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Mozione consiliare sulle iniziative per il sostegno alla maternità e alla prevenzione delle condizioni che portano all'aborto

di Alessandro Balboni - 10.10.2018
Fratelli d’Italia - AN
Gruppo Consiliare

 
Ferrara, 10.10.2018
PG. 124787/18
 
Al Presidente del         
Consiglio Comunale    
 
 
OGGETTO: MOZIONE iniziative per il sostegno alla maternità e alla prevenzione delle condizioni che portano all'aborto.
 

PREMESSO CHE
 
  • L'art 4, comma 2, lettera d) dello Statuto Comunale afferma  che il Comune di Ferrara "promuove la tutela della vita umana, della persona e della famiglia nelle sue varie forme, la valorizzazione sociale della maternità e della paternità, assicurando sostegno alla corresponsabilità dei genitori nell’impegno di cura ed educazione dei figli".
 
  • La legge 194/1978 ribadisce fra l'altro:
 
                 estratto dell'articolo 1:
 
                        - Lo Stato ...riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.
                        - L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.
                        - Lo Stato, le Regioni e gli enti locali ...promuovono ... iniziative necessarie per evitare che l'aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.
 
                 estratto dell'articolo 2:
 
                        - i consultori familiari ... assistono la donna in stato di gravidanza .. contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza
                        - i consultori ... possono avvalersi ... della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato
 
                 estratto dell'articolo 5:
 
                        - il consultorio e la struttura socio-sanitaria ... hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall'incidenza delle condizioni economiche ... di esaminare con la donna ... le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza
 
CONSIDERATO CHE
 
  • il 22 maggio 2018 cade il 40° anniversario della pubblicazione della legge 194 sulla Gazzetta Ufficiale, ritengo di dover approfondire gli effetti sociali e culturali prodotti da questa legge, oltre a rilevare alcuni punti di mancata applicazione;
 
  • la legge 194/78 intendeva legalizzare l'aborto in casi particolari, come la violenza carnale, l'incesto, gravi malformazioni del nascituro ed altri, come di contrastare l'aborto clandestino; mentre ha condotto all'aumento del ricorso all'aborto quale strumento contraccettivo e non ha debellato l'aborto clandestino, tanto che durante un Question Time alla Camera nel 2017 l'allora Ministro Lorenzin stimò tra i dodicimila e i quindicimila gli aborti clandestini per le donne italiane, a cui sono da aggiungere tra i tremila e i cinquemila casi ipotizzati tra le donne straniere;
 
  • l'art. 1 della legge 194/78 resta in larga parte disatteso, purtroppo l'informazione sulle possibili alternative all'aborto non è sufficiente e le possibili soluzioni, quali l'adozione in anonimato, gli aiuti economici, l'assistenza psicologica e altre, rimangono inattuate, quando spesso potrebbero essere sufficienti a restituire a una donna in difficoltà la serenità necessaria per portare avanti la gravidanza;
 
  • la legge 194/78 intendeva impedire il ricorso all'aborto dopo i primi novanta giorni, "tranne che nel caso di "serio pericolo per la salute fisica o psichica della donna" (art.4); mentre tale limite è stato ampiamente scavalcato;
 
  • gli aborti legali effettuati dal 1978 ad oggi sono circa sei milioni mentre non sono state in nessun modo pubblicizzate le conseguenze sulla salute psichica e fisica della donna a seguito dell'aborto chirurgico e farmacologico;
 
  • la diffusione della pillola abortiva RU 486 rende più difficile un approccio di reale e concreto aiuto per la donna incinta, lasciandola sola in un momento particolarmente critico,
 
IL CONSIGLIO COMUNALE
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
 
1) - Ad inserire nel prossimo assestamento di bilancio un congruo finanziamento ad associazioni e progetti attivi sul territorio comunale che operino nell'ambito dell'aiuto alle gravidanze difficili;
 
2) - A farsi promotori presso la Regione Emilia-Romagna di un progetto ad hoc che sia diretto all'aiuto delle donne in gravidanza che si trovano in stato di difficoltà;
 
 3) - A proclamare Ferrara "città che tutela gli indifesi". 
 
 
Il Presidente del Gruppo Consiliare Fratelli d'Italia - AN
Alessandro Balboni
 
Ultima modifica: 15-10-2018
REDAZIONE: Gruppo Consiliare Fratelli d'Italia-AN
EMAIL: gruppo-fratellitalia-an@comune.fe.it