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Risoluzione a sostegno della modalità di interventi di mediazione sociale nei fabbricati Acer di Edilizia Residenziale Pubblica.
Archivio legislatura 2009 - 2014
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale
Risoluzione a sostegno della modalità degli interventi di mediazione sociale nei fabbricati Acer di Edilizia Residenziale Pubblica
Premesso
che la Cooperativa Camelot e l' Azienda Acer – nell' ambito del progetto Noès 2 (Fondi Europei per l'Integrazione e dal Ministero dell'Interno) - ha strutturato un percorso di mediazione e prevenzione dei conflitti all'interno di alcuni condomini Acer nel periodo ottobre-giugno 2013;
che a seguito del lavoro di riqualificazione urbana e della costruzione di 76 alloggi in classe A, l'Azienda Acer ha previsto una nuova forma di inserimento abitativo;
che si sospenderà per 6 mesi le modalità consuete di attribuzione previste dall’art.9 del Regolamento Comunale per l’attribuzione degli alloggi Erp (Ediliia Residenziale Pubblica) e attribuendole univocamente al Comune in accordo con Acer;
che verrà applicato il concetto di attribuzione abitativa per “matrice sociale”, una modalità introdotta con risultati positivi, tre anni fa a Reggio Emilia;
che tale sperimentazione prevede l’attivazione di un percorso di mix sociale che possa favorire la costruzione di una comunità di vicinato eterogenea e prevenire la ghettizzazione e concentrazione di disagio sociale in un unico edificio;
che non esistendo una “matrice sociale ideale” è stata adottata come matrice sociale l’attuale distribuzione dei nuclei che abitano negli alloggi Erp del Comune fotografata al gennaio 2013 ed a tale composizione, di seguito indicata, si è cercato di replicarne le percentuali sul totale dei 3.058 assegnatari:
- per composizione famigliare:dei 3058 assegnatari, il 37% sono famiglie con figli, il 46% sono anziani, il 17% persone singole senza figli e al di sotto dei 65 anni;
- per la nazionalità: il 10% sono famiglie straniere o famiglie che hanno almeno una persona straniera, mentre il 90% è assegnata ad italiani;
- per “fragilità”: si è tenuto conto anche di un 12% costituito da “famiglie fragili” seguite dai servizi sociali.
che in particolare, una parte consistente dell'intervento riguarda l'accompagnamento all'inquilinato pressi i 76 alloggi del quartiere Barco - Via Bentivoglio angolo Via Industria, in termini di prevenzione sociale e promozione dell'inquilinato stesso;
Considerato
che nel quartiere si è resa necessario strutturare e sostenere azioni volte alla promozione della coesione sociale, attività mirate alla formazione di percorsi per l'integrazione dei nuclei familiari in arrivo e a conoscenza dei nuovi alloggi, delle regole di condominio e dei servizi sul territorio. In particolare:
accompagnamento ai nuovi alloggi e presentazione di vicinato
accompagnamento per conoscere il quartiere e i servizi
coordinamento per manutenzione e cura dell'alloggio
creazione e condivisione delle regole
promozione di una comunità attiva di residenti finalizzata alla cura degli spazi comuni
creazione di reti di sostegno tra i nuovi abitanti
Considerato inoltre
che in collaborazione con l'Università di Ferrara, dipartimento di Studi Umanistici si è strutturato un progetto di ricerca che prevede l'analisi e il monitoraggio del lavoro sopra descritto al fine di realizzare uno studio sui percorsi di costruzione sociale nelle nuove comunità;
che con la supervisione del prof. Alfredo Alietti docente di Sociologia Urbana, saranno individuate 5/6 famiglie tipo, che accederanno ai nuovi alloggi e, con la metodologia del follow up, saranno periodicamente intervistate in merito al percorso di inserimento, alla conoscenza e al rapporto con il nuovo ambiente sociale che li circonda (nuovi alloggi, nuovi vicini, nuovo quartiere ecc...);
che saranno effettuate interviste aperte e osservazione partecipante permetteranno un'analisi antropologica della sperimentazione in atto mostrandone le potenzialità e i limiti;
che parteciperanno al lavoro un gruppo di studenti volontari che affiancheranno la mediatrice di comunità Camelot, per circa 1 anno a partire da alcune settimane prima del trasloco nel quartiere;
si chiede al Sindaco e alla Giunta
di coinvolgere in questa sperimentazione di inclusione sociale così innovativa, oltre al Sindacato degli inquilini, oltre ai Sindacati Confederali, oltre al Forum del terzo Settore, anche gli abitanti del quartiere Barco tramite la Circoscrizione 3, in modo che possano sostenere e affiancare le Istituzioni con un ruolo di promotori e ambasciatori del quartiere e quali “sentinelle” e collettori di eventuali disagi o criticità;
di monitorare l’evolversi in futuro, in modo che l’equilibrio sociale che si persegue sia costantemente controllato anche dopo i sei mesi previsti come sperimentazione;
di valutare, sentito il Servizio Patrimonio, la possibilità di attribuire a negozi o all’ufficio postale, o a banche, o ad ambulatori, gli ambienti a piano terra oltre che a attività di tipo associativo;
di prevedere, infine, il probabile disagio dovuto all'eventuale aumento della percorrenza dell’arteria di via Bentivoglio.