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Sull'apertura del centro islamico in via Traversagno
Archivio legislatura 2009 - 2014
Come sempre, come ormai da tradizione, ciò che potrebbe essere risolto con un normale appuntamento tra cittadino e Amministrazione, diventa invece un caso politico, a matrice polemica da portare sulle pagine dei giornali locali dai toni duri e aspri.
Chi governa a qualsiasi livello del nostro Paese deve sempre avere come obiettivo finale il bene del cittadino indipendentemente dalla sua estrazione sociale, dal colore della pelle o dalla sua religione.
Se un gruppo di cittadini esprimono l’esigenza di avere un luogo in cui approfondire gli aspetti legati alla propria spiritualità e celebrare i propri riti religiosi, una buona Amministrazione non può e non deve negare questo DIRITTO perché innanzitutto tutelato dalla Costituzione e poi perché non c’è cosa più bella che ognuno di noi possa pregare il proprio Dio.
Se poi un altro gruppo di cittadini esprimono preoccupazione per l’apertura di un luogo di culto non tanto perché diverso dal proprio, ma piuttosto perché ne intravedono conseguenze a carattere viario, una buona Amministrazione non può e non deve liquidare questa preoccupazione come razzista ed intollerante perché anche il dissenso è un DIRITTO tutelato dalla Costituzione e poi perché ciò che non viene nemmeno ascoltato potrebbe diventare qualcosa di più grande e di ingovernabile.
In questa vicenda ci si è sbilanciati a dire ciò che il Comune avrebbe o non avrebbe dovuto fare prima di autorizzarne il trasferimento: ma mi chiedo se al suo posto fosse nata una Chiesa oppure una Sinagoga oppure ancora una Sala del Regno, si sarebbero raccolte ugualmente 330 firme? Si sarebbe lamentato alla stessa maniera il mancato dovere dell’amministrazione di comunicare ai residenti del trasferimento di un centro culturale?
Anche se come ho spiegato nella premessa riconosco il diritto dei residenti di esprimere le loro preoccupazioni e ritengo corretto che l’Amministrazione incontri questi cittadini, non mi trovano d’accordo nel merito perché chi conosce i fratelli credenti musulmani della nostra città sa che sono persone educate quanto noi e rispettose delle nostre leggi quanto noi. Da tempo il loro ritrovo era in Foro Boario (come ha ricordato l’Assessore Bianchini) ma non abbiamo mai assistito a particolari proteste contro il loro comportamento.