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Il DUP, uno strumento efficace per lo sviluppo del territorio
Archivio legislatura 2009 - 2014
Il DUP (Documento Unico di Programmazione) è una cornice unitaria all'interno della quale vengono indicate le priorità regionali finalizzate alle politiche di sviluppo, in coerenza con la programmazione europea e nazionale. Questo documento consente di definire, per la prima volta in modo unitario, le priorità regionali e le linee di sviluppo proposte dal sistema territoriale di Ferrara, ad integrazione dei fondi nazionali ed europei che interverranno sul territorio. Questo risultato è stato raggiunto attraverso la sottoscrizione dell’Intesa, oggetto di recente approvazione in consiglio comunale.
È solo grazie all’azione delle autorità locali degli ultimi anni, utilizzando anche i Fondi Strutturali europei, che sono stati conseguiti diversi e concreti risultati: nuove imprese e nuova occupazione (da Conserve Italia a Codigoro alle piccole imprese insediate negli incubatori), diminuzione della disoccupazione (dalle due cifre della metà degli anni ’90 al 4,8% dello scorso anno), nuovi investimenti delle imprese del polo chimico, anche per il miglioramento della qualità ambientale.
Oggi, con la crisi attuale, si rischia di tornare indietro. Il DUP e gli interventi previsti sono quindi essenziali per non vanificare le conquiste di questi anni, tenendo conto della specifica struttura economica locale - composta per la quasi totalità da piccole imprese - e valorizzando le risorse peculiari del territorio.
Le azioni previste nel DUP si attueranno, in sintesi, su tre linee:
- lo sviluppo delle infrastrutture: l’obiettivo in questo caso è il completamento delle reti di trasporto (anche immateriale) per connettere completamente il territorio ferrarese con le principali infrastrutture europee. L’utilizzo delle nuove reti sarà orientato anche alle nuove forme di mobilità come il trasporto intermodale di merci e persone e valorizzerà la vocazione turistica del territorio (es. il cosiddetto turismo “slow”, da fruire attraverso percorsi ciclabili o via acqua)
- la competitività del sistema produttivo. Partendo dal fatto che innovazione, conoscenza e sviluppo sostenibile vengono indicati a livello nazionale e internazionale come le linee di sviluppo per l’Europa, da un lato si favoriscono le attività legate all’innovazione e alla società della conoscenza, dall’altro si promuove la cosiddetta “green economy”, a minore impatto ambientale e i cui prodotti e processi inglobano una elevata competenza tecnico-scientifica e favoriscono il rispetto dell’ambiente. Per questo è necessario creare le condizioni per investire su queste tematiche ad alta conoscenza e una maggiore qualificazione ambientale, nelle infrastrutture (le Aree Ecologicamente Attrezzate) e nelle imprese, anche per consentire il risparmio energetico e l’utilizzo di energie rinnovabili.
- la valorizzazione del patrimonio locale, che per Ferrara significa ambiente, natura, cultura e capitale umano. Il DUP promuove il valore anche economico di queste risorse (ad es. con interventi legati alla qualità e all’articolazione dell’offerta ricettiva e al completamento di alcune infrastrutture legate al fiume) per potenziare una diversa economia, legata alla cultura, e al patrimonio naturale e culturale del territorio.
Inoltre la gestione politica degli ultimi anni ha portato sul territorio altri strumenti finanziari, esterni al DUP ma non per questo trascurabili (es. la deroga all’art. 87.3.c del trattato CE) che supportano in modo diretto tutte le imprese del territorio e continueranno a farlo fino al 2013. A titolo di esempio, le imprese dell’area PMI di Cassana e tutto il polo chimico possono ottenere una maggiorazione dell’entità del contributo sui bandi nazionali e regionali.
Questi elementi contribuiscono, tutti assieme, a consolidare le attività economiche oggi insediate a Ferrara, e a rendere più “attrattivo” il nostro territorio a nuove imprese. Per queste ultime sono necessari non solamente, come accadeva negli anni passati, terreni a basso costo, ma esigono collegamenti, conoscenza e know-how, qualità della vita. Elementi in parte “immateriali”, ma certamente indispensabili a consolidare i ben “visibili” modelli economici del nuovo millennio.
Si tratta di una direzione che guarda esplicitamente all’ambiente, alla sostenibilità, al territorio: un principio inderogabile, non una variabile che può essere applicata ad intermittenza, che vale per un intervento ma non per una politica complessiva, come a volte capita di leggere.