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Mozione "Macro economia definitiva"

di Claudio Fochi 10.7.2015
P.G. 71646/2015



PREMESSO CHE

i governi italiani alternatisi negli anni hanno sottoscritto trattati europei irragionevolmente vincolanti , tra i quali:
- Trattato sull’Unione Europea (Trattato di Maastricht);
- Protocollo sullo Statuto del Sistema Europeo di banche centrali e della Banca Centrale Europea;
- Patto di stabilità e crescita;
- Trattato di Lisbona;
- Il Pareggio di bilancio fatto inserire in fretta e furia nella nostra Costituzione dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;
- Modifiche al trattato di Lisbona inerenti il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES);

CONSIDERATO

- che in questi ultimi anni l’amministrazione comunale di Ferrara, cosi come il resto dei comuni italiani, ha dovuto affrontare enormi problemi di liquidità, determinati dal complesso delle azioni governative centrali atte a rispettare i suddetti trattati;
- che questo stato di cose ha portato a sacrificare la fornitura di servizi sociali essenziali, che vanno dalla sanità alla scuola;
- che trovandosi in grandi difficoltà nella gestione amministrativa la suddetta amministrazione ha dovuto conseguentemente aumentare le tasse che in campagna elettorale aveva dichiarato di non voler aumentare, ma anzi di voler ridurre;
- che tali politiche di tagli e austerity effettuate in questi anni per riportare i conti pubblici in ordine e rispettare il limite del 3% nel rapporto deficit/PIL, appaiono inique e destabilizzanti per il tessuto sociale e produttivo della nazione e in primis dei comuni;
- che i diciassette paesi che hanno adottato la moneta unica hanno rinunciato alla possibilità di emissione monetaria da parte dello Stato e contemporaneamente accettato di usare una moneta, l’euro, che va necessariamente chiesta in prestito ai mercati di capitale sul mercato secondario;
- che l’aver accettato il pareggio di bilancio genera la mancanza di azione dello Stato nella promozione di investimenti pubblici finalizzati all’assorbimento della disoccupazione e alla crescita economica;
- che in virtù degli accordi come il Fiscal compact lo Stato Italiano dovrà abbattere il debito sotto la soglia del 60% in rapporto al PIL, imposizione che necessariamente porterà a sottrazione di risorse al bilancio statale e di conseguenza anche dei comuni per un numero di anni non quantificabile;
- che le scelte di politica economica alla base dei trattati europei sopraccitati, sono basate unicamente sulle ricette del settore neoliberista e monetarista del pensiero economico risultate in moltissimi casi fallimentari, come ben evidenziato da diversi premi nobel per l’economia;
- che non esiste giustificazione scientificamente provata che l’emissione monetaria a deficit positivo generi automaticamente iperinflazione;
- che le politiche di austerity hanno generato recessione economica e aumento del debito pubblico che invece si intendeva contrastare;
- che le politiche di tagli indispensabili al pareggio di bilancio hanno determinato un enorme fabbisogno di grandi e piccole opere oltre che di figure professionali socialmente utili;
- che le politiche economiche, ad oggi palesemente sbagliate, hanno favorito la grande finanza speculativa e impoverito i cittadini europei che ormai corrono il rischio di rigettare l’idea stessa di Europa unita che invece andrebbe salvaguardata;

CONSIDERATO ALTRESI’
- che le scelte di politica economica e monetaria summenzionate sono disallineate agli obiettivi costituzionali dello Stato Italiano, incapaci di produrre le condizioni necessarie a tutelare e promuovere la salute e il benessere psicofisico, morale e materiale dei suoi cittadini;
- che tali scelte non sono il risultato di una necessità tecnica ma politica a vantaggio dei gruppi e conglomerati finanziari e multinazionali ad essi associate e a detrimento di gran parte della popolazione e che esse pertanto possano essere, come dovrebbero, radicalmente modificate per uscire concretamente dalla crisi imposta ai cittadini italiani;
- che conoscendo i benefici che una riforma sostanziale del sistema monetario, previa modifica dei trattatiti che definiscono e regolano il rapporti dello Stato Italiano con l’Unione Europea, comporterebbe per la nostra nazione, si rende imperativo avere il coraggio di cambiare politica economica e monetaria senza perdere altro tempo e compiere tutti i passi necessari per modificare le logiche e le prassi fallimentari alle quali il nostro Stato e suoi cittadini sono assoggettati;




TUTTO CIO’ PREMESSO
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA


a creare una coalizione di Sindaci italiani per la trasmissione di un documento comune indirizzato al governo e alla Presidenza della Repubblica con il quale si chieda espressamente:

1) Il finanziamento della crescita mediante l’emissione monetaria diretta da parte della Bce (senza il ricorso al mercato dei titoli di stato), o in alternativa tramite la concessione agli Stati dell’accesso al mercato primario dei capitali al tasso di riferimento attualmente in uso (con un tetto massimo dell’1%).

Le risorse così ottenute si potrebbero utilizzare per:
- piani di lavoro per l’abbattimento della dilagante disoccupazione;
- ricostruzione delle zone colpite dalle calamità naturali e relativa prevenzione;
- restauro e messa in sicurezza dell’ immenso patrimonio artistico italiano;
- ammodernamento della rete infrastrutturale dei trasporti e della connettività digitale;
- creazione e manutenzione di asili, scuole, ospedali e altri servizi sociali per i cittadini;
- riduzione del carico fiscale imposto a privati e aziende, sempre più insostenibile;
- maggiori servizi erogabili dai comuni alla cittadinanza.

2) La rinegoziazione in sede europea degli accordi sul Fiscal Compact, del Mes e del Patto di Stabilità oltre che la necessaria modifica allo statuto della Bce indispensabile per la realizzazione dei punti sopraccitati.

Con Osservanza.


Il Consigliere Comunale
del M5S di Ferrara
Claudio Fochi








Ultima modifica: 15-07-2016
REDAZIONE: Gruppo Consiliare Movimento5Stelle
EMAIL: gruppo-movimento5stelle@comune.fe.it