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Politiche di genere, iniziative e aggiornamenti
Archivio legislatura 2009 - 2014
Promosse dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico e dalla Commissione Consiliare Donne Elette, si sono succedute nel ristretto arco di due giorni, due iniziative pubbliche: la prima dal titolo “Un’Economia di Genere per l’Amministrazione Comunale”, la seconda “Gender Auditig: il bilancio sociale come strumento di valutazione delle politiche di genere”.
L’ obiettivo per entrambe, è stato quello di sviluppare temi di attualità: nel primo caso capire cos’è l’economia di genere, se l’accezione sempre positiva e propulsiva con cui se ne parla poggia su basi scientifiche, capire se maggior e miglior inclusione delle donne nel mondo lavorativo può far raggiungere il traguardo di un paritetico “bilinguismo di genere” nel mondo economico e quali traduzioni pratiche sono state individuate dai nostri Amministratori nella pragmatica della gestione quotidiana della cosa pubblica; nel secondo, con le riflessioni sul Bilancio di Genere, indagare come gli effetti delle politiche della stessa Amministrazione incidano diversamente su cittadine e cittadini.
Con le ospiti relatrici, le accademiche Luisa Rosti, economista dell’Università di Pavia e Anna Simonati giurista dell’Università di Trento, hanno conversato Deanna Marescotti, assessora alle attività produttive con delega alle pari opportunità e Luigi Marattin assessore al bilancio e alle partecipazioni.
Numerosi gli interventi in entrambe le giornate a significare quanto l’argomento sia fortemente sentito e quanta consapevolezza abbiano maturato le donne sul pericolo che la loro discriminazione, lo spreco di talento e di potenzialità di inclusione lavorativa, danneggi l’economia e porti ad un impoverimento dello stato sociale. Un pericolo confermato da studi e ricerche di alto valore scientifico che dimostrano come le strutture produttive, economiche e sociali, nelle quali la presenza femminile è quantitativamente e qualitativamente più presente, esprimono i migliori risultati; proiezioni effettuate hanno addirittura dimostrato come la parità di genere tra gli occupati potrebbe incrementare il prodotto interno lordo del 13 per cento nell’Eurozona e del 22 per cento nel nostro Paese.
Ma nonostante tutto se questo pericolo non è ancora percepito nella sua gravità, non è escluso che il motivo risieda nella mancanza di una condivisione sul presupposto di base:
perché ci siano più donne nell’ambito lavorativo servono senz’altro più servizi, serve una offerta di lavoro maggiore di quanto questo momento lo permetta, ma serve soprattutto:
una maggior sensibilità verso la maggior valorizzazione del “vantaggio competitivo” delle donne
una co-responsabilità genitoriale
una co-responsabilità nella gestione famigliare
una maggior presenza di donne in politica, e in tutti i luoghi dove si decide.
Infine, perché da queste considerazioni possa scaturire una pertinente analisi di contesto nella quale sia cruciale la maggior significatività di genere nelle valutazioni di politica economica, è necessario avere gli strumenti adatti: il bilancio di genere ad esempio, fondamentale per programmare azioni di governo e per assolvere la duplice funzione di:
una puntuale rilevazione dei bisogni atta ad indirizzare le risorse finanziarie,
una consapevole valutazione della loro ricaduta, non neutra, su donne e uomini.
Un bilancio quindi, che possa essere lo strumento indispensabile ex post, per rendere conto delle misure attuate e degli impatti diversi che sulle cittadine e sui cittadini queste misure hanno prodotto .
A conclusione delle due giornate, la soddisfazione di aver condiviso riflessioni sulla esigenza di maggior inclusione delle donne al mercato del lavoro (più donne occupate = maggiore è il PIL e maggiore è il contrasto alla crisi), sul ruolo che al riguardo attiene all’amministrazione pubblica, e sulle tematiche di riconoscimento e di valorizzazione delle differenze, elementi fondamentali per far sì che le capacità delle donne diventino ricchezza e sviluppo.
consigliera Gruppo PD e vicepresidente Commissione Donne Elette