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Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Archivio legislatura 2009 - 2014
Egregio Presidente della Repubblica Napolitano,mi rivolgo a Lei in quanto garante della Costituzione e del nostro Stato.
Avrà certamente letto sui giornali di questi giorni che nel nuovo polo scolastico, inaugurato da poco ad Adro (BS), è rappresentato dappertutto il "Sole delle alpi", ossia il simbolo che, secondo l'art. 3 dello statuto del partito, identifica in modo inequivocabile la Lega Nord: nel complesso intitolato a Gianfranco Miglio, l'ideologo della Lega scomparso nel 2001, troverà il simbolo padano sulle vetrate, sui posacenere e sui cestini dell'immondizia, sui cartelli che chiedono di non calpestare il prato e su ciascuno dei 700 banchi. Due immense rose celtiche ricoprono perfino il tetto.
Ma non è l'unica stranezza. Durante l'inaugurazione, ad esempio, è assente il Tricolore e arrivano dal Ministro Gelmini le congratulazioni per un “progetto encomiabile che crea benessere ed entusiasmo», un vero e proprio modello di riferimento”.
Persino il funzionamento stesso e i regolamenti sono intrisi del più convinto “leghismo”: non sarà prevista, infatti, nessuna differenziazione nel menù per chi, ad esempio, non può mangiare maiale per motivi religiosi.
Nel Consiglio Comunale di Ferrara lunedì 13 settembre abbiamo discusso proprio del grave momento di crisi che sta vivendo la Scuola Italiana, causato soprattutto dai forti tagli operati dalla manovra finanziaria, che in taluni casi lascia scoperte intere classi per mancanza di organico e rinuncia agli interventi di integrazione e sostegno per i diversamente abili: nonostante tutto però questo Governo e questa Maggioranza trovano i fondi per costruire strutture in cui sono posti simboli di un partito politico e solamente per questo motivo dotate di “ogni confort”.
Egregio Presidente,
alla vigilia dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia Le chiedo di intervenire su questa vicenda, perché io credo che quando si arriva a diseducare le generazioni future sulle proprie radici e sulla propria storia si pregiudica il futuro stesso della nostra Nazione: è proprio la storia che ci ha insegnato che i valori di uno Stato non si votano a maggioranza, ma solamente nel dialogo e nel rispetto di tutte le culture e formazioni politiche.
La Politica può recuperare se stessa e il senso alto dello Stato.
Ultima modifica: 30-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito DemocraticoEMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it
