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sei in: index > ARCHIVIO: Legislatura 2009 - 2014 > Gruppo Partito democratico > Tosi Ruggero > Attività del consigliere > Sulla discarica di Ca' Leona e il consigliere Tavolazzi - 23/02/2012
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Sulla discarica di Ca' Leona e il consigliere Tavolazzi

Archivio legislatura 2009 - 2014
Se il consigliere PpF Tavolazzi avesse avuto un argomento pertinente l'avrebbe di certo usato per rispondermi invece di accontentarsi di rivestire d'affermazioni gratuite, sprezzanti e denigratorie, le illazioni con cui s'è sottratto al confronto di merito. Io ho spiegato nei dettagli perché e come intendiamo trasferire la ditta Sortini a Cà Leona, sistemando così anche un'ex discarica. Lui invece non ha giustificato la pretesa di anticipare di anni una fideiussione già prevista a tempo debito. Eppure dovrebbe saper bene cosa significa avere fideiussioni sul “groppone”, essendo lui stato Presidente di una cooperativa che con ogni probabilità ha dovuto fare i conti anche con questi problemi.
Resta soltanto da rimediare alle argomentazioni da lui utilizzate per sollevare un polverone su altri argomenti che non c’entrano nulla, ma ai quali non intendo comunque sottrarmi.
1) Derivato Dexia: tutti sanno che Tavolazzi auspicava l’uso dei derivati quando era city manager, tanto che nelle sue proposte per il bilancio 2003 consigliava alla Giunta “il ricorso ai derivati per ridurre il costo dell’indebitamento”. Solo di recente, con un'inversione di rotta analoga a quella sulla sua dimora abituale, è passato a chiederne la chiusura anticipata costi quel che costi, al prezzo cioè di salatissime penali per la rescissione unilaterale del contratto. Intelligentemente, invece, l’assessore Marattin ha impostato una transazione per uscirne con meno danni. Ora la parola spetta ai Revisori dei Conti, mentre nell’ultima sessione di bilancio il PD ha presentato una risoluzione in tal senso, approvata all’unanimità dal Consiglio.
2) Asilo del Salice: è stato costruito quando l’Ente Locale era ancora in grado di fare scelte e investimenti. Averli fatti nel sociale e nella scuola pubblica è un merito e non un peso. L’inquinamento della falda profonda (30/35 metri) deriva dall’assenza in passato di norme atte a prevenire l'uso come discarica delle cave delle fornaci, cosa di cui paghiamo oggi le conseguenze. Il Comune non s'è mai sottratto agli accertamenti necessari a prevenire tutti i possibili rischi per i cittadini (http://servizi.comune.fe.it/index.phtml?id=4495). La conclusione dovrebbe aversi a breve, con l'inclusione del nuovo asilo nel patrimonio utile alla città, anche se a volte si ha l'impressione che per calcoli elettorali qualcuno si stia augurando il contrario.
3) Bazzi e Coloniali: una bottega storica in Piazza Municipale (si affaccia anche sul Giardino delle Duchesse), vincolata dalla Sopraintendenza e recentemente inserita in una delibera intesa a salvaguardarla. Il momento economico, però, non è certo dei migliori per insediare in quel sito un’attività imprenditoriale che non alteri una piazza Patrimonio dell’Umanità. Ciò nonostante si continua a lavorare in questa direzione, mentre qualcuno fa solo critiche sterili.
4) Rete Gas: il Comune era in possesso delle tubazioni più vecchie, mentre quelle più moderne erano già di proprietà dell’azienda erogatrice. La vetustà delle tubazioni e gli alti costi per metterle a norma ne consigliavano la vendita (annunciata peraltro già in campagna elettorale), effettuata con le procedure di legge dopo stima peritale indipendente acquisita dal tribunale di Bologna. Tutto ciò senza incidere assolutamente sulle tariffe del gas.
5) Illuminazione pubblica: recentemente il Sindaco ha rinegoziato al ribasso un contratto stipulato quando Tavolazzi era city manager. Oggi Tavolazzi esibisce (sotto forma di appunto scritto a mano) la sua volontà di richiedere un prezzo inferiore già allora, ma resta il fatto che il city manager era lui e il contratto poi effettivamente sottoscritto è risultato più oneroso.
6) Ospedale di Cona: Tavolazzi trova ancora il coraggio di riproporre un doppio ospedale e un doppio pronto soccorso in Giovecca e a Cona, ipotesi economicamente insostenibile oltre che inutile, quindi pura demagogia. Ciò è ancora più grave se accanto alla demagogia si continua a far leva sull’idea, falsa, che ne pagheranno le conseguenze i cittadini più deboli perché, esattamente al contrario, saranno quelli che riceveranno più benefici dall’avere una struttura pubblica tra le migliori in Italia. Se poi, come è risultato recentemente dai documenti venuti alla luce, si scopre anche che nel 2001, sempre in quel famoso periodo in cui era il Deus ex machina del Comune, partecipava attivamente e sollecitava il progetto per il raddoppio dell’ospedale di Cona (e cioè chiudere quello di Giovecca), mentre sino a ieri lo ha persino negato, direi che il quadro è completo.
Ultima modifica: 08-02-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
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