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Bilancio Istituzione Servizi Educativi e Scolastici

Archivio legislatura 2009 - 2014
Seduta del Consiglio Comunale di Ferrara - 25 gennaio 2010

Presidente del consiglio comunale,
Sindaco,
Assessori,
Colleghi consiglieri
Cittadini

Analizzando il bilancio presentato dall’Istituzione dei Servizi educativi, scolastici e per le famiglie si possono evidenziare, tra i tanti, almeno due aspetti importanti:
1. LA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA
2. LA COMPETENZA PROFESSIONALE

Nonostante in questi giorni si sia parlato ripetutamente di poca chiarezza nei bilanci del Comune, l’Istituzione Scolastica ci ha presentato un bilancio corredato di approfondite analisi e, per la prima volta, del criterio di comparabilità secondo le disposizioni contenute nel principio contabile n°11 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e Ragionieri.
Va dato atto allo staff amministrativo che è riuscito in uno degli obiettivi fondamentali per cui è nata l’Istituzione, probabilmente il più complicato: la codificazione di un Piano dei Conti a sua volta suddiviso per Centri di Costo, permettendo in tal modo di individuare immediatamente le inefficienze o le virtù della stessa gestione amministrativa. Questo io credo vada sottolineato prevalentemente perché è uno degli strumenti principe, anche in società private, per rendere tangibile e reale il criterio della TRASPARENZA, che permette l’individuazione delle responsabilità dirette del personale, come descritto nella Tabella allegata "elenco Centri di costo".
Le competenze professionali sono da individuare si in campo gestionale che in campo educativo.
Come si può evincere dalle analisi dei ricavi in momenti di scarsità delle finanze locali, la gestione attuale ha attivato importanti sinergie con altri Enti per garantire le risorse necessarie ai servizi alla persona, in particolare alle politiche famigliari con quasi euro 1.000.000,00 di oneri (v/ pg.26).
D’altra parte la professionalità dei quadri direttivi tecnico-amministrativi e pedagogici, nonché del personale scolastico, ha consentito di strutturare tempi, luoghi e modi di progettare, raccogliere e documentare esperienze che, oltre ad offrire una dimensione culturale molto ben definita, hanno cercato di dare risposte qualificate al bisogno espresso dalle famiglie e dalla comunità.
Per riuscire a confermare qualità e quantità dei servizi, alla luce delle restrizioni economiche di bilancio, si è adottata una gestione ancor più controllata dei costi, ed uno studio sulla maggior flessibilità dei servizi, senza con ciò abdicare a princìpi che riguardano l’adeguata posizione contrattuale degli educatori, la progettualità educativa delle scuole, gli orari di apertura dei servizi, o la qualità della ristorazione scolastica.
Siamo convinti che operare secondo un’opportunità gestione controllata dei costi, significhi però evitare le approssimazioni che derivano da operazioni amministrativo-gestionali semplicistiche dei servizi, perché si rischierebbe di trascurarne storia e significato educativo-sociale, subordinandone l’importante funzione pubblica esclusivamente a problemi di costi.

Altro elemento distintivo che non vorrei passasse inosservato è il contributo che il comune di Ferrara conferisce all’Istituzione: più di euro 18.000.000,00.
Una somma considerevole dell’intero bilancio comunale destinato al futuro della nostra comunità non solo in termini di mero servizio, ma anche in termini di sforzi per il mantenimento della qualità richiesti ai diversi livelli e ambiti per la scelta di azioni volte a potenziare la risposta alle richieste posti-bambino con il mantenimento e la difesa di uno standard pedagogicamente imprescindibile di rapporto educatore bambino. Investimento destinato ad una fascia d’età che rappresenta la speranza della nostra società. Il prestigio di cui sto parlando è riconosciuto non solo dagli stessi fruitori del servizio, ma anche oltre i confini del nostro territorio comunale, tanto che a fine ottobre 2009, Ferrara è stata la sede di un Seminario Regionale dal titolo "esercizi di democrazia - Il coordinatore pedagogico nei processi di cambiamento" che ha visto la partecipazione di circa 500 persone che hanno seguito complessivamente i lavori provenienti dall’intera Regione, e che non solo, ha contribuito ad arricchire le sfaccettare teoriche ed esperienzali, dei possibili modi e momenti di partecipazione dei genitori e più in generale della comunità alla vita dei servizi, certamente utili da considerare nella costruzione del prossimo regolamento.

Insomma vorrei che fosse chiaro a tutti che ciò che ci apprestiamo a votare non è un bilancio esclusivamente di numeri, ma ci stiamo pronunciando sul più alto livello della POLITICA: l’INFANZIA.
Io credo che a fronte delle ristrettezze di bilancio e di continui tagli dei trasferimenti statali possiamo, anzi dobbiamo, saper mettere al centro delle nostre attenzioni questo settore che si declina nell’attenzione ai bambini, alle famiglie, alla genitorialità, ai diversamente abili, agli stranieri, all’integrazione, alla sicurezza dell’edilizia scolastica.

Ultima modifica: 30-01-2013
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
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