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Ordine del Giorno per la proroga per mesi 12 della scadenza del Consiglio delle Comunità Straniere
Archivio legislatura 2009 - 2014
Consiglio Comunale del 15 Febbraio 2010
“Ordine del Giorno su “Proroga per mesi 12 della scadenza del Consiglio delle Comunità Straniere”. (P.G. n. 5737 /2010)
Cittadini, Presidente del Consiglio, Assessori, Consiglieri, Signor Sindaco con l'Ordine del Giorno in oggetto, anche perchè non altrimente previsto dai regolamenti, ci viene chiesto di prorogare il “funzionamento del Consiglio delle Comunità Straniere di 12 mesi”, a partire dalla data del 9.12.2009, calcolata come da apposito Regolamento, al fine di “consentire alle comunità straniere e alle loro associazioni di organizzarsi in maniera adeguata per dette consultazioni”.
Senza entrare nel merito del perchè le elezioni del nuovo Consiglio delle Comunità Straniere non si siano tenute entro i previsti sei mesi dalla data di insediamento del nuovo Consiglio Comunale e delle motivazioni per chiedere una proroga di 12 mesi, anche perchè altrimente non si può fare e nulla cambia sul fatto che i mesi siano 6, 9 o 12, vogliamo offrire il nostro contributo al dibattito.
Un po' di storia, soprattutto per i Consiglieri più Giovani:
1. L'art. 33 dello Statuto del Comune di Ferrara, del Maggio 2003, frutto del lavoro della Commissione Statuto allora presieduta dal Consigliere Brandani, prevede l'istituzione del Consiglio delle Comunità Straniere, al fine di “fornire ai/alle cittadini/e stranieri/e regolarmente soggiornanti nel territorio comunale un'istanza per il dibattito, la partecipazione e la formulazione di proposte sui temi della vita pubblica locale che li riguardano più da vicino”. Nella seduta del Consiglio Comunale del 18 Luglio 2006, lo stesso Brandani afferma che la redazione dello Statuto, con i suoi articoli e questo in particolare, “non sono stato il frutto di maggioranza e minoranza, ma il frutto di un ragionamento continuo dove si dedicavano delle ore anche di più sedute per un unico articolo”. Il Consigliere Masotti ha dichiarato che “l'articolo 33 è il risultato come è, non di un compromesso, termine non bello, perchè in politica bisogna arrivare a compromessi intelligenti, quelli della bella figura con la minima spesa, ma anche il risultato di una lunga mediazione che fu portata avanti con molte difficoltà da una parte e dall'altra anche dalla maggioranza in quei mesi di lavoro”
2. Il Regolamneto del “Consiglio delle Comunità Straniere” è stato approvato nella citata seduta del Consiglio Comunale del 18 Luglio 2006. Rileggendo gli atti di quel Consiglio Comunale emergeva la necessità di tenere in un'unica giornata di Novembre le elezioni dei rappresentanti dei cittadini stranieri per il Consiglio delle Comunità Straniere previsto dal Comune di Ferrara e per la Consulta provinciale prevista dalla Provincia di Ferrara. Non solo, con piacere, ma non con meraviglia perchè avendolo conosciuto in questi mesi, non poteva essere diversamente, risultano agli atti le osservazioni intelligenti al Regolamento del Consigliere De Anna, alcune delle quali sono state riproposte dal Consigliere Merli nell'ultima 4^ Commissione. In quella circostanza il Consigliere De Anna è stato “sgridato”.
Diversi consiglieri hanno dichiarato che il Regolamento “non è un regolamento esaustivo a tutte le problematiche”, “tutto può essere cambiato e migliorato, il regolamento è una base di partenza” “questo regolamento dovrà essere perfettibile, integrato, modificato, ridiscusso”.
Per ultimo il “Consiglio delle Comunità Straniere” “non è uno strumento blindato che anzi si cercherà di migliorare, “è uno strumento perfettibile”, “ci permette di sperimentare quali sono le forme che possono garantire maggiore integrazione agli immigrati”
3. L'attuale Consiglio delle Comunità Straniere costituito da 3 cittadini Ucraini, 2 rispettivamente Albanesi, Moldavi e Pakistani, e 1 rispettivamente Filippino, Peruviano e Tunisino, si è insediato il 12 dicembre 2006 e si è dotato di un proprio “Regolamento per il Funzionamento del Consiglio delle Comunità Straniere” che, facciamo notare, all'Articolo 2 ultimo comma modifica con propria iniziativa quanto previsto all'Articolo 9 Comma 6 dal “Regolamneto del Consiglio delle Comunità Straniere” approvato dal Consiglio Comunale di Ferrara. Dai dati rintracciabili su “CronacaComune” il Consiglio si è riunito 6 volte nel 2007, 5 nel 2008, 1 nel 2009
Premesso che:
1. dai dati forniti dal Servizio di Statistica del Comune, al 31 Dicembre 2008 a Ferrara sono residenti 8121 stranieri (3505 maschi e 4616 femmine) (pari al 6% della popolazione residente), e di questi circa 6000 sono stranieri extracomunitari (al 31 Dicembre 2005 5014 pari al 3.8% della popolazione residente); i primi 20 paesi di origine sono Ucraina (1239) (3 rappresentanti in consiglio), Albania (917) (2 rappresentanti in consiglio), Moldava (750) (2 rappresentanti in consiglio), Marocco (492), Cina (380), Tunisia (285) (1 rappresentante in consiglio), Nigeria (237), Camerun (212), Filippine (189) (1 rappresentante in consiglio), Pakistan (171) (2 rappresentanti in consiglio), Libano (107), Iran (92), Russia (80), Brasile (78), Serbia (75), Algeria (47), Cuba (43), Colombia (24), Perù (23) (1 rappresentante in consiglio) e Repubblica Dominicana (22)
2. condividiamo che ci sia un Organismo di rappresentanza delle Comunità Straniere che possa favorire la loro partecipazione alla vita pubblica della nostra città e la loro integrazione sul nostro territorio e che “abbiamo il dovere di mettere in campo degli strumenti che ci consentono di dialogare, di comprendere meglio quali sono le esigenze delle Comunità Straniere e consentono loro di comprendere meglio in quale realtà si trovano”,
Auspichiamo che questi mesi di proroga possano servire non solo a capire il perchè non si siano tenute le elezioni entro i sei mesi previsti dal Regolamento o chi avrebbe dovuto attivarsi, e se anche questa volta si procederà in un'unica giornata alle elezioni sia dei rappresentanti dei cittadini stranieri nel Consiglio delle Comunità Straniere sia di quelli per la Consulta Provinciale.
Ma soprattutto invitiamo il Sindaco e la Giunta a una verifica di questi primi anni di applicazione del Regolamento e di funzionamento del Consiglio delle Comunità Straniere.
In particolare siamo pronti a dare il nostro contributo all'Assesore Sapigni, titolare della delega ai “Nuovi Diritti di cittadinanza degli Immigrati”, nelle opportune Commisioni, a modificare quanto sarà utile e necessario modificare del Regolamento e a rendere più snello e capace di incidere all'interno della nostra vita collettiva lo strumento del “Consiglio delle Comunità Straniere”.