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Intervento in Consiglio Comunale del 31 luglio 2017 sul Nuovo Quartiere di San Paolo.

di Tommaso Cristofori
Consiglio del  31/07/2017 - Nuovo Quartiere della Darsena di San Paolo
 
Oggi si concretizza una straordinaria opportunità che l’Amministrazione ha saputo cogliere, un treno preso al volo, come oggi è quasi sempre d’obbligo, grazie al DPC del giugno 2016 che ha stanziato finanziamenti per “… la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo…” ma anche grazie alla bontà del progetto sul quale ci siamo fatti trovare pronti al passaggio del treno.
Sembrerebbe improbabile riuscire a muovere delle critiche sull’arrivo alla comunità ferrarese di 18milioni da investite in riqualificazione e rigenerazione di una porzione di città, eppure ce l'abbiamo fatta anche in questa circostanza a trovare elementi di contrasto di divisione.
Non serve essere un urbanista per capire come questo quartiere sia davvero importante e strategico, sotto vari punti di vista:
  • perché sta per diventare una centralità per il turismo, quello culturale-ricreativo, sportivo per la musica;
  • per aspetti legati alla mobilità: perché fa da cerniera tra stazione-centro storico, tra l'asse via Bologna e nuova tangenziale Ovest, perché è l'unico punto dove si interrompe, dove si è persa la cinta delle mura e della Fortezza;
  • perché in questi anni si stanno accentuando gravi e complesse problematiche di sicurezza e di socialità, che per contrastarle sono fondamentali anche interventi di recupero e rigenerazione come questo.
    Io credo però che l’aspetto più interessante è rappresentato dalla potenzialità o meglio dalla vocazione di quest'area di ricucire la città con il fiume, tra la stazione con il suo quartiere Giardino e il nuovo Museo Nazionale dell'Ebraismo, tra le Mura con il centro storico e la darsena fluviale. Questo è l'elemento di questo progetto più significativo al quale si deve mirare.
    Questo intervento insieme al completamento del progetto idrovia, può contribuire a dare un volto nuovo e allo stesso tempo antico alla città - più originale rispetto alla sua storia, recuperando quel rapporto terra e acqua che negli ultimi almeno 100 anni, avevamo abbandonato.
    Sotto un certo punto di vista può rappresentare  un completamento o meglio la prosecuzione di quel  progetto di recupero delle mura che a metà degli anni ottanta è stato adottato dall'allora Amministrazione e in gran parte realizzato, la visione di Città-Parco (prima a Nord oggi a Sud). Quel progetto si chiamava "Restauro, recupero e valorizzazione delle mura e del sistema culturale e museale della citta di Ferrara". Anche allora si è ritenuto imprescindibile legare  la valorizzazione delle mura al sistema museale cittadino.
     Sono andato a rivedermi le tavole a le soluzioni progettuali allora proposte e non sono molto diverse da quelle di oggi, sia per le funzioni che per le scelte progettuali ( garage alberghi, la ricostruzione con elementi tipologici che mostrino il tracciato mancante delle mura ecc) allora a me pare davvero che stiamo in questo modo continuando a  realizzarne un altro pezzetto o un figlio, di quel progetto.
    La visione sulla Ferrara del futuro, quella che spesso la minoranza ci accusa di non avere, oggi al contrario si manifesta in tutto il suo splendore, oggi per la verità approviamo solamente la variazione di bilancio del piano triennale e del DUP, (i documenti amministrativi contabili) perché questo piano di recupero è già stato approvato dal CC il 22/12/2011, che se ricordo bene comprendeva anche il progetto di recupero del ex Direzionale pubblico di via Beetoven.
    Oggi viene davvero più semplice smentire chi accusa questa maggioranza di non avere  una visione del futuro, si potrà dire di non condividerla, si potrà dire che a volte questo processo è troppo lento, ma affermare che non c'è mi pare davvero insostenibile, Cons. Anselmi.
    Ad ogni modo, oggi segnamo un punto di partenza, non punto di arrivo e per questo chiedo all'Ass.re Fusari uno sforzo, seppure nelle difficolta legate dei tempi che segneranno l'attuazione di questi lavori, di tenere informato il Consiglio nei vari passaggi e se possibile condividere modalità e proposte per la ricollocazione delle funzioni che ora sono presenti.
    Il disegno di una città del 2020 lo si deve vedere nel suo insieme con il progetto del MiBact Ducato Estense, con il recupero del palaspecchi di via Beetoven (corti di Medoro), con l'ambizione di creare anche a sud della città un parco urbano, con i protocolli di intesa firmati al Palazzo dei Diamanti nell'ottobre 2015, con il Meis agosto 2016, con  RFI e la Regione per impegnarsi a definire la riqualificazione dell'"Area Stazione ferroviaria e Grattacielo" comprendente anche via del Lavoro e dello Scalo merci ferroviario e delle relative infrastrutture e dove sono arrivati anche li i primi 2 mil di finanziamento con il bando nazionale del 2015 per la riqualificazione sociale culturale delle aree degradate, e la lista si può allungare: la ripartenza dei lavori al Teatro Verdi, la biblioteca di Casa Nicolini, recupero di Casa Minerbi. 
    Oggi registriamo un altro passo in avanti che siamo convinti porterà ad un ulteriore miglioramento della qualità della vita della nostra città.
 
 
 
 
Ultima modifica: 15-01-2018
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it