Sommario sezioni

sei in: index > ARCHIVIO: Legislatura 2009 - 2014 > Gruppo Partito democratico > Ferrari Annalisa > Attività della consigliera > La crisi economica e sociale in ottica di genere - 04/12/09
salta i contenuti principali a vai al menu

La crisi economica e sociale in ottica di genere

Archivio legislatura 2009 - 2014
Le considerazioni che seguono, vogliono prendere spunto dall’attuale situazione di crisi occupazionale ed economica, viste in ottica di genere:
l'occupazione femminile è una questione strategica sia sul piano culturale che sul piano economico. Non è possibile affrontare la crisi economica trascurando l’occupazione femminile, perché investire sul lavoro delle donne è ciò che proprio in questo momento può portare più frutto.
Dall’analisi di dati e ricerche vediamo che quando lavorano più donne, cresce la ricchezza del Paese. Anche il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, ricorda spesso che col lavoro femminile si crea un circolo virtuoso di occupazione e di crescita che fa aumentare il PIL: per ogni 100 donne che entrano nel mondo del lavoro, si creano 15 nuovi posti nel settore dei servizi e dell’assistenza alle persone, e le imprese guidate da donne vanno meglio: anche in periodo di crisi realizzano una crescita dei profitti fino al 20%.
Le società nelle quali lavorano più donne sono più sviluppate; è dimostrato che maggiore è l’occupazione femminile, maggiore è la serenità nelle famiglie che di conseguenza sono meno vulnerabili e meno esposte al rischio povertà; ma significa anche maggiori investimenti in servizi perché crescono domanda e bisogno.
Il Italia la situazione è pressoché drammatica: siamo maglia nera dell’OCSE, perché, unitamente a varie altre motivazioni, è stata del tutto trascurata la promozione di politiche attive per il lavoro femminile. Col 46% di donne impiegate, siamo 11 punti sotto la media europea: differenze rilevanti tra sud, centro e nord. Al Sud siamo al 31%, lontanissimi dall’obiettivo del 60% entro il 2010 stabilito dall’Agenda di Lisbona del Consiglio Europeo.
E’ possibile creare un’inversione di tendenza a questa manifesta arretratezza?
Forse ancora è possibile, se con saggezza, intelligenza e volontà verranno messe in atto politiche attente al genere e se questo trend negativo possa venire analizzato come una riserva di crescita per una futura spendibilità.
Afferma Maurizio Ferrera nel suo ormai celebre "Fattore D", che allineare il tasso di occupazione femminile a quello maschile (che è del 70% circa) comporterebbe un incremento del Pil intorno al 20%. Ad avvalorare questa tesi, due economiste della Bocconi, Alessandra Casarico e Paola Profeta, hanno calcolato che l’ingresso nel mercato del lavoro di sole centomila donne oggi inattive farebbe crescere il nostro Pil di 0,28 punti l’anno, consentendo di finanziare un incremento del 30% della spesa pubblica per le famiglie. Queste cifre dicono con chiarezza che non esistono in questo momento settori dell’economia che rendano di più di un investimento in occupazione femminile, sia in termini di produttività che di sviluppo sociale.
E proprio sulla spinta di questa imprescindibile esigenza che il Partito Democratico ha centrato nelle parole chiave: Politica, Conciliazione e Condivisione, un disegno di legge di iniziativa popolare proposto dalla Senatrice Vittoria Franco: "Misure per favorire l’occupazione femminile e la condivisione e conciliazione tra cura e lavoro".
Un disegno di legge che assolve due esigenze: una di carattere economico e una di carattere culturale perché solo con una visione diversa del ruolo della donna e dell’uomo, delle loro analoghe e reciproche responsabilità nella cura e nell’assistenza parentale, si può progettare un’evoluzione di grande e di lungo respiro, un’evoluzione strutturale e non un evento estemporaneo che possa tappare la falla momentanea della crisi, così da diventare un elemento fondamentale nell’economia del sociale.
L’occupazione delle donne deve poter crescere. Per farlo, a vantaggio di tutti, ha bisogno di più attenzione, di carattere economico ma soprattutto culturale.

Ultima modifica: 30-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it
salta le informazioni sul Comune di Ferrara e vai al sommario delle sezioni di questa pagina
COMUNE DI FERRARA
Piazza del Municipio, 2 - 44121 Ferrara
Centralino: +39 0532 419111
Fax: +39 0532 419389
Codice fiscale: 00297110389