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Intervento in Consiglio Comunale del 30/06/2014 su o.d.g. "diritto alla pace"

di Dario Maresca
Intervento in Consiglio Comunale del 30 giugno 2014, su Ordine del Giorno per il riconoscimento internazionale del diritto umano alla pace, presentato dalla conferenza dei capigruppo

Grazie presidente,
ho chiesto di intervenire su questo Odg perché io stesso lo stavo preparando prima di sapere che sarebbe stato presentato unitariamente come conferenza dei capigruppo!

Non credo ci sia bisogno di motivare particolarmente l’adesione a questa campagna, considerando che il Comune di Ferrara è da tempo impegnato nelle politiche per la pace, e che quindi questo passaggio si inserisce in un percorso già ben avviato; cogliamo piuttosto l’occasione che questo ulteriore passo arrivi, direi provvidenzialmente, tra i primissimi atti della legislatura, per aiutarci a ricordare quali sono le priorità che dobbiamo sempre avere ben in mente.

Una riflessione però la possiamo fare: ricorderete forse che nello scorso consiglio era stata citata ironicamente proprio la pace nel mondo come esempio di “desiderata” che trascendono i compiti di questo consiglio, e in effetti ci si potrebbe domandare quale sia il senso reale o l’effettiva efficacia di un OdG di questo tipo, al di là del richiamo ideale che comunque già di per sé ha un alto valore.

Ecco, io penso che sia del tutto opportuno che una spinta per il riconoscimento del diritto alla pace nasca da un consiglio comunale, che è l’espressione rappresentativa più diretta di una comunità locale, e noi abbiamo quindi la responsabilità di non far mancare la voce della comunità di Ferrara all’appello per il diritto alla pace. Senza considerare che da La Pira in avanti sappiamo come può essere importante il ruolo delle città nella costruzione della pace.

C’è però un altro aspetto, a mio parere: la pace come “requisito vitale per il pieno godimento di tutti i diritti umani” non possiamo intenderla solo come la pace tra le nazioni, come l’assenza di guerra, come un dato ormai
acquisito per Ferrara.. ma dobbiamo sempre continuare a costruirla anche a Ferrara: pace significa convivenza
pacifica fra i gruppi sociali ed etnici, significa accoglienza dell’altro, significa un’organizzazione equa della società, significa possibilità di esprimere liberamente ciascun punto di vista, significa ridurre le tensioni sociali e quelle politiche, significa dialogo come scelta imprescindibile per risolvere ogni conflitto piccolo o grande. La pace si costruisce a partire dal proprio vicino di casa, e non è retorica: se oggi il livello dello scontro e dell’aggressività prevalgono, nei rapporti tra le persone, tra i gruppi politici, tra le diverse visioni culturali, per cui ciascuno fa una piccola guerra appunto al vicino, all’avversario politico, al competitore economico e così via, non possiamo dire di aver raggiunto pienamente la pace.

Approvare oggi questo OdG significa che come amministratori della città ci impegniamo per prima cosa a fare quanto ci sarà possibile perché ciascun ferrarese goda nel modo più pieno di questo diritto.



(si allega l'o.d.g. presentato in consiglio)
OdG: per il riconoscimento internazionale del diritto umano alla pace

Il Consiglio Comunale di Ferrara,

preoccupato per il persistente dilagare di guerre e conflitti violenti in numerose aree del pianeta, a partire dal Mediterraneo, dal Medio Oriente e dall’Africa;

vista l’importante iniziativa assunta dal Consiglio Diritti Umani dell’Onu tesa a predisporre una Dichiarazione delle Nazioni Unite sul Diritto alla Pace quale diritto fondamentale della persona e dei popoli;

condividendo l’auspicio di Papa Francesco affinché “si possa giungere all’effettiva applicazione nel diritto internazionale del diritto alla pace, quale diritto umano fondamentale, pre-condizione necessaria per l’esercizio di tutti gli altri diritti”;

determinato a far sì che la ricorrenza del 100° anniversario dello scoppio della prima guerra mondiale stimoli l’avvio di una capillare mobilitazione per cancellare il funesto diritto degli stati di fare la guerra (ius ad bellum) e inaugurare l’era del diritto alla pace (ius ad pacem);

convinto che il disarmo, lo sviluppo umano e la cooperazione internazionale sono indispensabili per affrontare l’attuale crisi economica nel rispetto dei principi della giustizia sociale e dell’interdipendenza e indivisibilità di tutti i diritti umani: economici, sociali, civili, politici, culturali;

considerato che, una volta adottata dall’Assemblea Generale, la Dichiarazione sul Diritto alla Pace:
• renderà più evidenti e improcrastinabili gli obblighi degli stati a cominciare dal disarmo reale e dal potenziamento e la democratizzazione delle Nazioni Unite e delle altre legittime istituzioni multilaterali;
• darà impulso a nuove iniziative per promuovere il rispetto di tutti i diritti umani per tutti, lo stato di diritto, lo stato sociale e i principi democratici;
• contribuirà allo sviluppo della cultura universale dei diritti umani mediante la realizzazione di adeguati programmi di educazione e formazione, in particolare dei giovani, alla pace, ai diritti umani, alla cittadinanza democratica e al dialogo interculturale;

consapevole che pace sociale e pace internazionale sono fra loro interdipendenti e indissociabili come proclama l’articolo 28 della Dichiarazione universale dei diritti umani: “Ogni individuo ha diritto a un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà fondamentali possono essere pienamente realizzati”;

preso atto della Campagna internazionale per il riconoscimento del diritto umano alla pace promossa dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani e dalla Cattedra Unesco Diritti Umani, Democrazia e Pace dell’Università di Padova e dalla Rete della PerugiAssisi che intende tra l’altro contribuire alla messa a punto del testo della Dichiarazione con proposte da trasmettere all’apposito Gruppo di lavoro del Consiglio Diritti Umani e organizzare un incontro a Ginevra presso la sede delle Nazioni Unite per presentare l’esperienza italiana degli enti di governo locale nel campo della pace e dei diritti umani;

agendo in conformità agli articoli 2 e 11 della Costituzione e ai pertinenti principi e norme del diritto internazionale dei diritti umani;

richiamando l’articolo 4 - comma 2 - lettera b) dello Statuto comunale in cui si stabilisce che (trascrivere l’articolo dello statuto in cui si riconosce il diritto alla pace)

richiamando altresì quanto dispone l’articolo 20 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, ratificato dall’Italia nel 1977: “Qualsiasi propaganda a favore della guerra deve essere vietata dalla legge”;

fermamente determinato a dare puntuale e coerente attuazione alle suddette norme nella piena consapevolezza delle responsabilità che incombono all’ente di governo locale quale polo basilare della sussidiarietà e erogatore primario di servizi essenziali per i propri cittadini;

riaffermando pertanto il diritto del Comune di Ferrara a partecipare ai processi decisionali internazionali che più direttamente attengono ai diritti fondamentali della persona e dei popoli, a ciò legittimato dallo Statuto comunale e dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite del 1998 “sul diritto e la responsabilità degli individui, dei gruppi e degli organi della società di promuovere e realizzare i diritti umani e le libertà fondamentali universalmente riconosciuti”;

facendosi interprete delle aspirazioni dei cittadini a che si proceda speditamente nella costruzione di un mondo più giusto, nonviolento, democratico e solidale;

richiamando la Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite 60/123 del 2 marzo 2006, che raccomanda di promuovere la pace “quale requisito vitale per il pieno godimento di tutti i diritti umani di tutti”;


il Consiglio comunale di Ferrara


plaude e sostiene l’iniziativa del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite tesa a riconoscere la pace quale diritto umano fondamentale della persona e dei popoli;

chiede al Parlamento e al Governo italiano di partecipare attivamente alla messa a punto del testo della Dichiarazione;

chiede altresì al Parlamento e al Governo di attivarsi presso le istituzioni dell’Unione Europea (Premio Nobel per la Pace 2012) e i governi degli Stati membri affinché, in coerenza con i valori proclamati nel Trattato di Lisbona e nella Carta dei Diritti fondamentali dell’UE, adottino una posizione comune favorevole all’iniziativa del Consiglio Diritti Umani e diano un fattivo contributo alla stesura della Dichiarazione sul Diritto alla Pace;

invita le Commissione Diritti Umani del Senato e della Camera ad avviare una udienza conoscitiva riguardante il dibattito in corso sul riconoscimento del diritto alla pace chiedendo al Governo di riferire al Parlamento.

aderisce e si impegna a partecipare attivamente alla Campagna internazionale per il riconoscimento del diritto umano alla pace promossa dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani e dalla Cattedra Unesco Diritti Umani, Democrazia e Pace dell’Università di Padova e dalla Rete della PerugiAssisi.


Ferrara, 30 giugno 2014

Gruppo Consiliare PARTITO DEMOCRATICO_________________________________

Gruppo Consiliare S.E.L.____________________________________________________

Gruppo Consiliare FERRARA CONCRETA____________________________________

Gruppo Consiliare FORZA ITALIA___________________________________________

Gruppo Consiliare LEGA NORD PADANIA ___________________________________

Gruppo Consiliare FRATELLI d’ITALIA–AN __________________________________

Gruppo Consiliare MOVIMENTO 5 STELLE ___________________________________

Gruppo Consiliare G.O.L. ___________________________________________________

Ultima modifica: 02-10-2014
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it