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Il mio ricordo di Arnoldo Foà
Archivio legislatura 2009 - 2014
Era la primavera del 2008, come tutti in Contrada ero impegnato nell'organizzazione del Palio che da lì a poco ci avrebbe visti impegnati in Corteggi Gare e Corse. Si stava però già pensando alla quarta edizione della Giostra del Monaco in programma a settembre e non so come, saltò fuori il nome di Arnoldo Foà. Sono certo che in Contrada in molti ci presero per matti, ma con Paolo Catani, e grazie al contatto avuto tramite un amico, mi misi in contatto con Anna, la moglie. Arnoldo era impegnato in un doppiaggio così il primo contatto fu veramente interlocutorio, ci demmo quindi appuntamento a più avanti, ma la sensazione era fin da subito positiva, e la conferma arrivò presto. Appuntamento a Bologna dove era per ricevere un premio, Hotel dietro San Petronio, ed eccoci davanti a lui. È sua moglie Anna che ci accoglie e fa gli onori di casa, Arnoldo subito ci chiede se siamo veramente ferraresi e si illumina quando la nostra cadenza lo conferma. Ed è un fiume in piena, il lei subito bandito, ed ecco davanti a noi un incredibile, irriverente, fantastico ragazzo di novantanni che sua moglie stenta a tenere a freno, battute su Ferrara, sulle donne su tutto. Anna riesce a riportare un po' di serietà, riusciamo a discutere del nostro progetto sulla Giostra e senza fatica riusciamo a far capire il tipo di evento che vogliamo sia. Otteniamo velocemente la sua disponibilità per una serie di letture tratte dalle opere di Ludovico Ariosto, che Foà apprezza particolarmente "non solo per il suo amore per Ferrara e per la sua permanenza nella città dove sono nato e che stimo e ammiro maggiormente fra le città d'Italia. Ma mi ha sempre colpito di Ariosto il suo spirito e la sua considerazione per l'umanità che è molto simile alla mia. Per questo ho preparato una scelta di letture da ‘L'Orlando Furioso', che testimoniano non solo la grandezza dello scrittore, ma anche la sua umanità" come poi ha dichiarato nell'intervista precedente allo spettacolo. Ed è stato un successo, tanti tantissimi spettatori sul baluardo della Fortezza ad ascoltarlo, e la sua voce fresca e calda ad ammaliarci. A spettacolo finito, a suo agio e rilassato, magari un po' infreddolito, è rimasto a parlare con tutti ed a fare autografi, poi cappellacci ed ancora battute e risate, ed una promessa, mantenuta, la lettura di un brano sulla battaglia di Cassano d'Adda durante la rievocazione della battaglia che consentì agli Estensi di diventare Signori di Ferrara. Fantastico. E Domenica, alla partenza, il suo saluto sincero a tutti noi. E credo che solo nei giorni seguenti ci siamo veramente resi conto dello Spettacolo che abbiamo, grazie a lui, offerto ai tanti spettatori venuti ad ascoltarlo.
Ciao incredibile ragazzo senza età.