salta i contenuti principali a vai al menu
Interrogazione su stanziamento, erogazione e utilizzo fondi SIE per il territorio ferrarese
di Claudio Fochi - 21.9.2017
P.G. 110864/2017
OGGETTO: Interrogazione su stanziamento, erogazione e utilizzo
fondi SIE ( Fondi Strutturali e di Investimento Europei) per il territorio ferrarese.
Premesso che
- per fondi SIE ( Fondi Strutturali e di Investimento Europei) s’intendono sia i fondi che forniscono sostegno nell'ambito della politica di coesione, cioè il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione (FC), sia i Fondi per lo sviluppo rurale e per il settore marittimo e della pesca, rispettivamente il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). Il FESR e il FSE insieme costruiscono i “fondi strutturali”;
- l’Emilia-Romagna dispone di oltre 2,5 miliardi di euro cofinanziati dai di fondi SIE per il periodo di programmazione 2014-2020, la cui durata è giunta ormai oltre la metà del periodo di programmazione;
-larga parte di queste risorse è diretta alle imprese e al loro sviluppo o all’avvio e al consolidamento di soluzioni autoimprenditoriali;
considerato che
-pur a fronte di un aumento del numero degli occupati (da valutare comunque tenendo conto della definizione statistica di occupato, che stenta a dare garanzie o indicazioni sia rispetto alla qualità dei rapporti di lavoro sia alla loro continuità e redditività), non mancano indicatori di segno opposto, particolarmente significativi in una realtà, quale quella emiliano - romagnola, tradizionalmente connotata da uno spiccato orientamento verso l’imprenditorialità e verso l’export;
-nel territorio della nostra regione , infatti, si registra un calo più marcato rispetto ad altre regioni delle imprese giovanili, il 7,3% del totale, scese sotto la soglia delle 30mila, attestandosi a fine 2016 a quota 29.825 (-1,553 aziende), -4,9%: il dato negativo più pesante dal 2013;
-gli stessi recenti dati di Unioncamere parlano iì di un incremento dell’export, ma le vendite all'estero realizzate nella nostra regione tra aprile e giugno 2016, pur in crescita, sono aumentate sensibilmente meno della media nazionale;
- analogamente destano preoccupazione i dati sui flussi migratori e, in particolare, quelli dell’emigrazione di nostri concittadini posto che (come si legge nella proposta di DEFR 208) “
dal 2008 l’emigrazione di cittadini emiliano-romagnoli ha iniziato a superare i rientri determinando un saldo migratorio negativo”; poiché “
le emigrazioni riguardano principalmente giovani …, anche se le circa 7 mila unità annue perse per emigrazione hanno un peso relativo molto basso, contribuiscono a rafforzare l’effetto strutturale che vede le classi di età giovanili diminuire di consistenza;
-insomma siamo un paradiso per maghrebini, congolesi, pakistani e moldavi, ma un luogo da cui molte persone capaci se ne vanno, soprattutto giovani, per la cui educazione abbiamo speso risorse e la cui produttività farà crescere frutti, e determinare PIL e innovazione altrove;
preso atto che
-In contro tendenza rispetto ai dati estrapolabili della Regione Emilia Romagna, l’economia ferrarese mostra indici decisamente più negativi , soprattutto per quanto riguarda le industrie minori e il commercio, ma anche per il ricorso più marcato alla cassa integrazione ordinaria (record negativo in Emilia Romagna) e in particolar modo per quanto riguarda un aspetto potenzialmente trainante quale l’export ;
- le esportazioni ferraresi, infatti, hanno subito un brusca retromarcia nel corso del 2016: lo testimoniano i dati diffusi dall’osservatorio economico della Camera di Commercio di Ferrara. Fenomeno in controtendenza rispetto all’andamento dell’intera Regione Emilia-Romagna. Nel 2016 le esportazioni da Ferrara verso l’estero sono diminuite del 13,2%: nello stesso periodo, al contrario, le altre province emiliano romagnole sono cresciute, tutte tranne Ravenna e Parma, che hanno subito comunque piccoli cali, non certo paragonabili a quello di Ferrara;
-emergerebbe quindi una discrepanza fra la cospicua quantità di risorse programmate e utilizzate nell’ambito dei fondi SIE e la modestia dei risultati ottenuti, che nel caso delle aree maggiormente in difficoltà, come il ferrarese, rischia di annullare le loro già ridotte possibilità di recupero;
Tutto ciò premesso e considerato
si interroga il Signor Sindaco e per esso l’Assessore competente per sapere:
- quale ammontare ( degli oltre 2,5 miliardi di euro cofinanziati dai di fondi SIE a disposizione della Regione Emilia Romagna per il periodo di programmazione 2014-2020) è stato allocato al territorio ferrarese (in particolare il comune di Ferrara) per sostenere le imprese locali, sia per il loro sviluppo che per l’avvio e consolidamento di soluzioni autoimprenditoriali;
- in che modo sono stati investiti finora (dal 2014 al 2016) i fondi SIE ( Fondi Strutturali e di Investimento Europei ) per quanto riguarda il nostro territorio;
- con quali modalità, in quali settori dell’economia e attraverso quali voci di bilancio si pensa di erogare i fondi residui per contribuire a risollevare le criticità dell’economia ferrarese nel corso del presente anno (2017) e dei prossimi tre anni, fino al 2020 cioè fino al termine del periodo di programmazione di utilizzo dei fondi citati.
Si chiede di fornire risposta scritta.
Con osservanza.
Il Consigliere Comunale
del Gruppo Consiliare M5S
Claudio Fochi