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Interpellanza su Incongruenze nei prezzi dei trasporti sanitari non urgenti
Archivio legislatura 2009 - 2014
- Al Sindaco del Comune di Ferrara
- Al Presidente del Consiglio Comunale
Oggetto: Interpellanza su Incongruenze nei prezzi dei trasporti sanitari non urgenti
PREMESSO CHE
- mentre tutti i trasporti sanitari urgenti sono effettuati gratuitamente dalle ambulanze del 118 provinciale, per i trasporti in ambulanza di malati non in situazione di urgenza il servizio viene svolto invece da enti appositamente autorizzati, con pagamento da parte dell'utente;
- a Ferrara 5 enti (tutti con sede fuori città) dichiarano di concordare con l'utente il prezzo di ogni singolo trasporto, che quindi non è noto in anticipo; i restanti 6 enti (5 con sede in città) hanno tariffe molto variabili sia nella quota fissa (quando presente) che in quella chilometrica;
- dei 6 enti che dichiarano preventivamente il prezzo del servizio offerto, uno non richiede alcuna quota fissa, ma solo una tariffa chilometrica pari a1/km in provincia e 1,20/km fuori provincia; altri 4 enti richiedono un diritto di chiamata variabile da 25 a 30 al quale si aggiunge una tariffa chilometrica variabile da 0,60 a 0,90; l'ultimo ente richiede un
compenso forfettario di 23 per il tratto di trasporto entro le mura cittadine, più 1,20/km fuori le mura (vedi allegata tabella delle tariffe ufficiali);
- a questi prezzi, già con l'ospedale in Giovecca un'ambulanza di un operatore con sede in città che eseguiva un trasporto entro il centro urbano diciamo di 5+5 km (andata+ritorno) costava rispettivamente 39, 37, 31, 30 o 23 a seconda dell'operatore (media 32);
- agli stessi prezzi ma con l'ospedale a Cona, un'ambulanza di Voghiera Soccorso che, per esempio, da Voghiera vada a Cona per portare un malato al Grattacielo di Ferrara e tornare quindi alla sede di Voghiera, percorrerebbe in tutto circa 34 km costando 40,80; un'ambulanza della CRI, da Cisterna del Follo a Cona per portare lo stesso malato al Grattacielo e tornare in Cisterna del Follo, costerebbe 38,20 ma per soli 22 km circa;
- non risulta che dopo il trasferimento del S. Anna a Cona sia avvenuta alcuna revisione ufficiale delle tariffe suddette, tuttora pubblicizzate sul sito web del S. Anna (vedi allegato);
- invece, un articolo firmato "gi.ca.", sulla Nuova Ferrara del 14/7 u.s., riporta la notizia che alcuni dei suddetti enti con sede a Ferrara dichiarano che "per chi abita nel centro storico del capoluogo il costo del trasporto è aumentato di 10-15 euro, perché l'ospedale si è spostato fra andata e ritorno di 24 km", ma "un operatore ha fissato un costo fisso dal
centro a Cona di 27 euro" (da Giovecca la media era 32 entro il centro urbano);
CONSIDERATO CHE
- dal vecchio ingresso in Giovecca all'atrio del nuovo pronto soccorso a Cona, un'ambulanza percorre 7,7 km se segue tutta via Caldirolo ed il suo ponte per imboccare via Comacchio, oppure 8,2 km se utilizza viale Alfonso d'Este per imboccare poi via Comacchio dalla nuova rotonda di San Giorgio; l'utilizzo di altri tragitti più lunghi tra i due ospedali non è normalmente giustificabile, visto che si tratta di trasporti non urgenti;
- la pretesa di alcuni operatori di ambulanze con sede a Ferrara che l'ospedale si sia spostato fra andata e ritorno di 24 km" è dunque inaccettabile non solo perché è comunque falsa, ma soprattutto perché è tesa a gonfiare oltre misura e unilateralmente le tariffe di un trasporto pubblico rivolto ad un'utenza pagante che è in condizioni di oggettiva debolezza contrattuale, oltre che fisica, visto che si tratta di trasporto sanitario, anche se non urgente;
- sono comunque esclusi da ogni possibile aumento di costi i 6 enti autorizzati (sul totale di 11) con sedi di partenza e ritorno delle rispettive ambulanze (Voghiera, Argenta, Migliarino, Portomaggiore, Comacchio, Portogaribaldi) più vicine a Cona che non a Giovecca;
- le caratteristiche sia di pubblica utilità che di rilevanza sanitaria del servizio di trasporto in oggetto, così come anche la natura no profit della stragrande maggioranza degli operatori del servizio stesso (quelli che dichiarano di ispirarsi ai valori del volontariato sociale sono ben 9 su 11 a Ferrara), comporterebbero invece che le tariffe fossero per quanto possibile contenute e uniformi, contrattate e concordate per essere chiaramente predefinite tra gli operatori autorizzati da un lato, il Comune e le Aziende sanitarie di Ferrara dall’altro, così come è già stato fatto per le tariffe dei taxi dalla città al nuovo ospedale;
SI INTERPELLA IL SINDACO PER SAPERE
- perché il costo chilometrico di alcune ambulanze da Ferrara al nuovo S. Anna verrebbe calcolato (secondo quanto riferito dal giornalista citato in premessa) assumendo che il nuovo ospedale "si è spostato fra andata e ritorno di 24 km" e realizzando così un'ingiustificata maggiorazione in eccesso del 50% rispetto all’aumento effettivo di chilometraggio con l’ospedale a Cona, che è invece di circa 16 km andata/ritorno nei due tragitti più diretti;
- perché molti operatori non dichiarano preventivamente le tariffe da loro applicate;
- con quali criteri gli operatori del servizio in oggetto determinano le proprie tariffe, sia per quanto riguarda un’eventuale quota fissa che per quanto riguarda il prezzo a chilometro, visto che a seconda di chi effettua il trasporto il prezzo totale per l'utente di Ferrara, rapportato ai chilometri percorsi, è tuttora altamente variabile in modo apparentemente ingiustificato;
- se non sia il caso di chiarire, nel miglior interesse dei cittadini e con massima trasparenza, i criteri di determinazione dei costi del trasporto sanitario non urgente, per poter poi concordare prezzi il più possibile contenuti, uniformi per tutti gli operatori, preventivamente determinati e pubblicizzati nei modi opportuni, come è stato fatto per il servizio taxi da e per l'ospedale;
- se non sia il caso di coinvolgere in questa contrattazione tra gli operatori delle ambulanze e le aziende sanitarie del nostro territorio, oltre agli Enti locali interessati anche le associazioni di consumatori e di malati cronici più interessati al servizio, nel rispetto della natura sanitaria e quindi particolarmente delicata di quest'ultimo e recuperando maggior coerenza con i valori del volontariato sociale ai quali dichiarano di ispirarsi quasi tutti gli operatori di Ferrara.
Il Consigliere comunale PD
Francesco Portaluppi