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O.D.G. su creazione di un fondo da utilizzare per la manutenzione idrica del territorio
di Claudio Fochi - 28.11.2016
P.G. 135457/2016
VISTI
l'ammontare dei contributi IMU (ex ICI) pagati dal Consorzio di Bonifica sugli impianti idrovori;
- la legge istitutiva dei consorzi (R.D. n. 215/1933)
- art. 7 dello stesso D.Lgs. n. 504/1992
- sentenza della sezione tributaria della Corte di Cassazione n. 24311 depositata il 14 novembre 2014
- l’art. 3 del D.Lgs. n. 504/1992, come modificato dal comma 3 dell’art. 18 della L. n. 388/2000 (Finanziaria 2001)
- C.M. n. 3/FL del 7 marzo 2001: R.M. n. 1/DPF del 6 marzo 2003
- Corte di Cassazione( sezione tributaria) sentenza n. 20794 del 10 ottobre 2011 e ordinanza n. 22189 del 26 ottobre 2011
- art. 9 del D.Lgs. n. 23/2011
- C.M. n. 3/DF del 18 maggio 2012
- comma 669 dell’art. 1 della L. n. 147/2013 (Legge di stabilità 2014) in materia TASI
TENUTO CONTO
- - di quanto emerso nella seduta di Prima e Terza commissione consiliare congiunta informativa del 10 maggio 2016 sulle tematiche afferenti all'IMU e ai Consorzi di Bonifica;
- - della Risoluzione al Bilancio 2016 su “Fondi da utilizzare alla manutenzione idrica del territorio “ presentata dal M5S inconsiglio comunale ( ), ritirata su invito del capogruppo di maggioranza ai fini di una discussione più approfondita in sede di commissione consigliare;
- - delquestion-time presentatoin consiglio comunale il 17 dicembre 2015 su “Consorzio di Bonifica e tutela dal rischio idraulico “ e relativa risposta di assessore competente;
PREMESSO
che la Corte di Cassazione ha chiuso favorevolmente per i Comuni un primo lungo contenzioso relativo a pagamento di Ici e Imu sui fabbricati e i beni demaniali, comprese le idrovore, posseduti dai consorzi di bonifica;
che sussistono tuttora cause in corso ( per importo stimato di 1.057.000 euro) afferenti alla tassazione dei Consorzi di Bonifica e sulla classificazione catastale degli impianti in categoria D ed E.;
RITENUTO
che tali pretese di tassazione, come autorevolmente e chiaramente evidenziato e sostenuto anche da consiglieri della maggioranza (conigliere Pietro Turri ) nella commissione consiliare del 10 maggio 2016, non trovino piena giustificazione (se non in contesti di classificazioni catastali obsolete e che necessitano aggiornamenti) trattandosi di manufatti dello Stato di cui il Consorzio di Bonifica è gestore e non usufruttuario poiché non ne trae alcun reddito, in quanto ente senza scopo di lucro preposto specificatamente alla sicurezza e manutenzione idraulica del territorio”;
RILEVATO
che da una parte i Comuni danno atto dell’importanza vitale della funzione della Bonifica sul territorio ferrarese, condividendo documenti fondamentali come il recente vertente sul “RISCHIO IDRAULICO” e sulla necessità di maggiori risorse per interventi ed opere. Dall’altra quella stessa funzione viene indebolita, trasformando di fatto i Consorzi in “sostituti d’imposta” allo scopo di imporre una sorta di IMU aggiuntiva alle tasche dei cittadini, di cui un terzo destinate all'amministrazione centrale, imponendo così al territorio una tassazione IMU aggiuntiva che colpisce inoltre i cittadini di comuni che o non hanno impianti sul loro territorio (come ad esempio Masi Torello e Voghiera) o comuni che hanno ritenuto di non agire. Di fatto, pertanto questi cittadini contribuiscono al bilancio di comuni diversi, per cui risultano evidenti gli elementi di incostituzionalità;
RILEVATO ALTRESI'
Che su 180 impianti idrovori presenti sul nostro territorio ne figurano 40 non accatastati in categoria E (esente da imposizione IMU).
Che ancora diversi impianti non sono accatastati in categoria E a causa del non recepimento delle variazioni catastali da parte delle agenzie del territorio.
Che si è quindi instaurato un ulteriore contenzioso poiché di recente ben 20 impianti sono stati riportati in categoria D (la stessa degli opifici, delle raffinerie di petrolio e delle distillerie).
Che in molti comuni italiani caratterizzati da rischio idrogeologico gli impianti idrovori sono, per volontà politica, esentati da imposizione IMU
CONSIDERATO
che una forte fiscalità (sia per oneri derivanti da provvedimenti del governo centrale - IVA e accise sulle tariffe energetiche - che per interventi locali - IMU su impianti idrovori ed IRAP ad aliquota massima pari a 8.5% ) assorbe gran parte dei risparmi e dell’ efficentamento dell’azione consortile e rende ancora più oneroso non solo lo sviluppo ma anche la sopravvivenza stessa di un territorio del tutto artificiale quale è il nostro, dipendente per il 100% dalle strutture di bonifica.
Che da quanto riferito nella commissione consigliare citata del 10/5/16 dal dott. Dalle Vacche (presidente del Consorzio di Bonifica), secondo i bilanci dell'azienda, a fronte di 1.038.000 euro di investimenti figura una somma superiore destinata a imposizione fiscale IMU
PRESO ATTO
che nella citata commissione consigliare del 10/5/16 è emersa una volontà comune delle forze politiche di sensibilizzare l'amministrazione regionale e i parlamentari di riferimento, attraverso un atto politico, sulla inopportunità di una tassazione IMU imposta su impianti idraulici ;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
- ad attivarsi presso gli organi competenti dell'amministrazione regionale e i parlamentari di riferimento a livello nazionale affinché assumano piena consapevolezza dell'incongruità della tassazione IMU su Impianti Idrovori (come evidenziato nel “Ritenuto”, “Rilevato” e “Considerato” del presente Ordine del Giorno) e conseguentemente mettano in atto ogni strumento in proprio potere per fare in modo di eliminare questa inopportuna imposizione fiscale
- a garantire che il gettito dell' imposizione IMU sulle idrovore venga utilizzato interamente per la manutenzione idraulica del territorio comunale, a supporto del lavoro del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara.
Claudio Fochi
Consigliere Comunale del M5S di Ferrara