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In merito alle linee programmatiche
Archivio legislatura 2009 - 2014
Ferrara, 20 luglio 2009 II^ seduta del Consiglio Comunale di Ferrara
Presidente del Consiglio comunale, Sindaco, Assessori, Colleghi consiglieri
Nelle linee programmatiche di mandato presentate in quest’aula giovedì scorso nel giorno di insediamento del nuovo consiglio comunale, il Sindaco propugna l’idea forte di uno sviluppo per la città che sia sostenibile, equilibrato, e il più possibile condiviso.
Infatti si vuole uno “Sviluppo” : cioè viene proposta una politica che produca una serie ampia e progressiva di trasformazioni ritenute necessarie per il bene generale, operando scelte ponderate ed equilibrate attente alle molteplici sfaccettature delle singole tematiche ma anche all’insieme dei tanti aspetti che compongono la realtà locale.
Lo si vuole “Sostenibile”: quindi i cambiamenti da farsi rispetteranno un ordine di priorità sulla base dell’urgenza delle risposte da dare ai problemi ma verranno pure considerate le risorse disponibili, mediando tra diversi interessi, con attenzione puntuale alle problematiche ecologiche, alle mutazioni di contesto economico e al cambiamento delle realtà sociali locali.
Inoltre ci si impegna perché questo Sviluppo Sostenibile sia partecipato: infatti viene sottolineato come l’ascolto dei cittadini per esempio tramite i Piani di zona sia indispensabile per la concreta realizzazione di un governo democratico del bene comune. Essendo poi essi stessi, partecipi alla soluzione dei problemi, e i giudici più qualificati nella valutazione dei servizi.
“NESSUNA PERSONA AI MARGINI, NESSUNA PERSONA ESCLUSA DALLA VITALITÀ E DAL VALORE DELLA VITA SOCIALE. NESSUNA ZONA D'OMBRA, NIENTE CHE SIA MORTO, NIENTE CHE SIA FUORI DALLA LINFA VITALE DELLA SOCIETÀ” così diceva Aldo Moro, ecco perché i temi sociali sono stati messi al centro di tutta la relazione, consapevoli di un periodo come quello che stiamo vivendo che ci impone una rigorosa politica di bilancio a favore delle necessità delle famiglie e delle imprese, considerando come priorità LA CASA, IL LAVORO E L’EDUCAZIONE.
Mi pare che la premessa a questo quinquennio stia tutta in tre parole chiave: RESPONSABILITA’, SERIETA’ E DIALOGO. Davanti ad uno Stato che da diverse Legislature, indipendentemente dal colore politico di maggioranza, taglia in continuazione le risorse agli Enti Locali e ultimamente anche alcuni Servizi, il Sindaco dovrà farsi carico, insieme alla propria Giunta, di rendere consapevoli le famiglie e i settori produttivi di questa Città, delle scarse risorse che avremo a disposizione, e che insieme OGNUNO PER LA PROPRIA PARTE ce la potremo fare.
Accenniamo per esempio all’aspetto della SANITÀ:
La sanità ferrarese avrà a breve da affrontare un grosso cambiamento il cui bilancio finale dovrà essere, nell’interesse generale, fortemente positivo. (la positività potrà essere misurata in termini di qualità di prestazioni, della loro appropriatezza, della facilità e equità di accesso per il pubblico ai servizi, e sulla base di altri parametri)
Mi riferisco all’apertura dell’Ospedale di Cona e al riutilizzo dell’area del Sant’Anna.
Il nuovo ospedale, offrirà la possibilità di un modo nuovo di lavorare per i sanitari, medici infermieri e personale tutto, che pone al centro dell’attenzione la persona e non solo il “paziente”.E’ sufficiente guardare alle stanze di degenza, ampie, tutte a due letti a struttura variabile, tutte con bagno attrezzato con la possibilità quindi di un maggiore confort e privacy, con la possibilità di una più ampia presenza temporale di famigliari in loco, fattore importante in momenti di solito difficili. E’ una struttura al passo coi tempi che danno all’ospedale una funzione di sede deputata alla risposta a situazioni di emergenza –urgenza , alla diagnostica e terapia complessa e necessitante di attrezzature e strumentazioni avanzate. Le attrezzature, gli spazi adatti e altre facilities saranno tutte presenti. E’ il posto proprio per l’insegnamento e la ricerca medica , da cui tra l’altro possono derivare anche interessi per l’economia locale con l’attivazione di specifici progetti biomedici con rapporti con industrie nazionali nel campo del farmaco e anche con imprese locali sorte da spin off.. La struttura ha poi caratteristiche tali da favorire l’integrazione funzionale tra le figure sanitarie di vari reparti e servizi per una gestione coordinata e personalizzata ai degenti. Insomma c’è finalmente la possibilità di un sostanziale passo in avanti nella qualità della prestazione erogata.
Certo sappiamo che il trasloco inteso in senso lato, il progressivo e necessario cambiamento di modalità lavorative, la facilitazione all’accesso, il sistema di trasporto per il raggiungimento di Cona, tutte problematiche delicate e complesse, comporterà che ognuno di tali aspetti sia affrontato in senso costruttivo, propositivo, monitorato in maniera stretta ascoltando tutte gli operatori professionali e i cittadini.
In contemporanea viene a liberarsi una area importante della città in via Giovecca: è previsto
lo spostamento in quella sede dei servizi e delle attività ambulatoriali dell’USL, il permanere di molte attività specialistiche ambulatoriali dell’Azienda ospedaliera –universitaria e una serie di funzioni socio-sanitarie . Il tutto potrà fornire una integrazione dei servizi con una facilitazione all’accesso e all’utilizzo di percorsi integrati all’insieme della prestazione , e ciò specie per i cittadini abitanti in città.
C’è poi uno spazio ampio destinato ad uno utilizzo privato a basso impatto ambientale che, considerando anche la contiguità con le strutture sanitarie e sociali pubbliche suddette, fa pensare a scelte che portino un reciproco interesse nella integrazione funzionale.
Queste trasformazioni, che comportano attente riflessioni sui rapporti di rete tra gli ospedali della provincia e dell’area vasta dell’Emilia centrale, stanno per divenire attuali sullo sfondo di cambiamenti sanitari importanti. Questi vedono la necessità, ormai ampiamente condivisa, di attuare trasformazioni che portino ad una rivalutazione operativa della medicina territoriale, del medico di base e di altre figure sanitarie specie in un ambito che vede tali figure professionali operanti in servizi con la presenza di più sanitari tra loro associati e/o coordinati.
Non ultimo, un punto su cui le linee programmatiche indicano la volontà di un forte impegno è quello della prevenzione dell’alterazione di stato di welfare operando favorevolmente sugli stili di vita: valorizzare lo sport non professionistico e l’attività motoria, come elementi importanti del benessere fisico e sociale. Questo obiettivo comporta la trasparenza nella fruizione degli spazi pubblici, la manutenzione delle strutture sportive, la collaborazione stabile con gli Enti e le associazioni di promozione sportiva. Promuovere gli interventi a favore di anziani e disabili non autosufficienti, grazie anche al fondo per la non autosufficienza istituito dalla Regione Emilia Romagna, per aiutare i grandi anziani in condizioni di difficoltà familiare ed economica, investendo sulla professionalità delle assistenti familiari ed assumendo la pratica della domiciliarità come criterio guida.
Accompagnare i ragazzi che presentano situazioni di disagio o diversamente abili, nel loro inserimento sociale, scolastico, lavorativo, programmando interventi condivisi con le famiglie, le associazioni e il privato sociale, che valorizzino le potenzialità e l’autonomia dei soggetti interessati. Una corretta alimentazione, il contrasto all’uso del tabacco dell’alcool e della droga , specie per quanto riguarda l’uso da parte dei giovani. Ancora tutto ciò che attiene al benessere psichico come la lotta all’isolamento mediante l’offerta di molteplici forme di partecipazione e di socializzazione , la lotta alla ansia e alla depressione specie nella fascia di popolazione adulta e anziana.
Vorrei accennare ora al tema dell’EDUCAZIONE.
Su questo tema il Sindaco, che ha tenuto per sé la delega alla Pubblica Istruzione, si impegna alla valorizzazione e al dialogo con le famiglie, le parrocchie, le scuole, le fondazioni, le associazioni e cooperative che operano nel settore, e che, sfruttando al meglio le risorse previste dalla recente legge regionale sui giovani, si riesca a fare sistema promuovendo i diritti dell’infanzia: ovvero l’istruzione, la salute, la nutrizione, ma anche il diritto all’ascolto, il gioco e la mobilità sicura. In tutto questo un forte ruolo lo dovrà giocare L’ISTITUZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI E SCOLASTICI agendo come vero e proprio Ente di raccordo tra il Comune, le Scuole e le Famiglie, facendosi protagonista di scelte impegnative anche sul versante della manutenzione strutturale dei nostri plessi scolastici.
Sostenere l’eccellente sistema educativo infantile della nostra città, prevedendo un ampliamento ed una maggiore flessibilità nell’offerta, diventa oggi più che mai necessario per rispondere ai crescenti nuovi bisogni delle famiglie ed ai tempi lavorativi delle donne. A questo proposito l’attenzione alle problematiche di genere, con particolare riferimento alla riconciliazione dei tempi, è presente e pressante: è una problematica trasversale che percorre tutti gli ambiti della politica, dell’amministrazione, del sociale. Si pensi a quanto la politica urbanistica, della mobilità, del welfare possono fare per migliorare, in un’ottica di genere, questo aspetto. Il percorso verso le pari opportunità è lungo e lontano dall’essere acquisito. Un’analisi e una riflessione relativa alla proposta di un prossimo “BILANCIO DI GENERE” è un obiettivo che questa consigliatura deve porsi. E’ necessario un resoconto di quanto è stato fatto in ambito amministrativo fino ad oggi ed è parimenti necessario lanciare obiettivi di lungo respiro in un’ottica di crescita culturale.
Proprio per il clima disteso e di collaborazione dichiarato nella prima seduta sia dalla maggioranza che dalle opposizioni si può trasversalmente dire che nella relazione del Sindaco di capisce la determinazione di invertire la tendenza, acuitasi specialmente in quest’ultimo decennio, che vede la politica e l’amministrazione della cosa pubblica, percepita in maniera fortemente negativa, demagogica e non partecipativa; carente di quella dignità profonda che ne fa un impegno consapevolmente etico e profondamente motivato al servizio dei cittadini. L’inversione di tendenza diviene soprattutto un fatto culturale: l’attenzione al sociale, sinonimo di coinvolgimento, partecipazione ed educazione (rieducazione) caratterizza le linee guida di un programma che si sviluppa e si interseca in maniera circolare con la “scuola” e la “cultura”.
“Ferrara città d’arte e di cultura” non deve essere solo uno slogan, ma uno sforzo continuo, quotidiano che coinvolge i cittadini, cittadine e amministrazione, fatto non solo di grandi sporadici “EVENTI”, ma progetti costruiti tenendo conto dei vari settori coinvolti, facendo partecipe le associazioni di categoria e quelle territoriali come i Comitati di quartiere e le Pro Loco, perché ogni progetto diventi occasione di promozione e di crescita: senza di loro non sarebbe il “FARE CULTURA” che è un impegno costante che per incidere nel tessuto sociale, ha bisogno di tempo, di coinvolgimento e di chiarezza degli obiettivi.
Questo è il nostro impegno, a questo ci dedicheremo con tutta l’energia, la passione, la competenza e l’esperienza che sappiamo poter offrire consapevoli che abbiamo messo le basi per una nuova stagione di proficuo lavoro.