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Servizi previsti al Sant'Anna dopo l'apertura dell'Ospedale di Cona e progetto di valorizzazione delle aree del S.Anna
Archivio legislatura 2009 - 2014
Consiglio Comunale del 28.06.2010
“Servizi sanitari previsti al Sant'Anna dopo l'apertura del nuovo Ospedale di Cona e progetto di valorizzazione delle aree del Sant'Anna finalizzato al finanziamento del nuovo ospedale” (P.G. n. 51588/2010)”
Cittadini, Presidente del Consiglio, Signor Sindaco, Assessori, Consiglieri
sulla mozione presentata avremmo voluto essere qualcosa in più che semplici lettori, non sappiamo se sarebbe stata migliore, sicuramente non avremmo accettato di inserirvi giudizi sulle persone, dai quali formalmente ci dissociamo.
Vogliamo, a maggior ragione, dare un contributo pacato e speriamo utile al dibattito, convinti che, con il dialogo e il confronto, sia possibile raggiungere degli obbiettivi anche quando ne sembra difficile la condivisione.
Non vogliamo ritornare su argomenti come:
1. chi e perchè abbia scelto come sede del nuovo Ospedale Cona o se poteva essere fatta una scelta diversa,
2. se i tempi per la sua progettazione e costruzione debbano essere calcolati a far data dagli anni novanta o dal 7.11.2006 giorno in cui è stato stipulato il “Contratto di Concessione della progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori di completamento del Nuovo Ospedale di Ferrara in località Cona, del suo ampliamento, con successiva gestione dei servizi “no core” e dei servizi commerciali compatibili”,
3. se sia stato oculato dare alla PROG.ESTE per 29,833 anni anche la gestione degli spazi commerciali, del ristorante e self service, dei distributori automatici di cibi e bevande, della foresteria, del supporto alberghiero per reparti a pagamento, del baby parking, dell'asilo nido, della pubblicità e dei parcheggi (su questi sarebbe utile che ci venisse detto cosa abbia risposto il concessionario alla richiesta della Azienda Ospedaliera datata 1.12.2009 di “aumentare in modo consistente l'uso gratuito dei parcheggi o di eliminare la forma a pagamento”, ricordiamo che il contratto ne prevede l'uso gratuito solo per i dipendenti),
4. i tempi per completare la viabilità di uscita verso Cona e di accesso al nuovo Ospedale
Vogliamo invece discutere degli argomenti specifici all'ordine del giorno.
Con la sua mozione, al di la delle asprezze o delle valutazioni politiche in esse contenute, l'opposizione
Chiede un impegno al Sindaco e alla Giunta, formale e calenderizzato, di ultimare nel più breve tempo possibile l'ospedale di Cona e le infrastrutture ad esso collegate;
Chiede di conoscere la destinazione dell'attuale area del Sant'Anna;
Non vorrebbe autorizzarvi la costruzione e/o l'esercizio di alcuna clinica privata o struttura assimilabile;
Propone nei locali delle cliniche universitarie una struttura ospedaliera, con annessi reparti medici, chirurgici, diagnostici e di servizio, per il ricovero e la cura specialistica di pazienti anziani (fino a 100-150 posti letto) e per la ricerca medico-scientifica, anche in campo oncologico (in collaborazione con la Facoltà di Medicina) di nuovi trattamenti terapeutici, di cure palliative e di cure del dolore.
Vuole mantenere attivi presso l'attuale Ospedale Sant'Anna:
1. un pronto soccorso / emergenza con annesse unità rianimazione, emodinamica, sale operatorie, diagnostica per immagini, laboratori e quant'altro necessario;
2. tutte le prestazioni attualmente erogate in giornata senza ricovero (chemioterapia, radioterapia, day hospital in varie aree mediche e chirurgiche, diagnostica completa, chirurgia ambulatoriale, dialisi, altre)
Su alcuni di questi impegni ci sentiamo in dovere di fare alcune osservazioni.
Perchè si vuole impedire la presenza della sanità privata nell'area del S.Anna?
Perchè non può essere perseguita una politica che favorisca il superamento della distinzione tra pubblico e privato?
Forse perchè si è convinti che la sanità privata convenzionata in competizione con quella pubblica non possa fornire prestazioni di qualità?
Sulla proposta di una struttura Ospedaliera nei locali delle cliniche universitarie facciamo notare che:
l Al momento non è chiaro se le cliniche universitarie sono state vendute o sono ancora di proprietà dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria; se è valida l'ipotesi della vendita si può tornare ad averne l'uso incondizionato oppure bisognerà spendere dei soldi come per esempio pagare delle penali?
l Questo nuovo e autonomo “Piccolo Ospedale” di 100-150 posti letto con finalità di assistenza e di ricerca perchè dovrebbe essere esclusivamente pubblico e non può essere privato? Se pubblico, alla gestione dovrà provvedere l'azienda Ospedaliera-Universitaria o solo l'Università? l'Università sarà disponibile a rivedere le scelte su Cona, potrà ancora contare sui finanziamenti per costruire i previsti circa 1000-1200 metri di locali a Cona, le attuali strutture di Cona, sovra dimensionate, edificate con altre finalità, saranno idonee a sostituire i non più costruendi locali? Nella prevista e in fase di attuazione Rete delle Cure Palliative questo “Piccolo Ospedale” come verrebbe a inserirsi? Perchè la ricerca medico-scientifica, anche in campo oncologico, dovrebbe essere finalizzata ai solo pazienti anziani?
L'ipotesi di un Pronto Soccorso al S.Anna con annesse unità di rianimazione, emodinamica, sale operatorie, diagnostica per immagini, laboratori e quant'altro necessario, e un altro Soccorso a Cona, darebbe alla città due Pronto Soccorso; in quello del S.Anna sarebbero fornite delle prestazioni che offre anche il Pronto Soccorso di Cona?
I cittadini chiedono di conoscere con chiarezza quale sarà l'offerta sanitaria che resterà al S.Anna e quale quella che andrà a Cona; perchè anche dopo l'apertura del nuovo Ospedale e la ricollocazione del S.Anna vogliono continuare ad avere tutti quei servizi che fino ad oggi hanno avuto al vecchio S.Anna.
Pretendono però una sanità di qualità, accessibile e fruibile nei tempi previsti dalle necessità e dalle normative vigenti..
Alcune risposte deve darle la politica, mediante infrastrutture e servizi. Perchè per esempio le prestazioni sanitarie che saranno trasferite a Cona devono essere fruibili anche ai cittadini che non possono avvalersi dell'aiuto di amici o parenti per recarsi al nuovo Ospedale. Pensiamo e solo per fare un esempio a un potenziamento del Progetto Giuseppina.
Altre risposte, che non sono nelle competenze dei Consiglieri, anche se competenti , deve darle chi compra e paga all'Azienda Ospedaliera-Universitaria le prestazioni, cioè l'Azienda USL di Ferrara.
L'ASL ha il dovere di rispondere ai dubbi e alle perplessità dei cittadini; deve dire come può risolvere sicuramente i disagi, e prevenire eventuali ipotetici rischi, che per esempio potrebbero aversi con un servizio di urgenza spostato tutto su Cona. E per fare questo deve presentare un progetto con cui dice come pensa di “garantire l'Assistenza sanitaria H24, riducendo gli accessi impropri nelle strutture di emergenza e migliorando la rete assistenziale territoriale”.
Il cittadino deve sapere quali sono i compiti affidati all'emergenza sanitaria, ma deve da una parte trovare una adeguata risposta a quelle giuste esigenze che solo un medico può definire non tipiche da Pronto Soccorso e dall'altra vedere riconosciuto il diritto di ottenere un inquadramento clinico terapeutico migliore e in tempi brevi.
Il trasferimento dell'Ospedale a Cona, con i relativi servizi assistenziale, per la nostra città è un'occasione unica per adottare, anche a livello sperimentale e nuovo, azioni di riorganizzazione del servizio di Pronto Soccorso e, contemporaneamente, dell'assistenza sanitaria territoriale attraverso modelli organizzativi diversificati e ad elevata flessibilità con ulteriore sviluppo delle integrazioni multi-professionali.
Pensiamo per esempio ai Punti di Primo Intervento omogeneamente distribuiti sul territorio del Distretto Centro-Nord dell'Azienda, allo sviluppo delle Aggregazioni Funzionali Territoriali della Medicina Generale, delle Associazioni Mediche, Medicine di Gruppo in particolare, e delle Unità Complesse delle Cure Primarie o Case della Salute, alla gestione di un ambulatorio H12 nelle Medicine di Gruppo o alle ambulanze del 118 presso le stesse (solo per fare alcuni esempi).
In mancanza di questa progettualità, che la politica deve chiedere a chi ha il dovere di fornirla, chiunque, semplice cittadino, professionisti della sanità, politici più o meno competenti in materia, in buona fede o anche in mala fede, motivati da interessi comuni o di parte, si sente autorizzato ad avanzare proposte a volte anche discutibili e non sempre condivisibili.