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Il Piano Urbano della Mobilità

ARCHIVIO: Agorà - la piazza virtuale dei ferraresi
6° forum (a partire dal 14 aprile)

Il Piano Urbano della Mobilità è stato introdotto dalla Legge n° 340 del 21/11/2000; l’Amministrazione Comunale di Ferrara ha provveduto alla sua stesura sulla base delle Linee Guida ministeriali ed alle indicazioni contenute nel Piano Generale dei Trasporti (2001).

Le connotazioni che caratterizzano il PUM e ne innovano il contenuto, rispetto ad altri strumenti pianificatori relativi alle tematiche della mobilità e dei trasporti (Piano del Traffico Urbano, Piano Urbano dei Parcheggi, Piano Operativo Comunale, Piano Tutela e Risanamento dell’aria) sono:
1) l’orizzonte temporale di medio-lungo periodo (10 anni)
2) la formulazione di scenari di previsione e di intervento alternativo, relativi ad aree territoriali contigue;
3) la programmazione integrata degli interventi materiali e immateriali, attraverso la definizione di misure orientate sia a migliorare l’efficacia del sistema infrastrutturale, sia a predisporre interventi di regolazione della domanda di mobilità con la pianificazione territoriale ed urbanistica;
4) lo sviluppo di strategie per obiettivi e non per singole opere o componenti di mobilità, attraverso la definizione di un Progetto di Sistema basato sul rispetto dei seguenti principi generali:
- sviluppo di un sistema di trasporto equilibrato e integrato;
- previsione di interventi sull’offerta di mobilità congiuntamente ad appropriate politiche di gestione della domanda;
- efficienza gestionale del sistema
5) l’unitarietà della proposta di investimento per garantire equilibri socioeconomici e la sua fattibilità economico-finanziaria;

Il documento predisposto dal Servizio Mobilità e Traffico del Comune si fonda su un insieme di investimenti e di innovazioni organizzativo-gestionali incorniciate da una strategia urbana che funge da bussola per la programmazione e la realizzazione degli interventi futuri.

Questo primo PUM di Ferrara, si pone infatti l’obiettivo di superare ed evitare i difetti del modello "approssimativo" (caratterizzato da obiettivi impliciti, rimedi parziali attuati in successione, frequenti decisioni politiche correttive, dispersione dei centri di decisione, tentativi di ottenere soddisfazione immediata piuttosto che il perseguimento delle soluzioni migliori) e si concentra sulla:
- identificazione di obiettivi e problemi, collocandoli il più possibile nel contesto di una visione d’insieme;
- adozione di procedure che consentano di selezionare le possibili soluzioni in modo da poter proporre e scegliere quelle identificate come più opportune.

Le considerazioni introduttive al PUM hanno evidenziato la necessità che le trasformazioni territoriali e quelle del sistema dei trasporti siano programmate in modo congiunto, secondo nuove regole e anche progettate per ottenere soluzioni di qualità ambientale e di sostenibilità di lungo periodo.

Ciò rende indispensabile e urgente la modifica di abitudini, di comportamenti, stili di vita e consumo individuali e collettivi e, naturalmente, la capacità delle Amministrazioni di provvedervi con adeguate misure di indirizzo, educazione, sostegno e controllo.

Di conseguenza occorre che tutti i soggetti in qualche modo coinvolti nella attuazione del PUM si pongano prioritariamente la seguente domanda: verso quale modello di città e di mobilità stiamo andando?
E più in particolare:
- come si possono sostituire i movimenti ad alto consumo energetico con movimenti a minore impatto che vanno, in via crescente, dalla pedonalità alla ciclabilità fino all’uso del mezzo collettivo rispetto all’auto?
- come si può ridurre la lunghezza di ogni singolo spostamento?
- come si possono eliminare spostamenti non necessari, razionalizzando la mobilità degli individui e delle merci?


Muoversi in modo diverso diventa quindi un’esigenza e si traduce in un obiettivo che si può sintetizzare negli slogan "muoversi meglio" e "muoversi bene" ed assume come opzione fondamentale quella di ridurre la mobilità "inutile e dannosa".

A partire dal 7 maggio il Comune di Ferrara avvierà un ciclo di incontri per la presentazione del PUM presso i Consigli di Circoscrizione aperti alla cittadinanza, le principali associazioni di categoria nonché presso le maggiori del istituzioni. Gli incontri, gestiti dai tecnici del Servizio Mobilità e Traffico con l’ausilio di facilitatori esterni, avranno la finalità di comunicare alla cittadinanza le scelte strategiche del PUM e la conseguente traduzione di queste scelte in misure ed interventi concreti.

* Per avere maggiori dettagli su come sono state raccolte e gestite le informazioni, scarica il Quadro conoscitivo del PUM

* Scarica la presentazione del Piano Urbano della Mobilità effettuata dal Servizio Mobilità e Traffico del Comune di Ferrara

* Scarica il Progetto di sistema del piano



Ultima modifica: 25-08-2011
REDAZIONE: Servizio Sistemi Informativi - Sviluppo Comunicazione
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