associazioni delle categorie coinvolte e, più in generale, con i portatori di interesse, in un percorso di condivisione iniziale degli obiettivi
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA IMPEGNA IL SINDACO E GLI ASSESSORI COMPETENTI
A valutare la possibilità di adottare anche per Ferrara un regolamento che abbia le finalità sopra descritte, compatibilmente con quanto già previsto da norme e regolamenti (valutando anche la possibilità di un loro adeguamento, allo scopo di identificare un testo unico omogeneo e coerente) nelle modalità che saranno considerate più opportune dopo una concertazione tra soggetti interessati.
(Approvato nella seduta del Consiglio Comunale del 4 giugno 2018)