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sei in: index > ARCHIVIO: Legislatura 2009 - 2014 > Gruppo Partito democratico > Interventi e Comunicati del gruppo > Sulla riduzione dei costi della politica - 16/01/2012
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Sulla riduzione dei costi della politica

Archivio legislatura 2009 - 2014
Le implicazioni legali dei rimborsi del consigliere Tavolazzi non ci competono e verranno definite in altre sedi, anche se è davvero singolare la sua difesa basata sulla modica quantità delle somme non dovute già intascate e sull’inedito privilegio di conguagliarle con altre somme non ancora percepite. Singolare è anche come si possa risiedere contemporaneamente a Francolino e in centro storico ricavando vantaggi da entrambe le posizioni.
Anche rinunciando ai proventi di consigliere, nessuno può ritenersi al di sopra degli altri. Ciascuno sceglie secondo criteri e valutazioni particolari e personali, mai generalizzabili. Perché è molto diversa, ad esempio, la rinuncia a €400 mensili per chi percepisce un salario minimo, rispetto a chi ha redditi molteplici e/o molto superiori.
La riduzione dei costi della politica, concretamente perseguita da questa Amministrazione fin dall'inizio del mandato, non può essere oggi strumentalmente confusa con il dovuto rispetto delle regole. I consiglieri di circoscrizione di Progetto per Ferrara hanno smesso di percepire gettoni di presenza solo quando una norma nazionale li ha obbligati a farlo, mentre Valentino Tavolazzi pare esser stato folgorato dalle virtù della rinuncia solo dopo essere stato colto a percepire rimborsi non dovuti perfino per visitare gratis una mostra d’arte.
II PD è un partito che ha sempre lasciato alla coscienza dei singoli - e sempre rispettato - qualsiasi decisione sui compensi. Nel nostro gruppo consiliare c’è chi ha sempre rinunciato ai rimborsi spese pur avendo residenza anagrafica (ma anche -precisazione ormai d’obbligo- il domicilio, l’abitazione, il posto per pennichelle post-prandiali e il parcheggio per le auto di famiglia) fuori dal capoluogo comunale. C’è anche chi ha sempre rinunciato spontaneamente a percepire gettoni di presenza, o chi li percepisce e li destina in modo discreto a iniziative benefiche, senza contare le percentuali da tutti devolute al partito. Ciò nonostante, il gruppo PD non ha mai stilato - né mai farà - graduatorie di merito basate su questi criteri, e neppure ha mai cercato di trarre da quelle scelte vantaggi elettorali, mentre ha comunque sempre richiesto massima correttezza e pieno rispetto di leggi e regole vigenti a tutti i suoi rappresentanti eletti, pena le dimissioni immediate senza se e senza ma. Ci aspettiamo, né più né meno, la stessa cosa da ogni altra parte politica, Progetto per Ferrara incluso. Per questo oggi chiediamo le dimissioni di Tavolazzi e le sue pubbliche, incondizionate scuse.
Ultima modifica: 13-02-2012
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
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