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sei in: index > ARCHIVIO: Legislatura 2009 - 2014 > Gruppo Partito democratico > Braghiroli Giannantonio > Attività del consigliere > I rimborsi spesa del consigliere Tavolazzi - 17/01/2012
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I rimborsi spesa del consigliere Tavolazzi

Archivio legislatura 2009 - 2014
Fra le varie anomalie rilevate nelle note spese del consigliere Tavolazzi, la richiesta di rimborso per visitare gratis una mostra al Palazzo dei Diamanti ha un aspetto particolarmente odioso. Nessun altro era mai arrivato a tanto. L’opportunità offerta ai consiglieri comunali di partecipare ad un grande evento culturale, con quel rimborso è diventata un intollerabile privilegio di casta che il comune cittadino ha pieno diritto di ritenere offensivo. E chi non ci crede, provi a salire su un treno di pendolari che vanno a lavorare tutti i giorni a proprie spese, per raccontar loro che un consigliere comunale si fa rimborsare con soldi dei contribuenti per andare in automobile dalla sua villa con piscina al palazzo dei Diamanti a visitare gratis una mostra d’arte: poi veda l’effetto che fa. Il fatto è che, al di là dell'entità della cifra, in quella nota spese si legge un profondo disprezzo delle regole e delle istituzioni da parte di chi evidentemente si sente al di sopra di tutto e di tutti.
Ma c’è di più, molto di più, perché Tavolazzi non è soltanto il politico che più ama presentarsi come paladino dell’anticasta e dei suoi privilegi, è anche l’unico a Ferrara che, indifferente alla realtà di ogni paese civile che vede la cultura sovvenzionata anche con fondi pubblici (tutti i virgolettati che seguono sono tratti dai suoi scritti consultabili sul sito internet del Comune; la data che segue è quella di pubblicazione), giudica la politica culturale che ha fatto di Ferrara una città d’arte “elitaria e socialmente iniqua” (15/6/10); perché per lui “a Ferrara i ceti ad alto reddito fruiscono di spettacoli, mostre e rappresentazioni … pagando solo una parte, spesso esigua, del costo … mentre il saldo resta a carico della collettività” (9/6/10); così egli giudica i grandi eventi culturali come le mostre al palazzo dei Diamanti un modo per “fare lo sconto ai ricchi sulla pelle dei poveri” (22/6/10); mentre lui non ha dubbi: “far pagare a chi può è doveroso, soprattutto quando parte della popolazione fatica a tirare avanti!” (21/6/10) e “chi vuole spettacoli di altissimo livello se li paghi, non li faccia pagare al Comune!” (14/6/10). L’autore di questi chiarissimi proclami (che nel 2010 ha dichiarato un reddito di circa 90.000 euro) vorrebbe ora farci credere che la sua richiesta di rimborso per quella mostra d’arte fu solo un banale errore. Sarebbe come se l’autore di Gomorra Roberto Saviano fosse andato a teatro con il capo dei Casalesi e, una volta scoperto, si scusasse per quel fatto addebitandolo ad un semplice errore, una banale distrazione che può succedere a chiunque. Se non bastasse, Tavolazzi non si è accontentato del rimborso di un unico viaggio da Francolino a Ferrara: avendo partecipato quel pomeriggio a una seduta in municipio prima della visita ai Diamanti, ne ha preteso uno doppio!
La verità che scaturisce da questa vicenda è che, con il suo comportamento, Tavolazzi ha arrecato grave danno all’immagine pubblica dell’istituzione che rappresenta come consigliere comunale. Avendo quindi perso ormai ogni credibilità politica, la sua unica speranza di poter salvare almeno la dignità personale sta nel dimettersi senza indugi, presentando pubbliche e incondizionate scuse.
Ultima modifica: 30-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
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