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I perché del no al trasferimento del Palio di San Giorgio all’Ippodromo
Archivio legislatura 2009 - 2014
Il Palio di Ferrara nasce ufficialmente nel 1279 anno in cui il Comune di Ferrara emana le “regole” alle quali chi corre il Palio deve attenersi, ed è questa la prima ufficializzazione di Corse al Palio al mondo, ben più antica di tante altre regole poi emesse per altri Pali, oggi più famosi e conosciuti del nostro ferraresissimo Palio di San Giorgio.
Il Palio allora si correva “alla lunga” sulle strade sterrate della città, attraversandola tutta, da est a ovest tra ali di folle festanti.
Oggi, dall’inizio dello scorso secolo, il Palio si corre nella storia Piazza Ariostea, piazza che negli anni trenta è stata “interrata” a mo di anfiteatro, e questo fu disposto appositamente per le corse dei Berberi.
Dagli anni ’60 del secolo scorso il programma della domenica del Palio, clou ed atto finale del mese di Maggio, mese che il Comune ha ribattezzato giustamente il mese del Palio, prevede corteggi dal Castello, attraverso le storiche vie dell’addizione Erculea, C.so Ercole d’Este, poi Corso Biagio Rossetti ed infine la Piazza Ariostea, la Piazza del Palio.
Da lì, finite le corse del Palio, le Contrade vincenti si portano in Piazza Cattedrale, con un corteggio fatto di popolo e dignitari, per esporre le proprie insegne alle finestre del Palazzo Municipale.
Pensando ai soli corteggi storici in protocollo oggi dal Castello alla Piazza Ariostea e dalla Piazza alla Cattedrale vengono i brividi al volerli pensare dal Castello all’Ippodromo, poi dall’Ippodromo alla Piazza Cattedrale con la perdita di ogni attinenza storica e l’amplificazione dei disagi che corteggi di questo tipo creerebbero all’intera città.
Tra gli argomenti che vengo espressi ce n’è uno che vuole l’Ippodromo più sicuro della pista di Piazza Ariostea, sono assolutamente in disaccordo e per questo cito e sintetizzo l’intervento sulle “PATOLOGIE TRAUMATICHE DEL CAVALLO ATLETA: CORSE REGOLARI E PALII A CONFRONTO di Stefano Zanichelli, professore emerito della Clinica Chirurgica Veterinaria e Medicina d’Urgenza - Dipartimento di Salute Animale - Facoltà di Medicina Veterinaria - Università degli Studi di Parma, dove si valutano le percentuali di incidenti tra corse regolari, palii e giostre. L’Esimio professore giunge alla conclusione che i rischi di trauma tra i cavalli atleti impegnati in corse regolari e palii o giostre sono sostanzialmente equivalenti ed inferiori all’1% dell’intera popolazione equina impegnata in gare e corse.
Sempre da Zanichelli ci viene riportata la conclusione del suo studio relativo ai fondi delle piste, e ci riferisce che per il galoppo una pista dura fa aumentare di 5 volte la possibilità di traumi.
Purtroppo a Ferrara nel 2006 un grave incidente è successo, unico in oltre 40 anni di corse, e la pista si rivelò di molto più dura del dovuto.
Per questo il comitato organizzatore delle corse al Palio ha stilato un regolamento dedicato alla pista con parametri precisi per la conformazione del “sabbione” da stendere, sul come stenderlo, lo spessore indicandolo diverso sui rettilinei e sulle curve.
Dal 2006 ad oggi zero incidenti a Ferrara, anche in assenza di “circolare Martini”, ma grazie ai seri ed attenti regolamenti emessi dall’Ente Palio e dal regolamento Comunale sul benessere animale.
Il palio di Ferrara non è mai stato ne ha voluto essere una Corrida, la Tauromachia non è una nostra tradizione, non è volontà delle Contrade estensi fare nulla di diverso da una corsa al Palio, con cavalli sani, capaci di essere veri atleti su un percorso sicuro per loro, per i fantini, per il pubblico, per tutti.
Ma il nostro Palio non è solo una corsa di cavalli, il nostro Palio è l’unico palio al mondo fatto di 4 Palii: Putti, Putte, Somari e Cavalli come dettato dalle antiche regole del Palio ferrarese.
E non basta, è un vero protocollo di corteggi (sfilate) gare ed esibizioni che durano un mese intero (Maggio mese del Palio), messe solenni, bandiere, musica, danza, spettacoli teatrali, corteggi magnifici in storici luoghi rinascimentali estensi.
È un reale controsenso storico quanto viene proposto, l’idea di trasferire all’Ippodromo le Corse dei Cavalli e dei Somari presuppone che in Piazza Ariostea restino le corse di Putti e Putte, quindi la domenica del Palio le otto Contrade e la Corte Ducale dovranno realizzare due corteggi, uno che da Castello si dirigerà con Putto e Putta in piazza Ariostea, l’altro verso via Bologna fino all’Ippodromo.
Improponibile.
E questo conferma che i proponenti non hanno nessuna conoscenza dei protocolli del Palio, che non hanno neppure tentato di conoscerli e che hanno sottoposto al Consiglio Comunale un invito di cui avrebbero loro stessi capito, se avessero solo letto un programma dell’ultimo Palio, la sua improponibilità poiché in contrasto con l’essenza stessa del Palio, del suo programma e dei suoi protocolli.
Dell’Ippodromo faccio presente una caratteristica che, tra le altre, lo rende inidoneo all’accogliere le corse al galoppo tipiche del nostro Palio, con una premessa rivolta a chi si erge a difensore degli animali, e riferita alla differenza tra trotto e galoppo ed alla differenza del fondo per l’una o l’altra disciplina: l’Ippodromo comunale Ferrara sarebbe un ottimo Ippodromo per il Trotto, non fosse che per la sua messa a norma complessiva servono 4 milioni, (2011 il Resto del Carlino domenica 28 agosto)….. poi, concludendo, all’Ippodromo dove potrebbero trovare posto le migliaia di spettatori che da quarant’anni riempiono piazza Ariostea, nell’ultima edizione 2011 gli spettatori erano circa 20.000, e cosa ne facciamo di una pista con un fondo idoneo per le corse al trotto, lo usiamo per far correre al galoppo aumentando il rischio di traumi come citato dal professor Zanichelli?
Il Palio di San Giorgio ha casa nella “sua” Piazza Ariostea ed è li che deve restare, senza abbassare la guardia, con un Comitato Organizzatore attento alle normative vigenti, comunali, regionali e nazionali, e con la massima attenzione alla sicurezza di animali, persone e cose!
Sull’Ippodromo condividiamo però la necessità di una reale, condivisa, maggiore valorizzazione della struttura, ritengo però che questo sia un tema da trattarsi a parte, in altro contesto che non sia quello della rievocazione storica e del Palio, di un Palio nato nel 1279; un contesto attuale forte del coinvolgimento di più soggetti, da individuarsi ma con la partecipazione della cittadinanza, della Circoscrizione, di Scuole ed Associazioni del territorio.