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Proposte del candidato Anselmi per liberare la città ARCI-centrica

di Vittorio Anselmi - Maggio 2014
Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una serie di interventi di esponenti dell'attuale amministrazione, in particolare del sindaco e dell'assessore alla cultura Maisto. Il combinato disposto delle loro dichiarazioni mi fa persuaso (come direbbe Montalbano) del fatto che questa città va considerata a sovranità “limitata”.
Il Sindaco, nonostante delle fotografie “rassicuranti” apparse sul “Resto del Carlino” non pare abbia affatto tranquillizzato i commercianti, e l'assessore Maisto non ha più di tanto dato l'impressione di avere a cuore la cultura della città, se non quella che la sua parte controlla e rappresenta.
Ferrara è una città a sovranità limitata perché questa amministrazione persevera nel considerarla “cosa propria” abbracciandola in un intreccio estremamente ramificato e pervasivo, ma che non prevede vi sia spazio, se non marginale, per chi non chiede il biglietto di ingresso nel loro circolo esclusivo, si chiami esso PD o ARCI.
I commercianti per esempio hanno chiesto più attenzione per una categoria già in difficoltà per la crisi economica, e vessata da balzelli, imposte e burocrazia. Tagliani risponde che i lavori nel centro storico sono un aiuto ai commercianti. In parte è vero, ma dimentica che la manutenzione della città è esattamente uno dei suoi compiti. E i commercianti non sono solo quelli del centro, sono anche quelli di via Bologna, della zona GAD e delle tante altre zone “difficili”, per una categoria che a Ferrara ha subito più che in ogni altra città emiliana l'attacco della grande distribuzione.
A loro bisogna dare risposte, se chiedono giustamente meno burocrazia, meno imposte e balzelli.
E occorre provvedere ad ogni possibile iniziativa che possa evitare la chiusura di insegne e vetrine che rappresentano vitalità e sicurezza diffusa. Il commercio è un motore economico che va sostenuto perché genera lavoro ed economia diffusa. Un bene prezioso per la città.
A Ferrara si vive ogni giorno sempre più con la sensazione che chi non fa parte del “cerchio magico” sia tagliato fuori dai giochi, dalle decisioni e dalle cose che contano. Le parole di Maisto in questo sono tremendamente esemplificative: “chi sta dalla nostra parte politica può girare a testa alta quando si parla della politica culturale dell'amministrazione”! Una visione arci-centrica della politica culturale che a mio parere spiega meglio di mille parole il mio concetto di città a “sovranità limitata”.
Ciò non vuole ovviamente predeterminare un giudizio di merito sulle cose fatte in città da Maisto ma certamente l'impressione che se ne ricava è di una cultura settaria, ad escludendum, che si riverbera nelle programmazioni, nelle attività finanziate e non, nel sostegno ad associazioni e circoli “d'area” in un intreccio che alla fine ha nella “circolazione” dei rapporti di favore il suo fine ultimo.
Questa particolare “Weltanschauung” è l'espressione della cultura della sinistra, che non ha pudore di manifestarsi tanto è sicura della propria impunità: in questa chiave si legge anche la frase stampata dal sindaco sui suoi manifesti: abbiamo ridotto il debito del 25%.
Niente demagogia ha promesso il sindaco, peccato che in questo caso dimentica di dire che la sua (le sue) amministrazioni quel debito l'hanno costruito negli anni dal 1999 in poi, abbattuto nel 2004 con la (s)vendita di Agea ad Hera e poi allegramente ripreso sino al 2009 quando anche grazie a Tremonti si è proceduto ad una politica di tagli e risparmi.
Niente demagogia e via in continuità dice Tagliani, e la cosa ci preoccupa; turismo, ambiente politiche culturali e tematiche giovanili: scorrendo i temi che saranno oggetto del suo futuro mandato, ci accorgiamo che se dobbiamo confidare sulla continuità non possiamo stare allegri. Soprattutto i giovani, quelli che vivono nella nostra città, studiano, fanno sport, partecipano alle innumerevoli attività di volontariato, alle mille iniziative legate alle contrade del Palio e, perchè no, animano di giorno e di notte una città che qualcuno si ostina a volere silente e nebbiosa e non viva e vivace come piace a me.
Anche per loro dico: occorre cambiare; per liberare l'energia sommersa e latente di quella vasta parte di Ferrara che oggi non ha cittadinanza nel municipio.
Ultima modifica: 14-08-2014
REDAZIONE: Gruppo Consiliare Forza Italia
EMAIL: gruppo-fi@comune.fe.it