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La scuola, i trasporti, i CRE, i costi e la loro gestione
Archivio legislatura 2009 - 2014
È facile parlare avendo la certezza di non dover mettere in pratica quello che si dice, liberi da ogni vincolo di legge e ragionando sempre e solo in linea teorica.
Facile dire che la fiscalità generale sostiene i costi dei servizi a domanda individuale dell’Istituzione Scuola. Possiamo far ancora meglio e dire che la collettività sostiene i costi per gli anziani, possiamo continuare sullo stesso filone di ragionamento e dire addirittura che ciascuno di noi si rifiuta di sostenere il costo di ciò che non adopera. Non è questo, però, lo Stato sociale, non è questo il modello di società che l’Amministrazione ha in mente.
Facciamo alcune precisazioni, giusto per riportare alla realtà i termini della questione.
Il servizio scolastico è un servizio che il Comune è tenuto a fornire per obbligo di legge, per legge dunque i bambini devono essere trasportati nella scuola più vicina. Che poi l’approccio del Comune incentivi l’uso del servizio è tutto da vedere: vorrei ricordare che un abbonamento dell’autobus ATC per studenti costa circa 200 € all’anno, molto meno del nostro trasporto scolastico per le fasce più abbienti e in media con il costo per le fasce di mezzo. Non si dice poi, perché non fa comodo dirlo, che riducendo le fasce da 18 a 16 gli utenti dell’ultimo scaglione, circa 200 famiglie come ci ricorda diligentemente il consigliere Tavolazzi, sostengono un aumento consistente dei costi (27% circa). Non mi sembra che sia un gesto volto a recuperare consenso! Facile dire che si sarebbero potuti raddoppiare i costi a tutti sapendo che non si sarà tenuti a farlo! Il trasporto scolastico è senza dubbio un servizio molto oneroso, ma obbligatorio per l’Amministrazione, che va rivisto anche alla luce del nuovo assetto dell’azienda dei trasporti e tenendo conto del fatto che l’anno prossimo il contratto con la ditta fornitrice del servizio scade.
Per quanto riguarda i Centri Ricreativi Estivi, vale lo stesso discorso, con la differenza che non sono un servizio obbligatorio. Per l’Amministrazione rappresentano un servizio sociale, poiché accolgono soprattutto bambini e ragazzi che non potrebbero permettersi un analogo servizio promosso da privati. Va precisato anche che l’ultima fascia, che paga il 100% del costo, sostiene una spesa assolutamente in media con quella dei campi estivi privati.
Un’ultima considerazione sul nuovo piano tariffario di nidi e materne: che al consigliere Tavolazzi piaccia o no, la determinazione delle rette è, per legge, di esclusiva competenza della Giunta, il Consiglio Comunale non ha alcun diritto di interferire. Durante la commissione di ieri, inoltre, l’Istituzione, la Giunta stessa, i Commissari si sono detti disponibili a continuare gli approfondimenti su questo argomento quando i dati aggiornati saranno disponibili.
Forse il consigliere Tavolazzi vorrebbe che si innovasse, si decidesse, si organizzasse la città secondo i suoi ritmi, i suoi tempi e i suoi modi. Peccato che non sia lui ad aver vinto le elezioni e che questa "maggioranza schiacciante" sia capace di ascoltare e correggersi quando la discussione è proficua e costruttiva, ma sia anche capace di portare avanti le proprie idee, legittimata dal voto dei cittadini.