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Scuole d'infanzia e scelte dell'Amministrazione
Archivio legislatura 2009 - 2014
La scelta dell’Amministrazione per quel che riguarda l’intero sistema delle Scuole d’infanzia è inserita nell’ambito più generale delle politiche di sostegno alla famiglia, per le quali l’Italia investe solo il 4,4% della spesa sociale contro la media del 7,8% dell’UE. Ciononostante l'Emilia Romagna è saldamente al primo posto in Italia per copertura dell'utenza potenziale degli asili nido e Ferrara, con il 35,4% del 2009, rientra già in quei “parametri di Lisbona”, con cui l'UE fissa al 33% a fine 2010 il tasso di copertura della utenza potenziale nei Nidi, dai quali a fine 2010 sarà fuori quasi tutta l'Italia. Non dobbiamo inoltre dimenticare che il settore delle scuole d’infanzia e dei servizi ad esso collegati è per Ferrara un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale ed europeo.
Nel Consiglio Comunale del 31 maggio si è discusso dei servizi a domanda individuale legati alla scuola d’infanzia: del trasporto scolastico, dei Centri Ricreativi Estivi, della refezione scolastica.
Ancora una volta voglio sottolineare la disponibilità e la solerzia dell’Istituzione Scuola durante i lavori della Commissione e così pure l’impegno dei Commissari. Rimarco quindi che questo clima positivo e proficuo va difeso e mantenuto, senza dare spazio a chi cerca di strumentalizzare le differenze per creare disaccordo. Data l’importanza e la delicatezza degli argomenti occorre, infatti, ponderare con cura le decisioni da prendere e cercare la più ampia condivisione possibile.
In questo spirito è stata votata, con larga condivisione, la delibera che prevede l’aumento dell’1,5% (pari al tasso di inflazione programmato per l’anno 2010) delle rette per i servizi a domanda individuale e la riduzione delle fasce reddituali, che elimina la 17^ e la 18^ fascia riguardanti i redditi ISEE più alti, premiando e tutelando le fasce più deboli della popolazione.
Apprezzamento va anche all’intento di aumentare la copertura del costo del servizio del trasporto scolastico, operando già dal 2011 una riduzione dei costi grazie ad una maggiore razionalizzazione delle linee e incrementando gradualmente le tariffe per i redditi più alti. Senza dimenticare che il trasporto scolastico è un servizio che il Comune è tenuto a fornire per obbligo di legge, per legge dunque i bambini devono essere trasportati nella scuola più vicina.
Per quanto riguarda i Centri Ricreativi Estivi, vale lo stesso discorso, con la differenza che non sono un servizio obbligatorio. Per l’Amministrazione rappresentano un servizio sociale, poiché accolgono soprattutto bambini e ragazzi che non potrebbero permettersi un analogo servizio promosso da privati. Va precisato anche che l’ultima fascia, che paga il 100% del costo, sostiene una spesa assolutamente in media con quella dei campi estivi privati.
È stata infine respinta la risoluzione presentata dal Consigliere Tavolazzi (Ppf), che proponeva un aumento considerevole e non graduale delle rette, consigliando la copertura totale dei costi del servizio per gli utenti dell’ultima fascia (che già copre il 100% del costo per tutti i servizi fatto salvo il trasporto) e una copertura del 75% dei costi per gli utenti delle fasce a medio reddito, quindi per quella middle classe che è oggi la più penalizzata dalla crisi economica in atto.
Dispiace poi che nel corso di un dibattito nel complesso costruttivo sia emersa una proposta discriminatoria da parte del Consigliere Cavicchi (Lega Nord), il quale propone di non fornire, o di fornire a prezzo più alto, i servizi a domanda individuale ai residenti non italiani, non tenendo conto che l’istruzione è un diritto universale e fondamentale sancito anche dalla nostra Costituzione, oltre che dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.
Mi sembra dunque che tutte le politiche per la famiglia della nostra Amministrazione vadano nella direzione del sostegno alla genitorialità, sia pure in un momento difficile come questo. Queste politiche sono ancora viste nella loro funzione di supplenza, mentre ormai rappresentano un investimento e una risorsa imprescindibile: indipendentemente dal reddito o dallo stato sociale un bambino che nasce è un investimento per il futuro della comunità intera, non per una sola parte di essa. È pertanto un dovere morale di tutta la comunità farsi carico della sua crescita, della sua istruzione ed accompagnarlo alla maturità, poiché i bambini di oggi saranno gli adulti, i lavoratori, le madri e i padri di domani.