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sei in: index > ARCHIVIO: Legislatura 2009 - 2014 > Gruppo Partito democratico > Braghiroli Giannantonio > Attività del consigliere > Le corse dei cavalli e il Palio di Ferrara - 04/07/2011
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Le corse dei cavalli e il Palio di Ferrara

Archivio legislatura 2009 - 2014
Basta con le corse dei cavalli! Non avevo dubbi che dopo il clamore di ciò che è successo a Siena si levassero gli strali delle Associazioni Animaliste. Quel “basta con le corse dei cavalli” però mi lascia perplesso…….. non è che questa dichiarazione delle Associazioni dimentica di prendere in esame alcuni degli aspetti che si legano al mondo dei cavalli, che siano essi da Palio o da Ippodromo? Dati aggiornati al 2009 dicono che sono 201.275 i cavalli iscritti nei libri genealogici dell’UNIRE e 235.686 i cavalli iscritti in altri libri genealogici e registri anagrafici, quindi il patrimonio dei cavalli in Italia è di ben 436.961 esemplari. Ma non va dimenticato che per accudire 436.961 cavalli avremo bisogno di personale. Per stimare il comparto ci aiuta l’UNIRE, gli operatori censiti riferiscono di 19.495 allevatori, di 38.861 proprietari di 1.264 allenatori, di 1.674 guidatori trotto, di 429 fantini, più un totale di oltre 42.000 altri operatori in attività, ed a questi vanno sommati gli artieri che operano presso gli ippodromi (sempre dati aggiornati al 2009) e che sono 683, i 300 maniscalchi abilitati, i 698 dipendenti degli ippodromi, i 550 veterinari, i 461 giudici, quasi 50.000 altri operatori attivi nel comparto ippico in senso stretto ed i 3.300 operatori di scommesse ippiche, comparto questo che rende cifre importanti all’erario pari a quasi 100 milioni di euro più altri 14 milioni di irpef-irpeg! E gli spettatori stimati nel 2009 sono stati quasi 3 milioni. Ma di sicuro non era questo l’aspetto su cui si voleva puntare. Forse però se davvero si dovesse dire “basta con le corse dei cavalli” si potrebbe proporre una legge ad hoc per una cassa integrazione speciale per i fantini e per tutti (i tanti) operatori del comparto, oppure tutti in mobilità per poi riconvertirli ad operatori nei macelli equini, settore questo che avrebbe indiscutibile impulso. Sicuramente sbaglio, credo che non fosse neanche questo il senso. Però su una cosa non credo di sbagliare. Sono certo infatti che ancora una volta si sia persa un’ottima occasione, invece di lanciarsi in dichiarazioni propagandistiche e roboanti perché non si è detto di prendere ad esempio Ferrara per tutto quello che sempre ha fatto per la salvaguardia di cavalli, fantini e pubblico? Perché non si vuole riconoscere che a Ferrara gli organizzatori stanno facendo le cose per bene? Perché non si vuole attivare nessun tipo di collaborazione e si continua ad avere atteggiamenti ostili verso il Palio? Non mi stancherò mai di ripeterlo, lo credo, e lo devo a chi mi ha eletto suo rappresentante, il Palio non è ne una corrida ne un Gran Premio di Galoppo, il Palio di San Giorgio (impariamo a chiamarlo col suo nome: il Palio di Ferrara si compone di quattro palii e quello dei cavalli è dedicato a San Giorgio!) è la rievocazione storica di una gara tra cavalli e cavalieri che vive e trova linfa nel fatto di essere corsa in un luogo storico ad essa dedicato! Ed allora forti del fatto che Ferrara non è Siena, che le manifestazioni del Palio Estense hanno altre logiche, che maggio è il mese del Palio, che le Contrade sono parte imprescindibile del tessuto sociale, economico, culturale di questa città, non capisco la difficoltà di realizzare un dialogo attraverso il quale almeno tentare di trovare punti in comune, certo che se il dialogo avviene solo attraverso proclami ed intransigenti dichiarazioni…. Concludo con alcuni altri dati tratti da uno studio del Dr. Zanichelli, stimato veterinario ben conosciuto ed apprezzato nel mondo ippico, che ha valutato in numero sostanzialmente equivalente, nel confronto tra corse regolari e palii o giostre, i traumi che il cavallo atleta subisce in caso di incidente, rilevando però una incidentalità cinque volte superiore in caso di corsa su di una pista “dura” rispetto ad una pista “morbida”. Questo va a conferma della validità delle prescrizioni e delle procedure, imposte dal Regolamento Corse dell’Ente Palio, che a Ferrara si applicano, che sono precedenti alla così detta Circolare Martini e che nella quale si ritrovano (!), che impone un grado di morbidezza capace di rallentare la corsa ed attutire le eventuali cadute. Concludo, non so se è vero ma il pullman degli orchestrali di ritorno dal pellegrinaggio a Siena non si è visto. Parliamone.
Ultima modifica: 30-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
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