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Interrogazione sulla gestione dell'area Terraviva Via delle Erbe - P.G.n.76293
di Tommaso Cristofori
Ferrara, 18 giugno 2018
Al Sig. Sindaco del Comune di Ferrara
Oggetto: Interrogazione sulla gestione dell’area Terraviva via delle Erbe
PREMESSO CHE
- L’area verde-agricola compresa tra il cimitero monumentale della Certosa, il cimitero Ebraico, costituisce per l’intera città, un ambito di rilevante importanza ambientale ed un esempio originale quanto unico di sviluppo urbanistico proprio perché, pur in pieno centro e a ridosso delle mura, negli anni si è riusciti a salvaguardare questo aspetto tipico della cura della terra e della coltivazione degli orti all’interno della città.
- A seguito di sottoscrizione del contratto in data 26/03/2002 – Rep. 3037 – p. g. 46158/01 (registrato all' Ufficio del registro di Ferrara in data 05/04/2002, scadenza del contratto fissata per il 25/03/2014), tra Soc. Agricola Terraviva di Poggi Paolo & C., Societa’ Semplice Terraviva di Squarzoni Francesca , Associazione senza fini di lucro Nuova Terraviva ed il Comune di Ferrara, è stato concesso da quest'ultimo un appezzamento di terreno demaniale comunale di circa 4 ettari sito in
via delle Erbe 29.
- Che dopo alcuni subentri autorizzati dalla Giunta, risultano, titolari della concessione dei Terreni di proprietà comunale in Via Delle Erbe, 29 l’Azienda Agricola Bio - Pastoreria S.S. di Giovanni Dalle Molle e l’Associazione Nuova Terraviva (associazione no profit iscritta al registro delle associazioni di promozione sociale);
- I contraenti originari e i subentranti si sono impegnate nei confronti del Comune proprietario rispettivamente a coltivare la terra, commerciare al dettaglio prodotti alimentari biologici, a contribuire allo studio e alla realizzazione di tutte le attività umane dei principi dell'antroposofia ed in particolare a promuovere il metodo biodinamico che prevede l'aumento della fertilità e il ripristino di nuovo equilibrio naturale ed infine a gestire la coltivazione, biologica e biodinamica di terreni nello spirito della salvaguardia ambientale;
- dal 2014, nonostante il contratto fosse in scadenza come indicato all’art. 4 della concessione, il bene risulta ancora oggi nel possesso delle due Soc. sopracitate e che come dichiarato anche sulla stampa dall’Amministrazione, è in corso una controversia tra il conduttore ed il comune circa l’interpretazione della durata del contratto e dei tempi di preavviso per il rilascio o il rinnovo dello stesso;
- che il comune ha concesso, come preteso dai conduttori, una proroga della scadenza del contratto per il triennio 01-11-2014 / 10-11-2017 in base ai contratti di diritto agrario, al termine dalla quale i concessionari non hanno rilasciato gli immobili oggetto della convenzione
CONSIDERATO CHE
- i soggetti che occupano ed esercitano attività all'interno dell'area, sono ancora in possesso del bene seppur senza concessione in corso di validità, in attesa di pronunciamento del tribunale;
- che il mancato rilascio ha messo l' Amministrazione nella condizione di impossibilità di procedere alla trasparente pubblicazione di un nuovo bando di concessione e valorizzazione dell'area
- che, in ragione di un preteso prolungamento sulla disponibilità del bene da parte dei soggetti ex concessionari mai interrotta in questi anni, ci si aspettava di vedere colture, di ammirare aree verdi ben tenute, di constatare una vivace programmazione di attività ludico-scientifica rivolta a grandi e piccoli e ciò non è stato almeno fino ad ora (allegati foto)
- che in una situazione deficitaria come quella appena descritta, anche alcuni volontari dell'associazione “Orto Condiviso” (che in data 16/11/2016 ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’azienda Biopastoreria per lo svolgimento di alcune attivita’ all’interno del terreno inerenti l’agricoltura sostenibile, l’orto terapia, ecc…) lamentano di essere stati letteralmente messi alla porta a fine maggio dal Sig. Dalle Molle di BioPastoreria per "fine contratto"
SI INTERPELLA IL SINDACO E LA GIUNTA AL FINE DI CONOSCERE
Se gli attuali conduttori, in attesa del rilascio, stanno rispettando tutti gli accordi contrattuali circa le finalità previste dalla convenzione, quali colture sono in corso, se i prodotti commercializzati vengono coltivati sul posto, quali azioni sono state di recente eseguite (piantumazione, raccolta, trasformazione dei prodotti) o hanno in previsione di eseguire per la manutenzione della terra e dei fabbricati, per offrire ai cittadini momenti di condivisione di questi spazi;
Se sia lecito che uno dei soggetti concessionari, "sfratti" l’Associazione “Orto Condiviso”, che al contrario ci risulta abbiano svolto una attività di valore sociale e aggregativo
Se si ritiene opportuno è possibile prevedere fin da ora, in attesa che si definiscano le controversie legali, un progetto di rilancio e di riqualificazione dell’area, per offrire e restituire alla città attraverso la costruzione di un nuovo bando, un luogo: rinnovato, aperto, attrattivo, di partecipazione per residenti, turisti, che possa diventare esperienza di crescita e svago per il mondo dell’infanzia, che magari collabori con l’università o istituti scolastici locali che si occupano di agricoltura sostenibile.
Si richiede risposta scritta.