Comune di Ferrara

salta i contenuti principali a vai al menu Focus sulla Commissione Donne Elette del Comune di Ferrara
Desidero sviluppare una riflessione sul ruolo che ricopre, nell’ambito delle Commissioni Consiliari del Comune, la Commissione Speciale Donne Elette. Come recita lo Statuto all’art.17 comma 12, “le donne elette in Consiglio Comunale, si costituiscono in Commissione con compiti di iniziativa programmatica e valutazione di atti di indirizzo relativi a temi legati ai diritti delle donne e delle politiche di pari opportunità, di concerto con le elette nei Consigli circoscrizionali e con le rappresentanze delle Associazioni femminili e sociali”.
L’attività di questa Commissione, nonostante non sia intrinsecamente deliberante, nel momento in cui “ritenga che una proposta di deliberazione consiliare assegnata ad una Commissione consiliare permanente presenti aspetti di proprio specifico interesse, può richiedere al Presidente del Consiglio, ai sensi del precedente art.34, comma 5, di riunirsi congiuntamente con detta Commissione consiliare permanente, con possibilità di esprimere un proprio parere sulla medesima proposta di deliberazione” (art.46 comma 5 del Regolamento del Consiglio Comunale).
Nell’ambito delle precise istanze espresse da queste norme, la Commissione Speciale Donne Elette della presente legislatura, ha avviato un percorso di informazione sulle “mission” delle associazioni di genere presenti sul territorio, sulle loro attività e obiettivi, e contemporaneamente ha sviluppato un percorso di promozione verso un’attività “formativa” rivolta, tra gli altri, a temi quali gli strumenti e le azioni di contrasto alla violenza contro le donne, alla moratoria contro le pubblicità lesive della dignità, e alle dinamiche socio-linguistiche con focalizzazione sul linguaggio di genere.
Temi che trascendono lo specifico di genere per catalizzare un’attenzione che si allarga ad analisi di respiro politico, dove la ricerca nel perseguire ed elaborare proposte, esprima tutta la potenzialità del pensiero femminile, per una innovazione della politica tanto auspicata, quanto possibilmente praticata, dove il confronto e l’elaborazione di una visione della politica sia fatta di “differenze” e di pratiche “altre”, perché “altri” sono gli ambiti visti con ottica di genere e non solo quelli della politica, ma anche dell’urbanistica, della medicina, dell’economia.
Importante, per questi motivi, la facoltà di intervenire in Commissioni in cui lo specifico interesse di genere sia presente; tale facoltà garantisce un ampio spettro di attività politica e promozione degli obiettivi statutari.
Avrebbe una diversa connotazione e conseguentemente una diversa attività, invece, se tale Commissione modificasse il suo ambito di azione circoscrivendolo alle “Pari Opportunità”: tavolo di lavoro operativamente importantissimo, ma appunto circoscritto, a mio avviso meno politico, più operativo.
Per tutto quanto ho esposto, confido che nulla modifichi il profilo politico della Commissione Speciale Donne Elette del Comune e auspico che il suo ruolo sia sempre più potenziato dalla convinta e attiva partecipazione delle Consigliere.