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Mozione "Abolizione della caccia alla volpe in tana"

di Ilaria Morghen - 3.3.2015

P.G. 21841/2015



Ferrara, 3 Marzo 2015





OGGETTO: mozione sull’abolizione della caccia alla volpe in tana.

PREMESSO CHE:

• la Legge Regionale 15 febbraio 1994, n. 8 e s.m.i. “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria”, all'art. 16 stabilisce che le Province, ai sensi dell'articolo 19 della Legge n. 157/92, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, ad eccezione dei Parchi e delle Riserve Naturali;

• la Deliberazione con cui la Provincia di Ferrara ha approvato il Piano Faunistico Venatorio 2013-2015 prevede tra gli obiettivi di pubblico interesse:
- la diminuzione della predazione della volpe ai danni di allevamenti di animali domestici di bassa corte come polli, galline, oche;
- la prevenzione/limitazione della predazione di uova, polli e giovani di specie di fauna selvatica sia cacciabile che protetta;
- la prevenzione dei rischi per la stabilità degli argini di corsi d’acqua interessati da tane di volpe.
(Deliberazione Giunta Provinciale n.287/12) Allegato E
(Deliberazione Giunta Regionale 7 aprile 2014, n. 467) Allegato F

• la Regione Emilia-Romagna eroga finanziamenti alle Province per prevenire e indennizzare
i danni alle produzioni agricole arrecati dalla fauna selvatica e dall’attività venatoria ed esercita attività di coordinamento, supporto e controllo delle somme erogate;

• sul territorio provinciale di Ferrara è attivo un piano di abbattimento che prevede l’uccisione di 350 volpi l’anno, sia con fucile, sia mediante l’intervento in tana;
(Calendario Venatorio 2014/2015) Allegato A

• il piano di contenimento della volpe prevede abbattimenti in tana durante il periodo riproduttivo con impiego di cani e di operatori-coadiutori, anche in deroga alle norme previste per l’esercizio venatorio;

TENUTO CONTO CHE:

• i cittadini ferraresi si sono espressi fortemente contrari alla suddetta tipologia di caccia presentando all’ex assessore provinciale all’agricoltura e alla protezione civile Stefano Calderoni, in data 28 gennaio 2014, una petizione di 8000 firme;

• se ogni anno la regione Emilia-Romagna stanzia decine di migliaia di euro per risarcire gli agricoltori dai danni causati da fagiani, lepri e nutrie, e la volpe rappresenta un naturale predatore di queste specie selvatiche, perché, anziché incentivarne la protezione, le Province ne autorizzano l'uccisione? In realtà, l’approvazione di Piani di controllo della Volpe sembra derivare più dalla volontà di garantire ai cacciatori più prede possibili anche al di fuori della stagione venatoria, piuttosto che per una presunta tutela o per evitare danni di qualsiasi specie;

• le volpi sono accusate, soprattutto, di causare danni alla fauna selvatica cacciabile, prevalentemente fagiani e lepri, ma, a loro volta, queste due specie animali sono responsabili di danni economici ben maggiori rimborsati con fondi pubblici; da come si evince dai documenti della RER, inerenti i danni a carico del fondo regionale, la specie volpe non è contemplata tra le specie che arrecano danno agli agricoltori nella provincia di Ferrara; e lo stesso dicasi per i danni a carico degli ambiti territoriali di caccia, dove la volpe non è compresa tra le specie che causano rilevante danno nella provincia di Ferrara.
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/caccia/doc/osservatorio-faunistico-venatorio/danni/danni-da-fauna-selvatica (Allegati D e H)
E’ evidente quindi, che la pratica della caccia alla volpe, nella Provincia di Ferrara, non ha nessuna base strutturale, né economica né biologica, e si configura esclusivamente come un’azione di crudeltà deliberata nei confronti di una specie assolutamente innocua per l’uomo e l’ambiente in cui vive;

• lepri e fagiani sono rilasciati dagli Ambiti Territoriali di Caccia in grandi quantità sui territori
di loro competenza, provenendo da centri privati o pubblici di riproduzione della fauna selvatica o da zone di ripopolamento e cattura;

• la volpe, se lasciata viva, potrebbe ridurre notevolmente i danni che le Province devono pagare ogni anno per fagiani e lepri, ma, ovviamente, questo significherebbe meno prede da abbattere per i cacciatori;

• è ormai tendenza generale da parte degli enti pubblici preposti alla manutenzione di argini di canali e fiumi, di riversare qualsiasi colpa sulla fauna selvatica, a seguito di esondazioni e/o allagamenti; danni di cui non si ha nessuna stima ufficiale e certificata;

• l’abbattimento delle volpi avviene con metodi particolarmente violenti, con lo sbranamento dei cuccioli di volpe da parte dei cani ed i cani a loro volta sono vittime della stessa crudele metodica, in quanto feriti gravemente dalle volpi stesse, attaccate nelle loro tane e decise, come per naturale istinto, a difendere se stesse e la propria cucciolata. E’ assurdo, a parer nostro, che la regione Emilia Romagna approvi una legge a tutela degli animali d’affezione, per poi consentire l’utilizzo dei cani, a grave rischio della loro incolumità, nei piani di abbattimento delle volpi.
(Legge Regionale del 17 febbraio 2005 n. 5 Norme a tutela del benessere animale e
Legge 189/2004, artt. 544bis e ter)
(Allegato G)

• riteniamo inoltre sia doverosa la ricerca di metodi alternativi, ecologici e non cruenti di abbattimento; l'applicazione e la verifica di tali metodi è prioritaria per legge rispetto agli inutili abbattimenti pretestuosamente motivati da un presunto "sovrannumero”, che come precedentemente segnalato è conseguente alla immissione della selvaggina di cui la volpe è predatrice;

• l’ISPRA ha espresso parere sfavorevole agli interventi di abbattimento nelle Oasi di Protezione e nelle Aziende Faunistico Venatorie nelle quali non sia ACCERTATA la sospensione di ogni immissione di selvaggina. E sempre ISPRA sottolinea che gli abbattimenti sarebbero accettabili solo se ACCERTATA l’inefficacia di tutti i metodi alternativi di prevenzione e qualora i rischi idraulici risultino direttamente collegabili alle tane di volpi.
(ISPRA Piano di controllo della Volpe Provincia di Ferrara) Allegato I

• la provincia di Siena ha già sospeso analoga delibera provinciale sulla caccia alla volpe in tana;
(Deliberazione Giunta Provinciale di Siena n. 94 del 23 aprile 2013) Allegato B e C

• richiamando i seguenti articoli del Regolamento comunale sulla tutela degli animali, approvato con delibera del Consiglio Comunale del 24/11/2008 n° 11/66255/08:

Art. 1 - Profili istituzionali
1. il Comune di Ferrara, nell’ambito dei principi e indirizzi fissati dalle Leggi e dal proprio
Statuto, promuove la presenza e la cura nel proprio territorio degli animali quale elemento
fondamentale ed indispensabile dell'ambiente, nel rispetto delle caratteristiche naturali, fisiche
ed etologiche; riconosce a tutte le specie animali il diritto ad un’esistenza compatibile con le
caratteristiche biologiche proprie della specie di appartenenza;
2. la città di Ferrara quale comunità portatrice di elevati valori di cultura e civiltà, riconosce e
individua nella salvaguardia di ogni specie animale uno strumento utile e finalizzato al rispetto
ed alla tolleranza verso tutti gli esseri viventi;
3. al fine di favorire una corretta convivenza tra esseri umani e animali, il Comune incentiva
politiche concrete di rispetto che riguardano tutte le specie di animali presenti sul territorio;
4. al fine di tutelare la salute pubblica e l’ambiente in un rapporto di corretta convivenza tra esseri
umani e animali, il Comune promuove e valorizza iniziative e interventi rivolti al rispetto degli
equilibri ecologici e alla conservazione di ogni biosistema ad essi correlato;
5. le modifiche degli assetti del territorio dovranno tenere in considerazione anche gli habitat a cui
gli animali sono legati per la loro esistenza.

Art. 2 - Valori etici e culturali
2. il Comune di Ferrara, in applicazione dell’art. 4 - comma 2, lettera P - del proprio Statuto,
promuove politiche concrete di rispetto per gli animali, utilizzando idonei strumenti per
garantire ad essi adeguate possibilità di esistenza;
3. il Comune valorizza la tradizione e la cultura animalista della città, promuove forme espressive
volte ad accrescere l’educazione al rispetto e alla difesa degli animali.

Art. 3 - Competenze del Sindaco
1. il Sindaco, sulla base del dettato degli artt. 823 e 826 del Codice Civile, salvo quanto previsto
dall’art.107 del D.Lgs.267/00, esercita la tutela delle specie animali presenti allo stato libero nel
territorio comunale;
2. in particolare, in applicazione della Legge 11/2/1992 n° 157, il Sindaco esercita la cura e la
tutela delle specie di mammiferi ed uccelli che vivono stabilmente o temporaneamente allo stato
libero nel territorio comunale.

Art. 4 - Tutela degli animali
1. il Comune riconosce validità etica e morale a tutte le forme di pensiero ispirate al rispetto di
tutte le specie animali e promuove iniziative a tutela delle condizioni di sopravvivenza delle
stesse;
4. il Comune condanna e persegue ogni manifestazione di maltrattamento verso gli animali .

Art. 10 - Maltrattamento di animali
3. è vietato mettere in atto comportamenti lesivi nei confronti di animali, come percuoterli,
sottoporli ad eccessivi sforzi e fatiche ingiustificati per l’impiego, specie o età (violazione art.
544 ter c.p. come modificato L. n. 189 del 20/07/2004).

TUTTO CIO’ PREMESSO
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA
IMPEGNA
IL SINDACO E LA GIUNTA

a richiedere in Consiglio provinciale la sospensione della delibera provinciale n.287/12 che prevede l’uccisione di 350 volpi l’anno.

Con Osservanza.


La Presidente del Gruppo Consigliare M5S
Dr.ssa Ilaria Morghen
Ultima modifica: 23-05-2016
REDAZIONE: Gruppo Consiliare Movimento5Stelle
EMAIL: gruppo-movimento5stelle@comune.fe.it