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Presentazione O.d.G. su richiesta al Parlamento di completare al più presto l'iter per l'approvazione della Legge sullo IUS SOLI
di Tommaso Cristofori
Presentazione OdG in merito alla richiesta al Parlamento di completare al più presto l’iter per l’approvazione della Legge sulla riforma della Cittadinanza. Consiglio Comunale del 23/10/2017
Con questo documento vorremmo comunicare ai nostri rappresentati parlamentari, ai membri del governo, che anche a Ferrara sentiamo la necessità, il bisogno ormai urgente, di rivedere i criteri attraverso i quali ottenere la cittadinanza e lo facciamo per rappresentare cittadini ferraresi, in questo caso ragazzi che studiano nelle nostre scuole, che giocano con i nostri figli, che frequentano i nostri impianti sportivi, l’università, che spesso parlano anche il nostro dialetto.
In sostanza cittadini ferraresi che oggi non possono essere cittadini italiani.
Come molti sapranno oggi, in base alla legge 91 del 1992, chi è nato in Italia da genitori stranieri può richiedere la cittadinanza italiana solamente dopo i 18 anni, dimostrando anche di aver avuto la residenza nel nostro paese in via continuativa e ininterrotta. Ora è evidente che queste regole non sono più adeguate al contesto attuale; nel 92 gli stranieri erano 500mila, oggi sono 5mil.
I minori stranieri in Italia sono più di 1 milione e 200 e circa 800 frequentano nelle nostre scuole.
Nel documento, si ricorda che la Camera dei Deputati ha approvato nell’ottobre 2015 un disegno di legge, che nasceva dal basso da una iniziativa popolare, che prevede il riconoscimento della cittadinanza per due nuove fattispecie: basato sul così detto “ius soli temperato” e sul “ius soli culturae” il cui iter si è al momento interrotto.
Sappiamo che ci sono posizioni diverse rispetto all’attuale testo e non vogliamo entrare nel merito in questa sede sarebbe inutile, riteniamo invece che lo scopo di questa iniziativa sia quello di far prendere coscienza, di sollecitare il legislatore ad aggiornare questa materia inadeguata.
La società civile da tempo si è mobilitata per sensibilizzare e promuovere iniziative, sono nati movimenti, comitati anche a Ferrara, appelli di insegnanti, iniziative di digiuno; i cittadini chiedono che la politica dia delle risposte adeguate e porti a compimento questa riforma sul diritto di cittadinanza.
Ci tengo a sottolineare questo aspetto perché, sento le dichiarazione di consiglieri della minoranza, che presentano questo tema come un mal di pancia del Partito Democratico.
O meglio: se sosteniamo questa riforma, come abbiamo fatto fin dall’inizio, ci dicono che lo facciamo per vantaggi elettorali, se viceversa si dice che manca una maggioranza in Senato che possa approvare la legge e quindi si è costretti rinviare alla prossima legislatura, veniamo di nuovo accusati di farlo per vantaggi elettorali.
E quindi, visto che è questo sistema di fare politica per in nostri avversati, tanto vale fare quello in cui si crede realmente.
Noi siamo convinti che garantire questa possibilità ai figli degli immigrati nati in Italia, sia una conquista di civiltà e un modo per valorizzare e arricchire la nostra identità.
Siamo convinti della necessità di approvare la legge prima della fine della legislatura, perché abbiamo ascoltato e conosciamo i disagi o gli imbarazzi di queste persone, quelli dei loro genitori, dei loro insegnanti soprattutto, di tutti quelli che sono in prima linea ad affrontare questi problemi, nel grande lavoro della scuola come presidio di socialità, (si diceva sabato al convegno) e della nostra Istituzione scuola.
Riteniamo che questa riforma rappresenta uno tassello importante sulla strada dell’integrazione, del dialogo, dando maggiore centralità al ruolo della scuola e della cultura italiana.
L’integrazione non è solamente una dichiarazione di intenti, necessita di strumenti adeguati, anche da parte del legislatore, che consentano al mondo della scuola, degli enti locali, ai luoghi di aggregazione (associazioni, Parrocchie) al singolo cittadino, di trasformare in fatti parole come questa.
Dispiace che si provi con ogni mezzo a trasformare questo dibattito in uno scontro tra tifoserie e ad esacerbare gli animi vedi la manifestazione inscenata dalla destra. Vorrei fare un appello: ci piacerebbe davvero Sig. Presidente, Consiglieri, che provassimo una volta tanto a fare una discussione su un tema così delicato, rimanendo ai contenuti, alle ragioni dei pro e dei contro, lasciando da parte tutte le questioni che non hanno niente a che vedere, come la sicurezza, gli sbarchi, i richiedenti asilo, piuttosto che la criminalità o la legge elettorale come hanno fatti i 5S . Proviamo a discutere pensando stiamo parlando dei compagni di classe dei nostri figli.
Nelle nostra
scuole medie ce ne sono 1216 il 15,97% con cittadinanza non italiana
Nelle
scuole dell’infanzia comunali ce ne sono 260 34,25%
Ai
nidi ce ne sono 209 il 27,35%
Sono persone che già vivono qui, non devono arrivare, ed è giusto che possano farlo per pieno dei diritti e dei doveri di un cittadino.