salta i contenuti principali a vai al menu
Come vota il PD in Consiglio
Archivio legislatura 2009 - 2014
Giudizi negativi vengono espressi su come il PD vota in Consiglio. Nel farlo si ha cura di spiegare con dovizia di esempi come la maggioranza dovrebbe invece votare, mentre si auspica "che il gruppo consigliare sviluppi una riflessione al riguardo". Allora iniziamo con il ribadire che stanziare un sensibile aumento di stipendio a una dipendente comunale che assume mansioni in grado di surrogare efficacemente la contestuale eliminazione di due figure professionali ben più costose (facendo così risparmiare più di 150.000 euro) è la decisione avveduta di un Sindaco competente e capace, a tutto vantaggio del bilancio comunale. D'altra parte, la mozione del PDL che avrebbe dovuto istruire il nostro Sindaco su... come un Sindaco sceglie il Comandante della Polizia Municipale, è stata valutata dai consiglieri del PD per quello che era: certamente inutile, prevaricante le prerogative istituzionali del Sindaco e, per certi versi, persino offensiva. Solo per questi motivi non è stato preso in considerazione un voto favorevole.
Anche la mozione presentata da IDV è stata analizzata senza preconcetti e votata con gli usuali criteri di merito. Il ragionamento è stato: siamo contrari agli sprechi di denaro pubblico ma riconosciamo motivi di opportunità nell'istituzione di un Ministero della Salute; la mozione IDV non permette di distinguere tra l'una e l'altra questione e ci costringe dunque ad astenerci, visto che non è possibile votarla a singoli pezzi.
Le stesse considerazioni valgono per il voto contrario del PD alla mozione presentata da PpF al consiglio del 9/11 u.s. Con una aggiunta importante. A motivare il rigetto di quel documento sarebbe bastato anche soltanto l'iniziale, immotivato e strumentale attacco in stile comizio pre-elettorale, peraltro già ampiamente, dettagliatamente e ripetutamente da noi smentito in molte altre occasioni. Ma c'era anche, non si poteva certo ignorarlo, l'inaccettabile tentativo di imporre alla maggioranza una serie di significativi impegni di bilancio senza alcuna preliminare discussione nei tempi, nelle sedi e nei modi previsti dalle consuetudini democratiche prima ancora che dai regolamenti. L'intento di "delegittimare proposte pur condivisibili" non è mai stato una nostra opzione, sia per l'evidente autoreferenzialità di quel "pur condivisibili", sia perché non abbiamo bisogno di istruzioni su come attuare il nostro programma. Il metodo a cui ci atteniamo è motivare nel merito, pubblicamente e contestualmente alle decisioni prese, le nostre scelte politiche e di amministratori; con esse, anche i nostri voti in Consiglio. Si può non essere d'accordo con noi su tutto, ma fingere di non aver capito e tentare goffamente di attribuirci logiche che non ci appartengono, di certo non contribuisce alla credibilità di chi vorrebbe accreditarsi come interlocutore serio e costruttivo.