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Scuole d'infanzia: abbiamo a cuore i nostri bambini

di Alessandro Talmelli
Sulle scuole d'infanzia e l'esternalizzazione di servizi

In democrazia è bello, bellissimo, dibattere. Valutare scelte alternative, opinioni diverse, che però si basano su elementi di fatto e ragionamenti logici. Solo così la politica (e la società tutta) possono crescere e beneficiare dal confronto tra le idee.

È interessante capire se l'attuale dibattito in corso a Ferrara sull'avviamento della gestione indiretta ulteriori scuole d'infanzia rientri in questi canoni. I comitati dei genitori delle due scuole interessate sostengono che:
1. l'affidamento esterno comporterà indiscutibilmente una riduzione della qualità del servizio offerto.
2. Per questo motivo, è essenziale che i risparmi che ne sarebbero dovuti conseguire vengano invece ottenuti in "altro modo".

Sul primo punto, vi sarebbero molte considerazioni da fare. Mi limito a una semplice, concreta, banale. Nell'agosto 2010, quando fu annunciata la decisione di esternalizzare i primi due plessi scolastici (Boara e Pontelagoscuro), i genitori dei bambini di quelle scuole misero in atto una forte protesta, che arrivò ad occupare lo scalone municipale. La decisione poi fu presa ugualmente, e da qualche anno la gestione di quelle due scuole è affidata a cooperative sociali. Ebbene, qualcuno si è mai preso il disturbo di andare a chiedere a quei genitori - che prima protestavano così veementemente - se la realtà è stata così terribile come loro paventavano? Se oggi rifarebbero quella protesta? Suggerisco di provare a fare un tentativo. Gli attuali contestatori avrebbero certamente delle sorprese nel sentire dalla viva voce dei quei genitori che tutti i timori ideologici si sono rivelati totalmente infondati. Non si va da nessuna parte se si continua ad agitare slogan ideologici - in questo caso con l'aggravante di utilizzare strumentalmente i bambini, che nel linguaggio della protesta verrebbero addirittura "vessati" da un affidamento ad una gestione esterna - che non tengono minimamente conto non solo della logica, ma anche di quello che accade in tutte le altre città emiliano-romagnole.Gli stessi che oggi mettono in piedi questo acceso dibattito, non hanno minimamente accennato a ciò che per esempio è stato suggerito in consiglio comunale da alcune forze politiche come soluzioni al problema: si è proposto "l'affidamento a cooperative di extracomunitari di strutture frequentanti esclusivamente bambini stranieri", di non far pagare più i servizi ai cittadini residenti a Ferrara lasciandoli totalmente gratuiti... di questo non se ne parla, invece si colpisce esclusivamente quelle forze che responsabilmente si preoccupano di mantenere i servizi anziché chiuderli?

Sul secondo punto, sarebbe interessante che anche i mezzi di informazione locale (che tanto spazio stanno giustamente dedicando alle rimostranze dei genitori) cominciassero a chiedere ai genitori quale sarebbe, in concreto, questo famigerato "altro modo" con cui reperire i risparmi. Davanti ad una crisi economica senza paragoni, ad una razionalizzazione dei bilanci pubblici mai fatta prima, si pensa che la soluzione possa essere alzare le tasse comunali? Oppure bisogna tagliare una spesa corrente che già è stata ridotta del 20% negli ultimi cinque anni? E se così fosse, quali servizi sociali vanno esattamente tagliati? Senza questi dettagli, la protesta diventa solo demagogia, che non aiuta ne' il dibattito pubblico a crescere in maturità, ne' la politica a prendere la decisione giusta: ciò che serve infatti è che tutti quanti insieme ci possiamo sedere allo stesso tavolo confrontandoci su che cosa possiamo fare per mantenere i nostri servizi educativi all'Infanzia che sono l'orgoglio della nostra Amministrazione indicando soluzioni che possano essere sostenibili nei confronti di tutto quanto il bilancio comunale.

Ultima modifica: 15-01-2015
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it