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Mozione sul Regolamento delle "Case famiglia per anziani" e attività di vigilanza e controllo - P.G.n.99623
di Alberto Bova
Ferrara, lì 30 settembre 2015 - P.G. n. 99623
Al Presidente del Consiglio
Oggetto: Mozione sul regolamento per la disciplina, la valorizzazione e la qualificazione delle “Case famiglia per anziani” e per l’esercizio delle attività di vigilanza e controllo
PREMESSO
- Che con la Legge Regionale 34/1998 del 12/10/1998 venivano definite le norme in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e private;
- Che con la delibera di Giunta Regionale 564/2000 veniva approvata la direttiva regionale per l'autorizzazione al funzionamento delle strutture residenziali e semiresidenziali per minori, portatori di handicap, anziani e malati di AIDS;
- Che con la Legge 328/2000 del 8 novembre 2000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" viene assegnata ai Comuni l’esercizio dell’attività di “autorizzazione, accreditamento e vigilanza dei servizi sociali e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale”;
- Che con il Decreto ministeriale del Ministero per la Solidarietà Sociale 308 del 21 maggio 2001 vengono definiti i “requisiti minimi strutturali e organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio dei servizi e delle strutture a ciclo diurno e residenziale”;
- Che con la Legge Regionale 2/2003 del 12 marzo 2003 venivano istituite le norme per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali;
CONSIDERATO
- Che le Case Famiglia sono attività economiche che nascono su iniziativa privata e si caratterizzano come comunità di tipo familiare, con sede in una civile abitazione e con funzioni di accoglienza e assistenza, che ospitano fino a un massimo di 6 persone anziane;
- Che la Casa Famiglia per anziani è un servizio di ospitalità residenziale “caratterizzata da bassa intensità assistenziale, bassa e media complessità organizzativa, destinata ad accogliere utenza con limitata autonomia personale, priva del necessario supporto familiare o per la quale la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o definitivamente contrastante con il piano individualizzato di assistenza”;
- Che la filosofia portante delle Case Famiglia e della loro organizzazione deve basarsi sulla centralità e sul sostegno dell’anziano che viene accolto e inserito in modo da mantenere integri i legami con la sua famiglia, la sua casa, i suoi amici. Devono infatti farsi carico dell’anziano nella sua globalità e, oltre a garantire un soggiorno e un’assistenza di ottimo livello, devono promuovere le potenzialità di salute, di benessere, di affettività e di vita relazionale degli assistiti;
- Che il Comune esercita l'attività di vigilanza e controllo, avvalendosi della Commissione ex 564/2000 dell'Azienda USL di Ferrara, nonché di tutti gli organi deputati alle funzioni di vigilanza e controllo, ciascuno per le proprie competenze;
VISTO
- Che in diversi comuni della provincia di Ferrara e nel nostro in particolare sono già presenti “Case Famiglia per anziani”;
- Che alcuni comuni della provincia di Ferrara hanno già approvato un proprio regolamento;
RITENUTO OPPORTUNO
Che a livello provinciale i regolamenti normativi riguardo alle “Case Famiglia per anziani” siano il più uguali possibili per evitare uno stato di confusione normativa che non aiuta le imprese, sia quelle già operative che quelle che nasceranno;
SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
- a sollecitare l’Azienda USL di Ferrara a coordinare le attività di un gruppo che possa predisporre un regolamento a valenza provinciale;
- a sottoporre il suddetto regolamento al Consiglio Comunale di Ferrara per la successiva approvazione.
Approvato in Consiglio Comunale il 15 febbraio 2016