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Ordine del Giorno sulla Risoluzione UNESCO che nega l’identità ebraica di alcuni siti di Gerusalemme
di Vittorio Anselmi - 21.10.2016
FORZA ITALIA
Gruppo Consiliare
Ferrara, 20.10.2016
PG. 119786/16
Al Presidente del
Consiglio Comunale di
FERRARA
Ordine del Giorno sulla Risoluzione UNESCO che nega l’identità ebraica di alcuni siti di Gerusalemme.
PREMESSO CHE
“ Votando in forma definitiva una risoluzione che nega l’identità ebraica di alcuni siti della capitale dello Stato di Israele, Gerusalemme, fra cui il Muro occidentale che costituisce come è universalmente noto il luogo più sacro per il mondo ebraico, l’Unesco si pone fuori dalla storia e scrive, con pesanti responsabilità dell’Italia e degli altri Paesi astenuti e favorevoli, una delle pagine più gravi e al tempo stesso grottesche della storia delle Nazioni Unite”;
Con queste parole la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha commentato una delle più brutte pagine scritte dalla Agenzia dell’ONU, avvallando la pretesa di alcuni paesi arabi, tra i più noti per la loro intolleranza religiosa e civile, di sradicare ogni riferimento alla radice ebraica dell’area della Città Vecchia di Gerusalemme in cui sorge il Muro Occidentale, il luogo più sacro agli ebrei di tutto il mondo.
Nella risoluzione votata a larga maggioranza, con l’astensione colpevole e ingiustificabile dell’Italia, ci si riferisce a questi luoghi soltanto con il nome indicato dalla tradizione islamica;
RITENUTO CHE
La decisione dell’Unesco di considerare Gerusalemme Est e il complesso della moschea di Al-Aqsa come patrimonio sostanzialmente arabo, dal punto di vista storico artistico sia risibile: “Gerusalemme, la città per intero, i suoi mercati, i suoi muri, le sue piazze, i suoi edifici sono il fulcro inscindibile delle tre religioni monoteiste (ebraismo cristianesimo e islam) e il suo patrimonio monumentale non può essere in alcun modo ricondotto o rivendicato da una parte o dall’altra. La spianata delle Moschee in particolare sia un luogo unico, inconfrontabile per definizione con alcun altro luogo al mondo, perché possiede una stratificazione di testimonianze materiali ed immateriali, archeologiche, urbanistiche ed architettoniche, religiose e storiche che lo rendono un luogo unico, un crogiuolo senza paragoni di storia ebraica, cristiana e araba;
RICORDATO CHE
Il cuore di questo luogo è ciò che resta dell’antico Tempio di Gerusalemme, tra cui campeggia il Muro del Pianto, sacro agli ebrei che vi si recano in preghiera. Ed è spazio sacro ai cristiani perché è stato il luogo di molte azioni di Gesù Cristo. Ed infine è sacro agli islamici che sulle mura dell’antico Tempio hanno eretto nel VII secolo la moschea di Al-Aqsa con la cupola dorata.
Comprendere e difendere, come fa peraltro (unico)
lo Stato di Israele, la straordinaria peculiarità di questo luogo, e renderlo fruibile a tutti, di qualsiasi fede religiosa, significa preservare e difendere i principi su cui si fonda ogni civile connivenza e ogni speranza di una pace duratura.
SENTITA
L’affermazione della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, secondo la quale : “Tremila anni di storia, ebraica ma anche cristiana, cancellati con una decisione di chiaro stampo revisionistico e negazionistico. Questa risoluzione, che tratta in modo fuorviante anche l’identità di alcuni siti di Hevron e Betlemme, è un insulto all’intelligenza, alla decenza, alle battaglie che tante persone e Istituzioni responsabili e di buona volontà combattono ogni giorno per contrastare i professionisti dell’odio e della menzogna”.
CONVINTI CHE
Separare le fedi, le civiltà e negare questa incredibile ricchezza culturale e religiosa significhi spalancare le porte alle divisioni e preparare nuove rivalità e nuovi atti di odio e di sangue. Soprattutto renda sempre più difficile sperare in un processo di pace duratura in quella parte del mondo, ed è gravissimo che tutto ciò accada senza l’opposizione dell’Italia, la cui politica estera non può certo essere dettata dal caso, dalla superficialità o, peggio ancora, dall’opportunismo;
SOTTOLINEATO CHE
L’Unesco non è nuova ad episodi riusciti o solo tentati di attacco ad Israele. Ad aprile scorso, è stato approvato un testo di condanna delle "aggressioni israeliane e delle misure illegali contro la libertà di culto e l'accesso dei musulmani alla Moschea di Al-Aqsa", non citando il nome ebraico Monte del Tempio. Nel 2011, l'Autorità nazionale palestinese è stata ammessa tra i membri dell'Unesco, atto che ha portato gli Stati Uniti a interrompere i finanziamenti all'agenzia. Ma già nel 1974 L’Unesco approvava una risoluzione che condannava il sionismo come una forma di razzismo, salvo poi rivedere la propria posizione molti anni dopo, in seguito agli accordi di Oslo: l’Unesco si muove spesso come organismo politico più che culturale, e ciò è particolarmente grave. Ma allora contro quella risoluzione si alzò alta e forte la voce di dissenso e di condanna di Giovanni Spadolini. Oggi il nostro Governo è assente, anzi, peggio, con il voto di astensione si è di fatto schierato dalla parte di Egitto, Qatar, Arabia Saudita, Iran e degli altri paesi che hanno voluto e sostenuto la risoluzione.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA,
CITTÀ PATRIMONIO UNESCO,
Esprime la propria ferma contrarietà alla decisione assunta dal Governo italiano di astenersi sul voto al Consiglio esecutivo dell’Unesco;
Invita il Sindaco di Ferrara a farsi portavoce di questa ferma condanna presso il nostro Governo, esprimendo l’invito a rivedere la propria posizione in merito a quella risoluzione, allineandosi agli altri paesi occidentali, Stati Uniti, Gran Bretagna, Lituania, Olanda, Germania ed Estonia, che hanno votato contro;.
Invita il Sindaco a farsi portavoce di questa ferma condanna presso le sedi italiane dell’Unesco, per ribadire che la nostra adesione alla Lista delle città Patrimonio dell’Umanità non può prescindere dalla condivisione di una “Umanità” che rispetti e ricomprenda tutte le etnie, le religioni e le civiltà che l’hanno costruita e generata. Decisioni che vadano in direzione contraria e che assumano odiosi connotati di intolleranza verso Stati e popoli che si considerano a qualsiasi titolo “avversari” o peggio ancora “nemici”, non potranno che essere motivo di disconoscimento della nostra adesione, con conseguente restituzione di quel titolo di cui invece vorremmo orgogliosamente continuare a fregiarci.
Il Presidente del Gruppo Consiliare Forza Italia
Arch. Vittorio Anselmi