salta i contenuti principali a vai al menu
O.d.G. sulla Centrale a carbone di Polesine Camerini a Porto Tolle.
Archivio legislatura 2009 - 2014
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale
ORDINE DEL GIORNO SULLA CENTRALE A CARBONE DI POLESINE CAMERINI A PORTO TOLLE.
A Porto Tolle (Rovigo), l’ENEL ha il progetto di convertire la centrale a olio combustibile di Polesine Camerini, nel mezzo del parco del Delta del Po, in una grande centrale a carbone della potenza di 2000 MW. Questa operazione è stata possibile attraverso la modifica dell’art.30 della legge regionale istitutiva del Parco del Delta del Po, che consentiva nella zona la costruzione di sole centrali alimentate a gas naturale o con fonti meno inquinanti. Così i rilievi del Consiglio di Stato, che aveva bloccato il progetto di riconversione accogliendo il ricorso di alcune associazioni ambientaliste, verranno probabilmente meno.
Questa centrale a carbone emetterebbe in un solo anno 10,5 milioni di tonnellate di CO2 (4 volte le emissioni di Milano), 2800 tonnellate di ossidi di azoto (come 3,5 milioni di auto), 3700 tonnellate di ossidi di zolfo (più di tutti i veicoli in Italia), che inevitabilmente causerebbero il peggioramento della qualità dell’aria anche nelle vicine province emiliano-romagnole ed in special modo nei vicini territori della provincia di Ferrara e Ravenna. Province che peraltro sono già penalizzate dal fatto che la pianura padana è risaputo essere l’area più inquinata d’Europa in quanto per particolari condizioni climatiche di ristagno l’inquinamento di un comune della pianura padana non si contiene nell’area urbana ma si espande per tutto il territorio.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA
Richiamata
la risoluzione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna del 13 luglio scorso prot. n.23183 con la quale la stessa impegna la Giunta Regionale a mantenere la netta contrarietà della Regione al progetto di riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle – Polesine Camerini, attivandosi in tal senso in ogni sede competente.
Ricordato:
a. che tale risoluzione impegna altresì a chiedere un piano alternativo per lo sviluppo economico della zona, rilanciando turismo, agricoltura e pesca, cercando quindi di preservare l’ecosistema del fiume Po e la qualità dell’aria senza danneggiare, e anzi favorendo, le attività economiche sostenibili;
b. che il carbone è la fonte fossile nota per essere la più inquinante per le emissioni di gas serra (emissioni di CO2 doppie rispetto all’uso del gas);
c. che tale riconversione avverrebbe al di fuori e contro ogni strategia di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (strategia che ancora oggi non c'è) e persino di ogni logica di fabbisogno energetico, dal momento che l'Italia ha una potenza installata quasi doppia rispetto al picco della domanda;
d. che la centrale insiste, come ricordato in premessa, all’interno del territorio della Pianura Padana, già sensibile e fragile dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico, a causa della scarsa qualità dell’aria e della particolare conformazione geografica, situazione che verrebbe di fatto resa ancor più critica dall’apertura della centrale.
Ricordato inoltre che:
e. tale investimento si fa in un’area protetta quale è il Parco Regionale del Delta del Po Veneto;
f. ci sarà un altro tipo di impatto ambientale sul Parco attraverso l’escavazione di canali per il passaggio delle bettoline di trasporto del carbone. Ci sarà anche un impatto paesaggistico dato dalle due grandi cupole di 150 mt. di raggio destinate a contenere le 300.000 tonnellate di carbone di riserva strategica;
g. il Consiglio Provinciale di Ferrara, nella seduta del 11 marzo 2009 aveva confermato la propria netta contrarietà al progetto di riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, attivandosi in tal senso in ogni sede competente attraverso la deliberazione di uno specifico O.d.G.;
h. tale deliberazione rispettava la volontà da sempre espressa, con coerenza e determinazione, dai cittadini e dagli EE.LL. direttamente coinvolti della nostra provincia ma anche della adiacente provincia di Ravenna e di Rovigo;
i. tale risoluzione impegnava altresì ad investire esclusivamente, nell’area del Parco del Delta del Po, sulla produzione energetica da fonti rinnovabili.
Preso atto che:
- il 29 ottobre 2011 ad Adria (Rovigo) è stata indetta una manifestazione nazionale contro la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, a cui hanno aderito associazioni, comitati e forze politiche per promuovere una piattaforma di sviluppo condiviso e sostenibile per il Delta del Po e per chiedere che la scelta di conversione della centrale stessa sia rivista proprio a fronte di quello che ciò potrebbe comportare in ordine al forte impatto ambientale;
- che gli effetti di tale impatto sono misurabili negli esempi concreti forniti dalle altre centrali a carbone già presenti in Italia, tra cui quelle di Genova, La Spezia e Civitavecchia sono tra le testimonianze di maggior degrado ambientale e disagio della popolazione che vive in prossimità di tali strutture.
Ribadito che
oggi le maggiori prospettive di nuovi posti di lavoro, nel mondo e in Italia, sono nei settori delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, al contrario, la centrale a carbone porrebbe a rischio l’occupazione già esistente, e quella futura, nell’agricoltura, nel turismo e nella pesca.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA
Ritiene necessario
1. che, alla luce anche dell’O.d.G. approvato dall’Assemblea legislativa regionale il 20.12 2011 si apra un tavolo di confronto tra la Regione Emilia-Romagna e la Regione Veneto sul tema Parco del Delta, per condividere e ritenere strategica la scelta di costituire un parco interregionale, che acquisterebbe da subito una straordinaria rilevanza nazionale, che abbia quella capacità di condividere obbiettivi strategici finalizzati al rilancio e delle valorizzazione del territorio sia sul versante emiliano-romagnolo sia sul versante veneto;
2. che non siano contrapposte le esigenze occupazionali alla tutela dell’ambiente;
3. che siano sollecitate le Regioni interessate affinché trovino soluzioni di sviluppo che considerino l’ambiente una grande opportunità per creare posti di lavoro soprattutto nei settori delle energie rinnovabili, del turismo, della pesca e dell’agricoltura di qualità.
I consiglieri comunali PD: Francesco Portaluppi, Antonio Tafuro, Ruggero Tosi