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Risoluzione "No agli infortuni da pratiche, manifestazioni e gare sportive"
Archivio legislatura 2009 - 2014
Presentata nel Consiglio Comunale sullo Sport del 4 luglio 2011
Premesso
- che le attività sportive di qualsiasi tipo non sono mai esenti dal rischio di incidenti a carico non solo di chi le pratica, ma talora anche a carico di chi si limita ad assistervi;
- che anche nelle attività cosiddette amatoriali, la casistica traumatologica ed infortunistica è molto frequente;
- che secondo le statistiche in Italia gli infortuni superano abbondantemente i 20 mila all'anno solo negli sport tesserati (con motociclismo, pugilato, ciclismo, rugby, calcio e motonautica ai primissimi posti);
- che non solo negli sport di contatto, ove il fenomeno è più frequente rispetto ad altre discipline, ma anche in pratiche sportive con componenti "spettacolari" o "estreme" i danni riportati dai praticanti sono non eccezionalmente gravi e invalidanti, quando non addirittura mortali;
- che anche tra le attività fisiche "libere" la cronaca riporta annualmente vari infortuni gravissimi, anche mortali (dagli sport invernali, al parapendio, fino alle partite di calcetto tra amici);
Considerato
- che, come direbbe l'ENPA, "al di là di ogni dichiarata intenzione e precauzione posta in essere dagli organizzatori il rischio per gli esseri umani esiste, permane e continua a fare vittime";
IL CONSIGLIO COMUNALE S’IMPEGNA E IMPEGNA SINDACO E GIUNTA
- a "un’attenta riflessione circa l’opportunità di consentire in Italia lo svolgimento di manifestazioni che possono provocare danni e lesioni a esseri umani" (come direbbe il Codacons);
- a considerare "anacronistica" e "non più intoccabile" ogni manifestazione, pratica o gara sportiva, perché rischia di "legare l'immagine del nostro Paese alla morte violenta di esseri innocenti" (come direbbe un Ministro);
- a promuovere la proibizione della partecipazione di qualsiasi essere umano ad ogni genere di attività o manifestazione sportiva -agonistica e non- prima della proibizione della partecipazione alle stesse attività di qualsiasi animale (cavalli compresi) come vorrebbero gli animalisti.